Oggi voglio fare la previsionista.

Partiamo da quattro dati di fatto.

1) «Il mio pontificato sarà breve».

2) ho deciso di indire un Giubileo straordinario che abbia al suo centro la misericordia di Dio.

3) Eclisse solare 20 marzo, l’eclisse del secolo.

4) Il Papa tenterà il miracolo di San Gennaro.

1) «Il mio pontificato sarà breve».

 

Il Papa, nel corso della sua recente intervista alla tv messicana Televisa, rilasciata in occasione del secondo anniversario della sua nomina a pontefice, ha detto:

Ho la sensazione che il mio pontificato sarà breve. Quattro o cinque anni. Non so, o due o tre. Beh, due sono già passati. È come una sensazione un po’ vaga. Le dico, forse no. È come la psicologia di chi gioca e allora crede che perderà per non restare poi deluso. E se vince è contento. Non so che cos’è. Ma ho la sensazione che Dio mi ha messo qui per una cosa breve, niente di più… Ma è una sensazione. Per questo lascio sempre aperta la possibilità.

Del resto, il Papa aveva già palesato, in passato, la possibiità di un ritiro, sulle orme di Papa Ratzinger, e l’ha ribadito:

Beh, ci sono stati alcuni cardinali prima del conclave, durante le congregazioni generali, che si sono posti il problema teologico, molto interessante, molto ricco. Io credo che Papa Benedetto abbia aperto una porta. Settant’anni fa non esistevano i vescovi emeriti. Oggi ne abbiamo 1400. Si è arrivati cioè all’idea che un uomo, dopo i 75 anni, più o meno a quell’età, non può portare il peso di una Chiesa particolare. Credo che Benedetto con grande coraggio abbia aperto la porta ai Papi emeriti. Non bisogna considerare Benedetto come una eccezione. Ma come una istituzione. Forse sarà l’unico per molto tempo, forse non sarà l’unico. Ma è una porta aperta dal punto di vista istituzionale. Oggi il Papa emerito non è una realtà strana, ma si è aperta la possibilità che possa esistere.

Il Papa ha parlato anche di Joseph Ratzinger, suo predecessore dal 2005 al 2013 dicendo:

«Credo che quello che coraggiosamente ha fatto Benedetto XVI sia stato aprire la porta ai papi emeriti. Benedetto non dovrebbe essere considerato una eccezione, ma una istituzione».

 

E poi ha aggiunto:

«È come la psicologia di chi gioca e allora crede che perderà per non restare poi deluso. E se vince è contento. Non so cos’è. Ma ho la sensazione che Dio mi ha messo qui per una cosa breve, niente di più. Ma è una sensazione. Per questo lascio sempre aperta la possibilità».

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2) Il Papa ha detto queste parole poco prima dell’annuncio del Giubileo straordinario.

L’«Anno Santo della Misericordia» inizierà l’8 dicembre 2015, giorno dell’Immacolata Concezione, e si concluderà il 20 novembre 2016. Ci sono stati altri Giubilei nella storia della Chiesa, ovviamente, ma questo è particolarmente significativo perchè il suo inizio cade in un giorno motlo particolare: la Porta Santa in San Pietro si aprirà infatti come detto l’8 dicembre 2015, giorno del cinquantesimo anniversario della conclusione del Concilio Vaticano II.

Il Papa l’ha presentato con queste parole:

«Cari fratelli e sorelle, ho pensato spesso a come la Chiesa possa rendere più evidente la sua missione di essere testimone della misericordia. È un cammino che inizia con una conversione spirituale. Per questo ho deciso di indire un Giubileo straordinario che abbia al suo centro la misericordia di Dio».

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3) Le parole di Papa Francesco precedono di pochi giorni l’eclisse solare del 20 marzo, fenomeno ciclico ma reso ancora più speciale dal fatto che si verificherà in concomitanza dell’equinozio di primavera.  Come avevo avuto già modo di notare nel post dedicato a questo fenomeno, è dal 1662 che non avviene un’eclissi di sole in questa data, che sancisce l’inizio della primavera astronomica. Oltre a ciò, l’eclissi di sole corrisponderà anche con la fine della notte polare: il ritorno del sole nelle zone artiche a seguito dopo un periodo di assenza durato ben sei mesi. E il fenomeno eclisse+fine notte polare si verifica in media ogni 500mila anni circa.

C’è una profezia su quest’evento? Ovviamente sì, le profezie che uniscono eclisse e fine del mondo si sprecano.

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4) Il Papa sabato 21 marzo sarà a Napoli, bacerà la teca che contiene il sangue di San Gennaro e attenderà il ripetersi del miracolo, che normalmente si scioglie tre volte all’anno: alla vigilia della prima domenica di maggio, il 19 settembre e il 16 dicembre. E se questo non avviene?

Non è la prima volta infatti che San Gennaro riserva a un Papa uno “sgarbo” del genere, non facendo liquefare il suo sangue. Accadde già il 21 maggio del 2007, quando Benedetto XVI entrò nella Cappella del tesoro di San Gennaro, si inginocchia davanti alla teca e la bacia. Il Cardinale Sepe ricorda quel momento come «Un bacio dato con la mente e con il cuore. Sembrava quasi che il Papa non volesse più staccarsi dalla reliquia […] Tuttavia il prodigio della liquefazione del sangue non avvenne».

E non avvenne nemmeno con le tre visite di Giovanni Paolo II.

Solo un Papa, si dice, fece accadere il miracolo: nel novembre 1848 Pio IX, in fuga dai moti rivoluzionari di Roma, ripara a Napoli, ospite di Ferdinando II. Il Santo fa liquefare il suo sangue, e il Papa dona alla città un calice d’oro massiccio, una delle dieci meraviglie del Tesoro di San Gennaro.

