Se c’è qualcosa che davvero mi piace, archettonicamente parlando, son i ponti. Vedere questi archi di pietra che uniscono due aree altrimenti invalicabili mi stupisce continuamente, e cerco sempre qualche notizia sui ponti più curiosi al mondo.

Qui sul blog parlai qualche tempo fa del Ponte del Diavolo che si trova a Torcello, scoprendo poi che esistono migliaia di altri ponti con queto nome sparsi un po’ in tutto il mondo, il più famoso dei quali è senza dubbio il Ponte della Maddalena (detto appunto Ponte del Diavolo), che unisce le due sponde del fiume Serchio nei pressi di Borgo a Mozzano, provincia di Lucca. La sua costruzione risale ai tempi della Contessa Matilde di Canossa, ma il suo aspetto attuale è dovuto al restauro operato da Castruccio Castracani, condottiero e signore di Lucca, nei primi anni del 1300.
Il ponte, di tipico aspetto medievale classico a “schiena d’asino“, ha la particolarità di avere arcate asimmetriche e quella centrale è così alta e ampia che la sua solidità sembra continuamente sfidare la legge di gravità.
La storia che lo avvolge, e che lo battezza “Ponte del Diavolo”, si riferisce a una leggenda popolare della zona, rinforzata dall’aspetto strano del ponte: un capo muratore aveva iniziato a costruirlo ma ben presto si accorse che non sarebbe riuscito a completare l’opera per il giorno fissato, e preso dalla paura delle possibili conseguenze si rivolse al diavolo chiedendo aiuto per terminare il lavoro.

Il diavolo accettò di completare il ponte in una notte, volendo in cambio, come sempre accade in questi casi, l’anima del primo passante che lo avesse attraversato. Il patto fu siglato ma il costruttore, pieno di rimorso, si confessò al parroco, il quale furbamente lo consigliò di far attraversare il ponte per primo a un cane, un pastore maremmano. Il diavolo bramoso di avere la sua anima si dette da fare per terminare il ponte e costruì l’arcata di centro più ampia e alta delle altre, che sono abbastanza simmetriche, proprio per accelerare i tempi e terminare prima il lavoro. Così il ponte fu compiuto, pur nella sua strana simmetria, e il diavolo si mise lì ad attendere il passaggio della sua anima. Il cane attraversò il ponte, il diavolo lo afferrò e scomparve nel fiume. A rafforzare questa leggenda si racconta che le ultime sere di ottobre un grosso cane nero si veda passeggiare sul ponte, avanti e indietro, e poi scomparire nelle acqua del fiume: sarebbe il diavolo beffato che però vuole vendicarsi ma non può.

Il ponte che uccide: Overtoun Bridge

Questa leggenda mi ha fatto pensare a quanto lessi tempo addietro, sulla storia di un altro ponte molto curioso, che uccide…

Il Ponte di Overtoun è uno dei più noti nell’ambito paranormale a causa di un mistero raccapricciante che lo avvolge. Si trova in Scozia, a Dumbarton, nei pressi di Milton, e conduce all’omonimo castello di Overtoun.

Costruito nel 1895 dal calvinista Lord Overtoun, il ponte è una bella struttura vittoriana ad archi alta 50 piedi (circa 15 metri). Con il tempo, strane voci di infestazione hanno cominciato a circolare sia sul ponte che sul castello, e una di queste voci portò nel 1994 l’abitante di Dumbarton Kevin Moy a gettare suo nipote dal ponte, affermando che pensava che il bambino era l’anti-Cristo.

Poco dopo ha cercato di porre fine alla sua vita con un tentativo di suicidio gettandosi dallo stesso ponte, ma non riuscì nell’intento, rimanendo “soltanto” paralizzato.

OvertounPerò il Ponte di Ovetoun sembra scelto come luogo ideale per porre fine alla propria vita non solo dalle persone ma, soprattutto e direi quasi esclusivamente, dai CANI.

