Il 1984 stava finendo quando un tecnico tedesco disoccupato, Günther Stoll, contattò il medico per l’ennesima volta. A tormentarlo, un episodio paranoico che persisteva da un po’. In più di un’occasione, avrebbe detto a sua moglie che “loro” erano arrabbiati con lui, che lo seguivano, che lo volevano morto.
Ciò accadeva così di frequente che ormai la donna si era abituata a sentire il marito parlare di “loro”, ma ciononostante aveva mandato l’uomo dal medico. Il medico l’aveva visitato, senza riscontrare nulla di anomalo, e aveva imputato questi episodi alla difficile condizione di disoccupazione che stava vivendo.
Tuttavia, una sera in particolare, la situazione aveva preso una brutta piega… e sarebbe finita in tragedia. C’è infatti uno strano mistero che circonda Günther Stoll e la sua vicenda, un mistero che ha un nome preciso: YOG’TZE.
Cos’è YOG’TZE?
La notte del 25 ottobre, Günther Stoll stava seduto tranquillamente su una sedia quando, improvvisamente, si alzò in piedi e disse “Jetzt geht mir ein Licht auf!” (cioè “Capisco” o “Ora capisco”).
Stoll afferrò un pezzo di carta e scarabocchiò quelle che sembravano le lettere YOG’TZE o YO6TZE. Quindi, lasciò il pezzo di carta sul tavolo, prese le chiavi della sua macchina, una Volkswagen Golf e corse fuori di casa.
Guidò fino al suo pub preferito, ordinò una birra ma non riuscì a berne neanche un sorso che improvvisamente, come colto da malore, cadde a terra colpendo il pavimento di faccia.
Gli altri avventori gli diedero una mano a rialzarsi, chiedendosi cosa fosse successo, ché Günther non sembrava essere ubriaco o drogato, anche se qualcosa, nel suo comportamento, non era come il solito.
Sembrava essere angosciato o in ansia per qualcosa. Per YOG’TZE?
Fu chiesto a Günther Stoll di fermarsi un po’, di riprendersi, ma l’uomo lasciò il pub in tutta fretta, lasciando gli avventori con i loro dubbi.
L’incidente misterioso
Dopo questo fatto, Günther Stoll non si fece più vedere per circa due ore, fino a quando non si è presentato all’una di notte a casa di una donna anziana che conosceva fin dall’infanzia. Dato che era così tardi, lei non gli aprì la porta e insisteva perché tornasse a casa. Lui acconsentì, ma menzionò alcuni “orribili incidenti che si sarebbero verificati stasera”.
Due ore dopo, quelle parole divennero stranamente vere. Verso le 3 del mattino, due autisti di camion che percorrevano l’autostrada A45 si accorsero di una Volkswagen gravemente danneggiata che stava proprio all’interno di un fosso lungo l’autostrada A45. Mentre uno dei due camionisti di dirigeva verso la colonnina SOS sul ciglio della strada, l’altro sistemava il camion in una piazzola di sosta e scese per vedere cosa fosse successo. All’interno del veicolo c’era un uomo, che non si capiva fosse vivo o morto.
Dentro la sua Volkswagen, Günther Stoll era in bilico tra la vita e la morte. Era completamente nudo e, prima di perdere i sensi, rivelò che nell’auto c’erano altre quattro persone, che erano state lì fino a poco prima, o almeno c’erano poco prima che venisse ritrovato dai camionisti.
Disse che tutti e quattro erano fuggiti, ma che non erano suoi amici. Non seppe spiegare chi fossero, né perché fossero a bordo della macchina, né cosa fosse successo, né riuscì a descrivere le dinamiche dell’incidente.
I testimoni stavano ancora cercando di ricostruire l’accaduto quando arrivò l’ambulanza. Una volta ristabilitosi, forse, sarebbe stato in grado di spiegare l’accaduto, ma sfortunatamente Günther Stoll morì durante il viaggio in ospedale. E non seppe spiegare il significato di quell’oscura parola, YOG’TZE
L’indagine era appena iniziata quando ci si trovò di fronte al primo dilemma: la causa della morte di Günther Stoll. Omicidio colposo. Günther Stoll era morto a causa dell’impatto con il veicolo, non perchè lo stesse guidando, ma perchè qualcuno l’aveva investito.
Gli investigatori credevano infatti che qualcuno avesse investito Günther da qualche parte, prima che l’investitore portasse Günther e la sua auto nel fosso. Una messinscena, dunque.
Gli investigatori interrogarono i camionisti, ed entrambi rivelarono di aver visto un estraneo non lontano dalla Volkswagen quando si sono fermati per prestare soccorso all’automobilista. Quell’uomo, chiunque fosse, indossava una giacca luminosa e camminava intorno alla macchina distrutta. Lo sconosciuto si era poi dileguato, facendo perdere le proprie tracce.
I quattro uomini che Günther Stoll disse di aver avuto a bordo non sono mai stati identificati. La vera scena del crimine non venne mai localizzata e nessuno sa davvero cosa Stoll abbia voluto dire con YOG’TZE, quelle strane lettere scarabocchiate.
La nota di Günther Stoll
Il vero significato della nota che Stoll ha scritto prima di uscire di casa è la chiave per risolvere l’intera indagine. Ci sono state moltissime ipotesi circa quella scritta, ma molti pensano che YOG’TZE sia un semplice nonsense…semplicemente, è molto probabile che Stoll abbia avuto qualche forma di malattia mentale che potrebbe aver alterato i suoi processi mentali.
Però ci sono anche le spiegazioni più plausibili, ad esempio quella secondo cui probabilmente la nota YOG’TZE riportava un numero di targa. La lettera O potrebbe essere il numero 0, il numero 2 potrebbe essere stato erroneamente identificato come una lettera Z e 6 potrebbe essere stata scambiata per un G. Y062ZE. C’è solo un piccolo problema: Günther Stoll scrisse questa targa alcune ore prima di essere ferito a morte.
Secondo alcune persone, YO6TZE è un segnale di chiamata per una stazione radio e potrebbe essere stato il vero significato della nota. Questo sembra essere nient’altro che una coincidenza senza legami reali con ciò che è accaduto quella notte.
Alcune persone pensano poi che YOG’TZE possa essere un anagramma per Zygote, che chiunque abbia un minimo di nozioni di biologia sa essere il primo stadio di sviluppo di molti organismi pluricellulari… Günther Stoll era un ingegnere attivo nel campo dell’alimentazione… cosa c’entra dunque lo zigote con la sua esperienza?
Come nel caso del più classico dei gialli, potrebbe forse aver visto visto qualcosa al pub, qualcosa che non avrebbe dovuto vedere?
Beh, credo sia molto difficile dare delle risposte a questo caso…
Non si sa cosa significhino davvero quelle lettere, non si sa cosa sia successo al pub… Stoll potrebbe aver visto qualcuno con cui ha avuto una litigata (anche se nessuno dei testimoni riferì mai qualcosa del genere, ma non ci sono elementi che possano escludere la possibilità che tale lite possa essere avvenuta all’esterno del pub)… potrebbe aver avuto a che fare non con uno, ma con più uomini, magari proprio i quattro di cui fece menzione dopo essere stato ritrovato, nella macchina incidentata…
Resta però ignota l’identità del misterioso uomo con la giacca lucente… e soprattutto, perchè Günther Stoll era nudo quando venne investito da una macchina in quella gelida notte tedesca?
Un caso ancora senza alcuna risposta.
Ben fatto, un’altra splendida incursione nel Mistero da parte tua!
Brava!