In realtà però il quotidiano cattolico Avvenire riporta le dichiarazioni di monsignor Vincenzo De Gregorio, abate prelato della Real Cappella del Tesoro di San Gennaro, cheracconta di come nei verbali redatti ogni volta che la reliquia del santo viene esposta, si faccia riferimento a due visite di Pio IX nella cappella. La prima è del 6 settembre 1849, e non c’ è alcun cenno a un avvenuto prodigio. La seconda è del successivo 20 settembre, quando Pio IX vi celebra la Messa.

Il sangue in quella occasione è effettivamente sciolto, ma il miracolo è avvenuto il giorno prima, il 19 settembre, festa liturgica del santo, e comunque non in presenza del Pontefice.

Si racconta che già prima il Santo avesse fatto il miracolo “fuori tempo”: nel gennaio 1799, contro il calendario e contro le aspettative dei cattolici filoborbonici, il sangue si scioglie davanti al generale Jean Étienne Championnet. Questo fatto viene addirittura visto come un atto di sottomissione del Santo ai francesci invasori.

Cosa accadrà allora sabato: il Santo omaggerà Francesco di uno “scioglimento” fuori tempo o lo porrà sullo stesso piano dei suoi due predecessori? Non è una cosa di poco conto, se si pensa che da sempre il ripetersi del miracolo di San Gennaro è legato al destino prossimo di Napoli….e c’è già chi vede un presagio negativo nello sciogliemento del sangue, la fine di un’epoca forse, la…fine del mondo?

 

Con tutti questi elemneti, poteva forse mancare l’elemento profetico? poteva forse mancare…chessò…non Malachia, di cui abbiamo parlato e riparlato, ma…Nostradamus?

certo che no, ed ecco dunque l’ennesima profezia di Nostradamus, tirata questa volta in ballo da Renucio Boscolo, interprete di Nostradamus, numerologo e scrittore, che ha parlato ad AdnKronos (intervista presente su meteoweb.eu) della nuova profezia di Nostradamus, unendola a quella del vescovo irlandese Malachia che, con l’elezione del “Papa nero“, predissero la fine mondo.

Bergoglio, l’avevamo già visto, sarebbe stato individuato da Malachia come “papa nero” in quanto appartenente all’ordine dei gesuiti e, a essere chiamato “Papa nero”, è proprio il superiore generale della Compagnia di Gesù, per il colore della tonaca che indossa.

Boscolo così dice:

 

Le parole del Papa mi preoccupano, perché sembrano mutuate dallo svelamento di una quartina di Nostradamus dove si parla di potenti e di sete straordinaria che si stringe intorno al “Pontefice della vera fede”. Nostradamus mette in relazione papa Francesco alla terza parca, Aproco, colei alla quale era assegnato il compito di recidere il filo. Aproco, che significa anche “stravolgimento”, lascia intendere che il pontificato di Bergoglio non sarà simile a nessun altro pontificato, e che la sua uscita di scena sarà straordinaria. Non dobbiamo però pensare che questa uscita di scena sarà per forza un fatto tragico, potrebbe essere un’altra scelta, un’iperbole, forse un trionfo, una reazione. La sua “fine” non sarà conforme a nessuno dei Pontefici romani. Francesco rappresenta la grande chance che il Cristianesimo ha da giocare in una partita che, forse, ha iniziato proprio lui, e che i suoi eredi raccoglieranno.

e poi ancora:

In un’altra sequenza Nostradamus parla della “religione del nome dei Mari”, ovvero la religione Cristiana, dei Pontefici, profetizzandone il trionfo dopo aver affrontato la Setta del Califfo (“an du califat” si legge nei testi – cioè “anno del Califfato”). Il trionfo della religione dei Mari è, inoltre, il trionfo della donna che tornerà nel suo giusto posto nel mondo arabo.

 

Premetto di non essere riuscita a individuare tale quartina di cui parla Boscolo (sopposto che esista e che sia stata tradotta e interpretata correttamente), ma è indubbio che, con tutto quello che sta succedendo nei Paesi Arabi, con l’Isis che distrugge di tutto e di più, sia in atto una guerra senza precedenti…e visto lo scempio compiuto proprio pochi giorni fa, con la distruzione di tutti i simboli religiosi da chiese cristiane, sostituiti dalla bandiera nera dell’Isis, beh qualcosa di preoccupante sta avvenendo.

 

Ovviamente (credo lo si sia capito) non credo alle profezie da fine del mondo, mi “diverto”, se così si può dire, a raccogliere le teorie complottiste/catastrofiste e a farne un collage, su cui parlare e pensare… non sono necessariamente elementi negativi, di distruzione…

Io personalmente credo che siamo in un periodo di grandi sconvolgimenti, e tutti stiamo cercando risposte alle tante, tantissime domande che ci preoccupano… e fortunatamente Boscolo dice:

Le profezie vanno viste con ottimismo: il genio occidentale saprà reagire, e il trionfo è annunciato dalla figura della Madonna stellata, che è il simbolo dell’Unione Europea, le cui 12 stelle simboleggiano l’Apocalisse.

Intanto godiamoci questa spettacolare eclisse di sole, vediamo se San Gennaro farà di testa sua e non farà sciogliere il sangue, vediamo come reagirà il Papa…e vedremo cosa succederà. Tranquillamente, senza fasciarci la testa prima di essercela rotta.

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3 pensiero su “Papa Francesco e il breve pontificato. L’ennesima profezia?”
  1. Riuscire là dove non è riuscito Giovanni Paolo II sarebbe già un evento straordinario. Non so cosa augurami. Dopo averti letto spero solo che l’eclisse passi alla svelta….

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