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dragsholm-castle Se Glamis è ancora considerato il castello più infestato del mondo, vi sono molti altri manieri che fanno di tutto per strappargli il primato. Uno di questi è sicuramente Dragsholm, che si trova nella cittadina di Hørve, 80 km da Copenaghen.

Il paese, costituito da poco più di 2000 anime, non è certo una meta turistica appetibile da frotte di turisti (ed è proprio questo il suo punto di forza) e al singolo e attento viaggiatore che ama la tranquillità, offre uno spettacolare panorama mozzafiato, forse il più bello della Danimarca intera, che si può apprezzare dall’alto dell’altura su cui è arroccato il castello.

Il castello, oggi trasformato in albergo con tato di ristorante, prevede la possibilità di soggiorni per brevi periodi. Dragsholm ha almeno 800 anni ed è stata ristrutturato molte volte. Dispone di un bel parco con alberi secolari, un laghetto, uno stagno con belle ninfee e, appunto, una bellissima vista sul mare.

Le sue stanze sono arredate con mobili settecenteschi e sarebbe davvero un paesaggio fiabesco se non fosse che nasconde moltissimi segreti e, soprattutto, soggiornare qui significa farlo in compagnia di molti fantasmi.

dragsholm-castleDragsholm e i suoi segreti

Nel corso dei secoli, il castello è stata oggetto del contendere di molte famiglie nobili: ha visto varie battaglie, combattimenti, duelli, e perfino prigionie.

Molta gente è entrata in quel castello, molti ne sono usciti vivi, molti morti e molti non vi sono usciti affatto.

In particolare, sembra che gli avvistamenti di fantasmi abbiano luogo soprattutto nei sotterranei, nei corridoi e nei cunicoli del castello, dove circolerebbero molti spettri incappucciati.

Il loro aspetto farebbe pensare a monaci, e chi li ha visti riferisce che le apparizioni sono accompagnate da un brusio confuso di voci.

Si vedono anche figure vestite in armatura metallica, che si aggirano per i corridoi brandendo delle spade.

Gli incontri più suggestivi avverrebbero però nei sotterranei di Dragsholm, nel luogo in cui un tempo si trovavano i prigionieri. Qui, la sensazione di tristezza è opprimente, e si vedono spesso molte ombre che vagano nei sotterranei.

Le manifestazioni sarebbero accompagnate da lamenti e pianti, e le persone particolarmente sensibili che si trovano ad avere a che fare con questo fenomeni riferiscono di una sensazione di oppressione che li coglie, non appena si trovano al cospetto delle antiche celle.

Certo non giova sapere che qui venivano rinchiusi molti innocenti, perseguitati tra il 1400 e il 1600, che spesso finivano la loro esistenza arsi vivi sul rogo, con la pesante (e spesso infondata) accusa di stregoneria.

Dragsholm e i suoi fantasmi

Ma Dragsholm deve la sua fama a tre fantasmi in particolare: la Dama Bianca, la Dama Grigia e il Conte di Bothwell.

La dama bianca

La Dama Bianca era la figlia di uno dei tanti proprietari del castello che contrariamente alle aspettative, e alla volontà, del padre, si innamorò di un semplice servo.

I due giovani si incontravano di nascosto nelle prigioni del castello, più spesso nel giardino, finchè altri servi, gelosi e invidiosi, scoprirono la tresca tra i due innamorati e, desiderosi di farsi vedere fedeli al padrone, andarono a denunciargli l’accaduto.

dragsholm-castleDestino beffardo volle che quando i servi denunciarono la faccenda al padrone, questi avesse ospiti illustri al castello e, per non far brutta figura davanti agli ospiti, il padrone ordinò che il servo venisse arso sul rogo e la figlia venisse murata viva. La giovane aveva solo una finestrella aperta a livello degli occhi, perchè la poveretta potesse vedere fino all’ultimo l’agonia dell’amato che moriva carbonizzato.

Quando il rogo fu spento, anche quella finestrella venne murata e la poveretta venne abbandonata al suo destino.

Da allora si dice che la poveretta vaghi nei corridoi del castello, piangendo disperatamente per non essere riuscita a coronare il suo sogno d’amore.

Sembrerebbe quasi una delle solite leggende di amori impossibili e fanciulle murate vive dopo la scoperta di uno scandalo senza precedenti, ma nel 1930 Dragsholm venne sottoposto a un delicato intervento di restauro, in un’ala della fortezza. Gli operai incaricati del restauro scoprirono un muro, che nascondeva una nicchia piuttosto capiente, e in fondo a essa venne rinvenuto uno scheletro vestito di bianco.

 

La dama grigia

Il secondo fantasma è chiamato la Dama Grigia, ed è il fantasma buono che protegge iel castello e i suoi ospiti. Secondo la leggenda, si tratterebbe di una serva, vestita di grigio perchè ai servi non era concesso di vestire con abiti colorati, che morì avvelenata. Sembra che a un certo punto della sua vita avesse iniziato a soffrire di mal di denti e, curata da un medico, poco dopo morì, manifestando chiari i sintomi di avvelenamento.

Si scoprì in seguito che nelle tinture e negli unguenti che il medico le aveva prescritto fossero state utilizzate piante velenose, tra cui la datura e lo stramonio, che oltre a provocarle una profonda debolezza, la portarono a una morte per avvelenamento. La Dama Grigia vagherebbe all’interno delle mura di Dragsholm come un silenzioso angelo custode, e si dice che gli ospiti avvertano la sua presenza provando un profondo senso di tranquillità, e sentendo nell’aria un delicato profumo di fiori.

Il conte di Bothwell

Il terzo spirito è il Conte di Bothwell, uno dei proprietari del castello di Dragsholm. Fu vittima di complotti da parte dei rivali signorotti locali, suoi vicini di “castello”, e dopo essere stato accusato di stregoneria e di essere un doppiogiochista in politica, venne imprigionato nel suo stesso castello e detenuto fino alla morte.

Il Conte si manifesterebbe solo nelle notti senza luna, e apparirebbe nel cortile del suo castello, in sella al suo fedele cavallo. Molti ospiti giurano di aver udito, nelle notti senza luna, lo scalpiccio di un cavallo, ma ogni qualvolta si affacciano per vedere il destriero, il cortile del castello è inspiegabilmente vuoto.

Molti altri spettri apparirebbero a Dragsholm, e permottare al castello può essere l’occasione buona per incontrarli…sempre se ne avete il coraggio.

 


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