Zigmund Adamski
Zigmund Adamski

6 giugno 1980, Tingley, West Yorkshire, Inghilterra. Zigmund Adamski, minatore  polacco di 56 anni, si allontana di casa per delle commissioni. Solo le 15:30 quando viene avvistato al negozio del fruttivendolo, dove sua moglie, Leokadia Kowalskamì, lo ha mandato per comprare delle patate. Da quel momento, Zigmund sparisce letteralmente nel nulla.

Non vedendolo tornare, Leokadia lancia l’allarme: dove è finito suo marito? Magari in qualche pub, ubriaco fradicio? No, perchè Zigmund non è un gran bevitore, anzi. Lui è un uomo tranquillo, senza problemi, gran lavoratore, che ogni tanto si concede il vizio di una sigaretta, ma l’alcol…proprio non è nelle sue corde. Leokadia è preoccupata: è la prima volta che il marito tarda così tanto… che gli sia successo qualcosa? un incidente?

La sparizione e il ritrovamento di Zigmund Adamski.

Il giorno dopo la coppia è attesa al matrimonio di una parente, e Leokadia non ha alcuna intenzione di mancare, o peggio, di andarci da sola… Anche perchè non potrebbe: affetta da sclerosi multipla, non è autosufficiente, e la presenza del marito al suo fianco è per lei di vitale importanza.

Passa il tempo, e Zigmund non rientra. Ormai le ricerche sono in corso da tempo, ma davvero nessuno sa dove possa essere finito quell’uomo così tranquillo.

Passano cinque giorni e finalmente Zigmund Adamski viene ritrovato. Steso su una pila di carbone a Todmorden. Morto. A trovarlo, l’11 giugno 1980, è Trevor Parker, figlio del proprietario del deposito di carbone, che si trova nei pressi di una stazione ferroviaria. Trevor lancia l’allarme: sono le 15:45. Pochi minuti dopo arrivano l’ufficiale di polizia Alan Godfrey con un collega, e subito il primo elemento inconsueto viene fatto notare: il corpo è stato ritrovato alle 15:45 da Trevor Parker più di sei ore dopo la chiusura del deposito di carbone, prevista per le ore 11. La zona in cui si trova il deposito di carbone è molto trafficata, ed è quindi impossibile che il corpo dell’uomo si trovasse lì già dal mattino, altrimenti sarebbe stato visto prima di allora. Probabilmente è morto tra le 11 e le 15:45, anche se lo stato in cui si trova il cadavere fa propendere per una morte avvenuta molto prima.E come è morto Adamski? Si propende per un attacco cardiaco, anche se Godfrey, che sta cominciando a controllare la scena del crimine, inizia già a nutrire dei dubbi.

Quando si procede a esaminare la scena del crimine, per prima cosa Godfrey controlla i vestiti di Zigmund, e si accorge subito che  qualcosa non torna: Adamski è vestito di tutto punto, ma ci sono almeno 4 elementi che non tornano, nel suo abbigliamento:

  1. le scarpe di Adamski sono state allacciate al contrario, come se non fosse stato Zigmund a calzarle direttamente;
  2. non indossa la maglia, che è stata rimossa e si trova vicino al cadavere.Come se Adamski si fosse spogliato e rivestito senza poi rimettersela. Ma a che scopo?
  3. la patta dei pantaloni è stata lasciata aperta. Che Adamski si sia dato appuntamento con qualcuno, in quel deposito di carbone? Magari con l’amante? Patta aperta, maglietta mancante, scarpe allacciate al contrario….tutto farebbe propendere per l’ipotesi di un incontro amoroso, se non fosse che…
  4. sui suoi vestiti non c’è la benché minima traccia di polvere… il che è decisamente impossibile, visto che ci si trova in un deposito di carbone in cui ogni cosa è coperta di polvere nerastra. Eppure i vestiti di Adamski sono perfetti, puliti e immacolati, il che è incompatibile per un luogo del genere.

Lo stesso ispettore Godfrey, che è al deposito da poco meno di mezzora, inizia già ad avere la punta delle scarpe piene di polvere di carbone… Sembra quasi che Zigmund Adamski sia “apparso” su quel mucchio di carbone, semplicemente. A conferma di questa teoria,l’esame autoptico stabilisce che sotto le dita di Adamski e sulla sua pelle non ci sono tracce di carbone, segno che l’uomo non si è certo arrampicato sulla pila di carbone sopra la quale è stato ritrovato. Ma non è tutto.

Si scopre infatti che Adamski, nonostante fosse scomparso da ben cinque giorni, non soffrì la fame né la sete, e in più non manifestava segni di stanchezza. Sembrava del tutto normale, insomma.

Il corpo non presentava segni di violenza, fatta eccezione per alcuni segni di bruciature circolari che vennero individuate sul collo e sulle spalle. I medici confermarono che morì per un arresto cardiaco tra le 11 del mattino e l’una del giorno stesso in cui venne ritrovato, mentre quelle strane bruciature risalivano a un paio di giorni prima. Queste ustioni sono ricoperte da una strana sostanza gelatinosa, che i tecnici del laboratorio di analisi della polizia non sono in grado di identificare.

