Oggi voglio presentare una nuova storia, una nuova leggenda, ma…basta fantasmi!

Oggi parliamo di un crocifisso la cui storia ha del miracoloso.

Siamo al tempo del Concilio di Trento, e si racconta che durante una gelida notte d’inverno, a palazzo Lodron, una bellissima festa stava volgendo al terminee, e gli invitati si stavano congedando dai padroni di casa.
Il conte Lodron, quando finalmente anche l’ultimo ospite ebbe lasciato la tenuta, decise di ritirarsi nelle sue stanze.

Quand’ecco il silenzio piombato nel castello venne rotto da dei grandi colpi al portone del palazzo. Il conte scese a vedere chi fosse l’inopportuno visitatore notturno, e si trovò di fronte un uomo avvolto in un ampio mantello, col viso nascosto da un cappuccio e che portava, ben stretto sotto il braccio destro, un fagotto.
Il conte chiese all’uomo chi fosse, e questi gli rispose di essere un pellegrino diretto in Terra santa, che chiedeva un po’ di ospitalità per quella notte freddissima.
Il conte accettò di buon grado, incuriosito dalla misteriosa figura, e diede ordine a uno dei suoi servi di preparare una stanza al viandante. Poi si ritirò a dormire.
Fu svegliato però nel cuore della notte da un insolito brusio e chiacchiericcio che serpeggiava per tutto il palazzo. Irritato, il conte Lodron scese a verificare cosa fosse successo, e un servo gli comunicò che lo strano viandante se n’era andato, inspiegabilmente. I cani non avevano abbaiato, il portone non aveva cigolato, le finestre non erano state forzate. L’uomo sembrava quasi essersi dissolto.

La sola cosa che era rimasta di lui era un bellissimo crocifisso di legno colorato, che l’uomo aveva lasciato nel letto.

Incuriosito, il conte volle vedere quello splendido crocifisso, e stupito dalle sua bellezza, mandò a chiamare familiari e servitù e, assieme a loro, volle pregare il Cristo lasciato dallo straniero.

Alcuni mesi più tardi, Lodron regalò il crocifisso al Duomo di Trento.

Dal 13 dicembre 1545 al 4 dicembre 1563 iniziarono i lavori del sacro Concilio. Fu stabilito che il misterioso crocifisso del Conte Lodron avrebbe dovuto trovarsi sempre presso i Padri conciliari, per ispirarli e proteggerli.
E così avvenne.

Cristo, XV sec, attr. Sisto Frey di Norimberga

Si racconta che quando il cardinale Morone presentò ai Padri il volume contenente i Decreti, chiedendo se tutti i presenti fossero pronti a confermarli, prima che qualcuno potesse parlare, il Crocefisso piegò lentamente il capo in atto di assenso, riprendendo poi la primitiva posizione.
Il suo cenno fu notato da tutti i duecento Padri conciliari che erano presenti, e che per questo fatto non nutrirono più alcun dubbio sulla saggezza delle decisioni prese.
Venne così dato ordine di far suonare tutte le campane della valle per annunciare al popolo che il Concilio ecumenico si era felicemente concluso.
La “voce” del miracolo si sparse immediatamente in città, e un’enorme moltitudine di fedeli accorse per onorare il Cristo di legno.

I luoghi di questa storia.

Il bellissimo Crocifisso di legno si trova oggi nella cappella barocca del Duomo, fatta erigere dal Principe Vescovo Alberti Poja nel 1682.
Il duomo, dedicato a San Vigilio, fu edificato sull’area in cui era presente un antico tempio dedicato al patrono della città. Probabilmente, prima della morte del santo, era presente una chiesa, costruita secondo i modelli padani.
Ulteriori informazioni, e una ricca galleria d’immagini, sono disponibili all’indirizzo http://www.medioevo.org/artemedievale/Pages/TrentinoAltoAdige/DuomodiTrento.html

Palazzo Lodron sorge sul tratto in salita di Via Calepina. E’ una lunga costruzione a piano unico, che – come si può leggere sull’architrave della porta – fu eretta nel 1577 dal conte Lodovico Lodron, capitano imperiale nella famosa battaglia di Lepanto. Non si sa chi ha progettato l’edificio. Pur essendo di linee misurate e assai modeste, il Palazzo conserva all’interno varie sale, decorate in modo stupendo, con preziosi soffitti lignei, e numerosi affreschi che rappresentano episodi storici, personaggi mitologici ed allegorici, nonché scene che alludono alle glorie dell’illustre casato dei Lodron. Nella quinta stanza campeggia il ritratto di Lodovico. Anche il nome dei decoratori è sconosciuto. Il Palazzo, tutt’ora di proprietà dei conti Lodron, ospita gli uffici del Tribunale Regionale di Giustizia Amministrativa del Trentino-Alto Adige.

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Un pensiero su “Il Crocifisso del Duomo”
  1. Bella questa storia..ah sto notando che i tuoi primi post non avevano commenti,ma gli ultimi…abbondano!vedi come ti si segue adesso,hai fatto breccia nel cuore della gente,in tutti i sensi……! <3

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