CirclevilleCircleville

Avete mai ricevuto una lettera anonima piena di minacce? Credo sia una delle peggiori esperienze che possano mai capitare, specie quando chi scrive quelle lettere le infarcisce di dettagli personali noti solo al destinatario…o meglio, che il destinatario riteneva fossero noti solo a lui, fino al momento in cui quelle lettere gli sono state recapitate.
Una simile violazione della privacy, della dignità della persona, della propria intimità è qualcosa di terribile, e difficilmente ricevere lettere anonime può essere un’esperienza facile da dimenticare.
Il caso di cui voglio parlarvi oggi, caso rimasta ancora insoluto e che quindi va a collocarsi con tutti i diritti tra i numerosi cold case di cui ho parlato nel blog, parla di una
serie di lettere minatorie. Parla del mittente di queste lettere che viene individuato e incarcerato, e parla delle solite lettere che vengono recapitate a tanti terrorizzati destinatari…mentre il presunto mittente è in isolamento nel carcere.
Un giallo degno di un libro di Agatha Chrstie, se non fosse che la storia è vera. Ecco la storia delle lettere di Circleville.

Circleville, Ohio è una piccola città a 25 miglia a sud di Columbus. È un posto che non ha nulla di speciale, o almeno, nulla che riesca ad attirare l’attenzione esterna.

Eppure, nel 1978, cominciò qualcosa che catapultò Circleville al centro dell’attenzione. Nel 1976 cominciarono ad arrivare alcune spaventose lettere.
La cronaca di quanto accadde venne riportata da vari giornali locali, ma soprattutto da un sito internet specializzato in misteri, Unsolved Mysteries, ed è proprio grazie a questi articoli che è possibile raccontare la vicenda.

Il giornalista locale Martin Yant scrisse:

“La prima lettera è stata ricevuta da Mary Gillispie, autista di uno scuolabus: Nella lettera, il mittente faceva intendere alla donna di essere a conoscenza del fatto che avesse intrecciato una relazione extraconiugale con il sovrintendente scolastico e le consigliava di smettere”.

 

Oltre alle accuse di quella relazione, la lettera conteneva una seria minaccia.

“So dove vivi. Ho osservato la tua casa e so che hai dei bambini. Questo non è uno scherzo. Per favore prendilo sul serio”.

La busta fu spedita per posta a Columbus, nell’Ohio. Non c’era nessun indirizzo di ritorno, nessuna firma all’interno, nessun indizio che potesse far capire chi l’avesse inviata. Una settimana dopo, Mary ricevette un’altra lettera con un tono del tutto simile. Come la volta precedente, Mary non diede peso alla lettera, considerandola lo scherzo di pessimo gusto di qualche collega gelosa, ma la situazione si fece decisamente più preoccupante quando anche il marito di Mary, Ron, ricevette una lettera. La lettera di Ron aveva un tono molto più serio, e questa volte le minacce non erano più solo velate, ma molto chiare: se Ron Gillispie non avesse fatto qualcosa per interrompere la relazione che la moglie Mary aveva intrecciato col sovrintendente scolastico, le conseguenze sarebbero state terribili, e Ron stesso avrebbe pagato…con la sua stessa vita.

A questo punto, la presunta relazione divenne il discorso principale di Circleville. In tutta la cittadina non si parlava d’altro. Eppure, nonostante tutto quello che si diceva sul suo conto e su quello della moglie, Ron decise di non prendere alcun provvedimento. A fu allora che arrivò un’altra lettera, molto più minacciosa della precedente.

Gillispie, hai avuto 2 settimane e non hai fatto nulla. Falle ammettere la verità e informa il consiglio scolastico. In caso contrario, trasmetterò la vicenda alla radio, alla televisione, tramite poster, cartelli e cartelloni pubblicitari, finché non verrà fuori la verità.

Mary e Ron a questo punto decisero di risolvere da soli la questione: parlarono delle strane lettere a tre persone. La sorella di Ron, suo marito, Paul Freshour e la sorella di Paul. Mary aveva infatti un’idea ben precisa su chi stesse inviando quelle lettere. E aveva un piano per scoprirlo.