Rapimento alieno?

E c’è un ulteriore elemento misterioso: il coroner nota infatti che la barba di Adamski è cresciuta di poco, molto meno di quanto potrebbe crescere in cinque giorni, tanti quanti sono quelli dal momento della scomparsa dell’uomo, quindi si ipotizza che il giorno prima del ritrovamento la vittima ha avuto modo di radersi … ma è anche vero che, se fosse stata rapita, come inizialmente si sospetta, quale aguzzino permetterebbe al rapito di radersi, prima di ucciderlo?

E poi, chi avrebbe voluto rapire Adamski? Ci si focalizza sul matrimonio di famiglia che doveva aver luogo poco dopo la scomparsa dell’uomo. La moglie di Zigmund riferisce che il marito era entusiasta di partecipare, anche se alcune testimonianze riferiscono tutt’altra situazione: dalle ricostruzioni fatte nel 2005 dalla BUFORA (British UFO Research Association) pare infatti che Adamski non avesse alcuna intenzione di presenziare al matrimonio, a causa di alcune tensioni con altri due invitati, che avevano ottenuto contro di lui un ordine restrittivo. Si pensò dunque che proprio questi due, marito e moglie, fossero in qualche modo collegati col rapimento di Zigmund, ma questa ipotesi non spaventò i teorici del rapimento alieno, che si focalizzavano soprattutto su un elemento: il rapimento da parte dei parenti  non spiegherebbe affatto la provenienza delle bruciature sul corpo di Adamski e la tipologia di sostanza applicata su quelle bruciature, che restava del tutto misteriosa.

Il mistero s’infittisce: sembra davvero che nessuno sappia nulla, ed è indubbiamente molto strano che Adamski sia davvero morto per un arresto cardiaco, sopra il mucchio di carbone, senza sporcarsi minimamente gli abiti…

Poi, l’ispettore Godfrey giunge alla sua conclusione del caso, e dichiara che Zigmund Adamski è stato assassinato… dagli alieni.

Sei mesi prima che Zigmund Adamski morisse, infatti, l’ispettore Godfrey ebbe un incontro ravvicinato con un UFO. Era il 28 novembre 1979, e l’ispettore venne inviato, nel bel mezzo della notte, a investigare sul caso si una mandria di mucche che era sparita nel nulla ed era ricomparsa, qualche ora più tardi, in una proprietà privata.

Godfrey e la sua ricostruzione del misterioso UFO

Godfrey stava dirigendosi nel luogo in cui la mandria ritrovata era stata segnalata, lungo la Burnley Road A646 di Todmorden, a circa un chilometro e mezzo dal famoso deposito di carbone, quando vede qualcosa di non identificato ai bordi della strada.
Godfrey crede si possa trattare di un autobus a due pieni, che parrebbe uscito dalla carreggiata. Piove a dirotto quella notte, e temendo che si possa essere trattato di un incidente, preoccupato per la presenza di possibili vittime, Godfrey si dirige sul posto a sirene spiegate. Ma quando è a pochi metri dal presunto autobus, si accorge che davanti a lui, in realtà, si trova un disco volante, che galleggia sulla strada a circa un metro da terra, emettendo una debole luce.

Spaventato, Godfrey tenta di chiedere aiuto via radio, ma questa non funziona. Allora cerca di ingranare la retromarcia, ma l’auto di servizio non parte. Godfrey non può far altro che guardare il disco volante davanti a sè: l’oggetto non emette alcun rumore, ha una forma appuntita a un vertice e tondeggiante nella parte inferiore, con la parte superiore fissa e quella inferiore che ruota su sé stessa.

Poi, senza sapere come, mezz’ora dopo, Godfrey si ritrovò nella sua auto di pattuglia, più avanti lungo la stessa strada. I suoi stivali avevano le suole consumate, come se fosse stato trascinato lungo la strada contro la sua volontà. Godfrey prese la macchina e guidò di nuovo verso il punto in cui c’era stato precedentemente, ma arrivato sul luogo dell’avvistamento non c’era alcun segno dell’oggetto non identificato.

Aveva però esaminato il luogo sul quale aveva visto l’oggetto volante, scoprendo che c0era un grosso segno circolare di asfalto asciutto esattamente nel punto in cui aveva visto l’UFO… segno lasciato dall’oggetto, evidentemente, visto che intorno tutta la strada era bagnata per via della pioggia che era caduta copiosa fin poco prima.
E c’è di più: dirigendosi verso il campo in cui era stata scoperta la mandria che era sparita nel nulla, Godfrey vide che le mucche si trovavano in un campo protetto da un cancello chiuso a chiave, e l’assenza di impronte di zoccoli nel fango indicava che le mucche non erano certo passate attraverso il cancello.

Godfrey dichiarò convinto che gli extraterrestri avevano ucciso Adamski, e che si erano liberati del corpo nel deposito di carbone.  Crederci o non crederci?

Ad oggi, UFO o non UFO, il mistero della strana morte di Zigmund Jan Adamski resta ancora insoluto.

 

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