Quando a suo tempo parlai di malefici e fatture, feci delle ricerche anche per parlare dei riti Vudu, e tra le tante cose che lessi, ce ne fu una che colpì moltissimo la mia attenzione. Si tratta del racconto di un fenomeno molto particolare legato alle credenze popolari della Malesia, delle Filippine o comunque delle aree del Sud Est Asiatico. Una sorta di feticcio che però è decisamente raccapricciante. Il Toyol, conosciuto anche come Tuyul, è questo fantoccino che vedete qui a sinistra. A volte è chiamato Kwee Kia in Hokkien, mentre in Thailandia sono conosciuti come Koman-tong, se maschio, oppure Koman-lay se femmina. Nelle Filippine sono chiamati tiyanak mentre in Cambogia sono noti come Cohen Kroh. Anche la Corea del Sud ha il suo Toyol, ed è conosciuto col nome di Do Yeol.
Potrebbe sembrare un fantoccio, una bambolina di ceramica, ma… ciò che lo sciamano o lo stregone evoca quando si rivolge al Toyol è lo spirito di bambino appena nato e morto poco dopo la nascita. A volte descritto come un goblin, il Toyol ha più precisamente l’aspetto di un bambino nato morto o l’aspetto di un bimbo sottosviluppato, con la pelle verde e rossa e gli occhi annebbiati. La bocca del fantoccino è punteggiata da denti aguzzi e le orecchie sono appena accennate. Spesso il loro capo è ricoperto di peli fini e sottili, e il tutto dà al Toyol un aspetto decisamente inquietante.
Ciò che però li rende davvero terribili è il fatto che, spesso, contengono al loro interno delle parti di ossa umane, oppure, in certi casi, specie nel corrispondente cinese del Toyol, sono veramente feti abortiti, trattati secondo moderne tecniche di imbalsamazione e usati come fantocci per la magia nera.
Attraverso pratiche rituali e magia nera uno stregone può invocare lo spirito del bambino morto, convogliarlo nel Toyol e quindi associarlo al proprietario della statuetta. In questo modo viene a crearsi un idolo, che, imbevuto di magia nera, può essere utilizzato per fare commissioni, creare guai, rubare le ricchezze altrui e anche, ma fortunatamente avviene molto di rado, commettere omicidi. Per ottenere un oggetto di questo tipo, è sufficiente recarsi da un mago o da uno stregone, portando appresso il cadaverino abortito, che il mago, attraverso speciali tecniche d’imbalsamazione, renderà il corpicino la “casa” per lo spirito che in seguito verrà invocato, e quindi inserito nel fantoccio.
E cosa si fa quando il Toyol non serve più? Quando non in uso, viene spesso conservato in un vaso, in un’urna o un altro recipiente, e riposto al buio fino a quando non è necessario di nuovo. I Toyol possono essere sepolti in un cimitero (con i rituali relativi), o direttamente in mare.
C’è anche il caso secondo cui i Toyol vengono tramandati attraverso le generazioni, da famiglia a famiglia: una volta che si ottiene un toyol, questo apparterrà alla famiglia di chi lo possiede fino alla fine della famiglia stessa, finchè non si è estinto l’ultimo membro della famiglia, dopodiché il Toyol, senza padrone, torna libero. Ed è questo il punto focale: se non ha un padrone che gli comanda determinate cose, il Toyol è un essere libero.
Una specie di piccolo demone, insomma, piccolo ma potente… e voi, avete mai avvuto a che fare con un Toyol?