Ed ecco le prime ammissioni. Paul Freshour, cognato di Ron Gillespie:

“Pensavamo che avremmo spaventato il ragazzo. Gli abbiamo mandato solo quattro o cinque lettere. Non c’era violenza in loro o niente, solo che sapevamo chi era e cosa stava facendo, e gli abbiamo mandato le lettere. 

La trappola per Mary Gillespie

Per un po’, il piano ha funzionato. Il chiacchiericcio attorno ai Gillespie scemò, e dopo un poco anche le lettere minatorie rallentarono la loro frequenza. Poi, il 19 agosto 1977, Ron ricevette una telefonata. Non sappiamo chi ci fosse dall’altro capo del filo, ma quel che accadde dopo fa presupporre che quella telefonata abbia confermato i sospetti che Ron nutriva sul mittente di quelle lettere. Quel che è certo, è che dopo aver ricevuto quella telefonata, Ron salutò i figli e uscì, deciso ad affrontare l’autore di quelle lettere.

Non doveva essere un confronto pacifico, però, se, com’è stato appurato in seguito, Ron portò con sé la pistola che deteneva, regolarmente.
Arrabbiato e sconvolto, Ron si affrettò a raggiungere il pick-up rosso e bianco della famiglia, deciso a mettere fine una volta per tutte a questa intricata vicenda. Ma Ron non raggiunse mai la sua destinazione. Lungo la strada, diretto verso una meta mai dichiarata, Ron perse il controllo del veicolo, che colpì un albero, uccidendolo sul colpo.

Così, morto Ron, si pensò che l’uomo avesse portao nella tomba il segreto di quelle lettere…se non fosse che quando gli investigatori esaminarono il veicolo in cui Ron era morto, scoprirono la pistola che l’uomo aveva con sè e, soprattutto, scoprirono che quella pistola aveva sparato, di recente.
Molti erano i punti oscuri, in quella vicenda, ma stranamente la polizia scelse di non indagare, e bollò la morte di Ron Gillispie come un semplice incidente.

La calma sembrava essere tornata a Circleville, se non fosse che, improvvisamente, le strane lettere di minaccia iniziarono ben presto a ricomparire. Questa volta a essere preso di mira era lo sceriffo, accusato di aver insabbiato il caso. In quelle lettere, un nuovo particolare venne messo in luce: il rapporto della polizia di Circleville, formato direttamente dallo sceriffo, riferiva che Ron Gillispie era uscito di strada perchè completamente ubriaco. In corpo aveva un tasso alcolico superiore di una volta e mezza il consentito. Eppure… eppure la moglie e gli amici di Ron riferirono che l’uomo non era affatto un bevitore, e che raramente si concedeva un bicchiere di vino… Cosa accadde veramente quel giorno?

La pistola di Paul Freshour

La morte di Ron Gillispie è stata davvero un incidente? Era davvero ubriaco quella notte? E perché un proiettile è stato sparato dalla sua pistola?

Dopo la morte di Ron, sembrò che la calma fosse tornata a regnare su Circleville, ma improvvisamente le lettere ricominciarono a essere recapitate, e contenevano minacce nei confronti dello sceriffo, accusato di aver insabbiato il caso, e nuovamente verso la moglie di Ron, Mary, accusata nuovamente di aver continuato la relazione extraconiugale col dirigente scolastico, perfino dopo che il marito era morto.

A questo punto, Mary Gillispie e il sovrintendente delle scuole alla fine ammisero di aver davvero iniziato una relazione sentimentale, ma dissero che questa iniziò dopo che le prime lettere furono inviate.