Proprio così. Sembra infatti che negli ultimi 50 anni quasi 50 cani si siano suicidati gettandosi dal ponte, e sono tutti cani di grossa taglia, che scappano dal guinzaglio dei padroni, percorrono pochi passi e si gettano giù dal ponte, scegliendo, e questo è un dato di fatto assai strano, gli ultimi due parapetti dal lato destro, proprio dove, osservando il ponte, c’è una sorta di sfiatatoio con una strana forma, che dall’altro lato non è presente.

Quel che è più strano e contribuisce ad accrescere il mistero è che non tutti i cani muoiono subito, però la storia non è affatto a lieto fine. Quelli che sopravvivono infatti, una volta ristabilitisi, se percorrono di nuovo il ponte sono nuovamente presi dall’istinto di saltar giù dal ponte, sfidando la Morte per la seconda volta…e risultando sconfitti.
Ma perchè solo i cani di grossa taglia? Come si può notare dalle foto, il ponte ha un parapetto di media altezza: i cani di piccola taglia non sono in grado di saltarlo e così sopravvivono al tentativo di suicidio, sebbene, dicono le fonti, di abbiano provato più volte.

Mistero inspiegabile?

OvertounNon si spiega, tuttavia, come mai i cani siano spinti a questo comportamento suicida.
Sono state fatte numerosssime ipotesi, anche prendendo in esame il nome stesso del ponte. Secondo la mitologia celtica, Overtoun sta per “luogo sottile”, un luogo in cui cielo e terra si dice siano particolarmente vicini. 

Altre teorie affermano invece che i cani siano molto sensibili agli umori dei proprio padroni, ai solo sentimenti e alle loro sensazioni. Forse i loro padroni “covavano” sentimenti di tristezza e dolore, e questo porterebbe i cani a suicidarsi.

Ci sarebbe però un’ultima teoria, ed è quella che è stata presa più in considerazione, esaminando anche il momento in cui si verificherebbero maggiormente i suicidi, cioè nelle giornate di sole e leggermente ventilate.

Si è scoperto infatti che nelle vicinanze del ponte ci sarebbe una piccola colonia di visoni, e che i visoni maschi, quando marchiano il territorio, lo fanno esattamente come i gatti, orinando leggermente in alcune aree sensibili del territorio.
Lo stesso farebbero i visoni, che orinerebbero proprio in corrispondenza degli ultimi due parapetti sul lato dentro del ponte, da dove i cani si gettano, evidentemente sentendo l’odore dei visoni e desiderando seguirli.
Si è poi scoperto che, all’interno dello strano sfiatatoio del ponte, ha fatto il nido una coppia di scoiattoli, ed evidentemente i cani devono avvertire la loro presenza e si gettano per afferrarli, trovando però la morte nel salto da Ovetoun Bridge.

Nulla di soprannaturale dunque…è solo la Natura…però è assai raccapricciante, questo sì!

Questa è la storia del ponte dei suicidi di cani…la prossima volta, conosceremo un ponte “da record”…tutto italiano.

Stay tuned
 

Print Friendly, PDF & Email
8 pensiero su “Overtoun Bridge, il ponte dei suicidi…canini”
  1. Conoscevo la storia di questo ponte. C’è stato addirittura un momento lo scorso anno in cui avevo in bozza un post sull’Overtoun, ma poi non so perché ho lasciato perdere.

    1. In effetti una sensitiva portò lì il suo cane, un pastore tedesco mi sembra, osservando il comportamento del cane, ed effettivamente il cane si fermò appena arrivato a metà del ponte, per poi lanciarsi come una furia contro il parapetto…per fortuna non si gettò, ma la donna disse che il cane era stato attratto da un odore, o forse un suono, che aveva udito.

  2. Bravissima! Ottimo articolo, mi piace sopratutto quando dai la spiegazione razionale.
    A suo tempo parlai anche io di un altro Ponte del Diavolo, quello di Cividale del Friuli, ricordi?

Rispondi a Obsidian M Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

* Questa casella GDPR è richiesta

*

Accetto

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

error: A questo blog non piace il copia-incolla!