Pur dovendo affrontare le conseguenze di questo scandalo, e accusata di essere una poco di buono che non rispettava la morte del marito, Mary mantenne il suo lavoro alla guida dello scuolabus. Era un lavoro che svolgeva da tanti anni, e che era sempre proseguito bene… finché, nel giugno 1983, fu presa di mira non da lettere minatorie come in passato, ma da veri e propri attentati contro la sua persona. Lungo tutto il percorso dello scuolabus guidato da Mary, infatti, iniziarono ad apparire cartelli con ingiurie e minacce, foto della donna scarabocchiate in maniera molto volgare, scritte e frasi ingiuriose. Poi, venne presa di mira la figlia di Mary e Ron, e questa volta la donna non rimase a guardare. Mary scese dal pulmino, e strappò il cartellone che conteneva le solite offese. Con sua grande sorpresa, dietro il cartello c’era una piccola scatola. La donna prese la scatola e la portò a bordo del pulmino. Quando aprì la scatola, Mary trovò una pistola puntata verso di lei.

Terrorizzata, riferì l’incidente, e la polizia, dopo aver esaminato l’arma da fuoco, individuò il proprietario dell’arma. Il numero seriale era parzialmente graffiato, ma ancora rintracciabile. L’arma apparteneva all’ex cognato di Mary, Paul Freshour, che si era appena separato da sua moglie, la sorella di Ron Gillespie. Paul ha negato qualsiasi coinvolgimento:

“La pistola era mia, ma non la vedevo da molto tempo. Non avevo motivo di controllarla o altro, e non so quando era scomparsa. Non so davvero cosa le sia successo…”

Paul Freshour

Il 25 febbraio 1983, lo sceriffo Dwight Radcliff chiese a Paul di fare un test di calligrafia. Ma il test fu inconcludente. A Paul venne mostrata una delle lettere minatorie che erano state recapitate a Circleville, e gli fu chiesto di replicarla. Ovviamente Paul non fu in grado di farlo, e anzi, in seguitò testimoniò che, avendo visto le lettere per pochi minuti, si fosse anzi sforzato di rendere la sua calligrafia il più possibile diversa da quelle delle missive, cercando così di dimostrare di non esserne l’autore…
Ma, incredibilmente, quel test calligrafico portato avanti così superficialmente, fu una delle prove principali che servirono per accusare Paul. Nonostante quel modo alquanto singolare di condurre un test sulla grafia non potesse essere ritenuto valido.

Allora lo sceriffo cercò anche nel garage di Paul. Trovò della polvere da sparo, dei contenitori vuoti e delle corde. Questi oggetti avevano qualche attinenza con la trappola esplosiva piazzata dietro il cartello sul percorso del pulmino di Mary? Probabilmente, come qualunque altro oggetto che si può trovare in qualunque garage di qualunque cittadino di qualunque città del mondo. Ma con queste “prove” lo sceriffo zelante trasse in arresto Paul, accusandolo di tentato omicidio. Gli oggetti trovati nel garage di Paul, infatti, vennero ritenuti come componenti di quella trappola esplosiva che Paul aveva fabbricato per uccidere Mary.

Il 24 ottobre 1983, Paul Freshour fu processato per tentato omicidio di sua cognata, Mary Gillispie. Non è stato accusato di aver scritto le lettere minatorie, ma sono state usate come prove cruciali contro di lui. Interpellato dalla giuria del processo, un esperto di calligrafia disse che era sua opinione che la scrittura su buste, documenti e cartoline fosse fatta dalla stessa persona, e che quella persona fosse Paul Freshour.

Il capo di Paul ha testimoniato che Paul non era andato a lavorare il giorno in cui è stata trovata la trappola esplosiva. Eppure, Paul aveva un solido alibi per quasi tutto quel giorno, non ma nonostante questo non lo presentò mai. Quell’alibi avrebbe potuto sicuramente scagionarlo, e in seguito Paul rimpianse molto di non averlo presentato.

Così Paul venne riconosciuto colpevole di tentato omicidio, e quel verdetto giunse del tutto inaspettato:

“Non posso incolpare la giuria, perché la giuria non ha sentito tutte le prove.Ma non potevo crederci. Ero davvero sotto shock”.

A Paul Freshour è stata data la condanna massima per tentato omicidio: da 7 a 25 anni. Tutti pensavano che fosse proprio lui ad aver scritto le lettere di Circleville, e che una volta incarcerato il mittente, le lettere si sarebbero arrestate…

E invece…

Le lettere vennero recapitate in una vasta area dell’Ohio centrale. A questo punto, molte persone non riuscivano a capire come Paul Freshour potesse spedire tutte queste lettere dal carcere… In seguito a ripetute lamentele dello sceriffo Radcliff, il direttore del carcere aveva messo Paul in isolamento. Ma le lettere continuarono.
E una di queste venne recapitata a Paul stesso. Il tono della missiva era alquanto beffardo:

“Ora quando hai intenzione di credere che non uscirai da lì? Te l’ho detto 2 anni fa. Quando li impostiamo, restano impostati. Non ascolti?

Qualcuno però decise di esaminare il fascicolo dello sceriffo sul caso: fu il giornalista Martin Yant a farlo, portando alla luce alcune prove mai menzionate nel processo:

Mary Gillispie disse allo sceriffo che uno degli altri autisti di autobus le disse che stava percorrendo quella stessa strada circa 20 minuti prima che Mary Gillispie trovasse la trappola esplosiva. Disse che quando passò da quella stessa strada, si accorse della presenza di una macchina, una Chevrolet El Camino gialla, parcheggiata proprio nel punto in cui Mary avrebbe in seguito trovato il cartello e la pistola. Accanto alla macchina c’era un uomo, alto e massiccio, con i capelli color sabbia. Quando l’uomo vide arrivare il pulmino, si voltò e si allontanò, dando le spalle alla strada, evitando accuratamente di farsi vedere in volto. La descrizione dell’individuo non corrisponde affatto a Paul Freshour e, soprattutto, Paul aveva un alibi molto solido per quel giorno. Eppure, nonostante la denuncia di Mary, nessuno seguì quella pista… se l’avessero fatto, probabilmente avrebbero scoperto che un altro possibile sospettato in questo caso aveva un fratello, che guidava un El Camino giallo.

Paul ha scontato un decennio in prigione ed è stato finalmente rilasciato nel maggio del 1994. A quel punto, a Circleville sono cessate le notizie di lettere minatorie. Paul ha mantenuto la sua innocenza fino alla sua morte, avvenuta nel 2012.
Eppure, anche prima di morire, Paul non smise mai, nemmeno per un momento, di proclamare la sua innocenza e di dirsi certo che il colpevole fosse ancora in libertà:

Mi piacerebbe vedere qualcuno che davvero si interessasse di queste lettere. Vorrei vedere qualcuno riaprire il caso, investigare e scoprire chi ha scritto le lettere. Mi piacerebbe anche che qualcuno investigasse sulla morte del mio ex cognato. Quella non è più la mia famiglia, quello è il mio passato, e non ho nemmeno intenzione di pensarci. Ho una nuova famiglia e un nuovo futuro, adesso… Ma mi piacerebbe che ci fosse qualcuno interessato a quell’incidente e a quelle lettere…

Dopo la morte di Paul, le lettere di Circleville finalmente cessarono, ma rimangono ancora oggi molte domande. Chi ha effettivamente scritto le lettere? La morte di Ron Gillispie è stata un incidente o è stato assassinato? E chi ha creato la trappola esplosiva trovata da Mary Gillispie?

Quel che è certo, però, è che non sono gradite indagini sulle lettere di Circleville: a occuparsene maggiormente, infatti, fu il sito UNSOLVED MYSTERIES, che nel dicembre del 1993 ricevette nei suoi uffici una cartolina postale che si distingueva da tutte le altre finora ricevute.

Era una minaccia progettata per impedire a Unsolved Mysteries di raccontare la storia. Diceva, in parte: “Dimentica Circleville, Ohio … se vieni in Ohio, pagherete con la vita”. Ed era firmata: “The Circleville Writer.”

 

Fonte

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