Fraser

Il problema dell’inquinamento dei mari è ormai di dominio pubblico. Negli ultimi mesi non si è fatto altro che parlare dei famosi vortici di rifiuti, vere e proprie isole di plastica, che si trovano sia nel’Oceano Pacifico che nell’Atlantico. I numeri del calcolo di quanta plastica ci sia attualmente nei nostri mari sono davvero spaventosi: le stime, prudenziali e fatte per difetto, parlano di quasi 143 milioni di tonnellate di plastica, cioè un peso pari a circa 520 volte quello dell’Empire State Building, che galleggia indisturbata nei nostri oceani.

Se poi consideriamo i dati dell’oceanografo Giora Proskurowski c’è davvero da preoccuparsi seriamente: nell’oceano Atlantico su ogni chilometro quadrato di superficie galleggiano circa 50.000 pezzettini di plastica di 0,1 grammi ciascuno. Peso complessivo: 5 chili. Ma è solo la punta dell’iceberg, poiché la plastica non è solo in superficie: nell’Atlantico è accertato che è omogeneamente distribuita lungo la colonna d’acqua, fino a 90 piedi (circa 27 metri) di profondità. Il che significa, conti alla mano, che dividendo quei 27 metri in strati di 30 centimetri l’uno, e ipotizzando che ogni strato contenga una quantità di plastica corrispondente a quella che galleggia in superficie, che ogni chilometro quadrato di oceano Atlantico contiene 450 chili di plastica.
E molta di quella plastica arriva sulle nostre spiagge.

La storia ha riportato svariate notizie circa strani “spiaggiamenti” di rifiuti di ogni tipo, ma la storia che sto per raccontarvi oggi ha dell’incredibile.

piedi umani mozzati canada

Sulle rive del fiume Fraser, vicino alla provincia della British Columbia, in Canada, dal 2007 sono stati rinvenuti degli strani oggetti spiaggiati. Scarpe da ginnastica, con al loro interno dei piedi umani mozzati.
Dal 2007, anno della prima apparizione, sono stati più di dieci i piedi umani restituiti dal mare.

Non c’è una casistica specifica per questi ritrovamenti: ci sono sia piedi destri che sinistri, ma il comune denominatore è che tutti i piedi trovati indossavano delle scarpe da ginnastica, più precisamente da running, come quella che vedete nella foto di fianco, tratta dal Daily Mail, che riporta proprio una delle scarpe rinvenute (senza piede all’interno, per fortuna!).

I piedi mozzati erano stati rinvenuti relativamente vicini l’uno all’altro, entro un raggio di circa 125 miglia.

Dopo che questo macabro ritrovamento ebbe inizio, la gente cominciò a speculare  sulla causa e sulla provenienza di questi piedi che apparivano casualmente sulle coste canadesi.

Inizialmente iniziò a circolare l’ipotesi che si trattasse dell’opera di un serial killer in azione nella British Columbia, che poteva avere una strana ossessione per i piedi, e dopo aver commesso gli omicidi, scegliendo come vittime persone che facevano jogging o una passeggiata, tagliava loro i piedi e li abbandonava nelle acque della baia, come macabro trofeo…
Nonostante questa speculazione, i professionisti che hanno esaminato i piedi, conducendo su di essi approfonditi test, anche del DNA, esclusero questa ipotesi, affermando anzi che sui piedi non c’era alcuna prova di disarticolazione meccanica. Questo, in breve, significa che i piedi non sono stati staccati dalle persone a cui appartenevano tramite mezzi innaturali. Cioè non sono stati tagliati o mozzati, ma si sono semplicemente staccati dai corpi cui appartenevano.
Questo generalmente si verifica quando un corpo è già in putrefazione: gli arti che si stanno decomponendo, infatti, generalmente si staccano sempre spontaneamente dai corpi.

Fraser_river_feet
I ritrovamenti dei piedi nel fiume Fraser

Pur con questa spiegazione, tuttavia, non è stato possibile escludere l’ipotesi che potesse comunque trattarsi di arti appartenenti a vittime di omicidio, il che non ha fatto altro che alimentare ancor più la paura nella gente, che credeva che davvero ci fosse in circolazione un serial killer che uccideva e abbandonava le vittime al loro destino. Così i media iniziarono a occuparsi sempre più pressantemente del caso, per tentare di risolvere la questione e calmare l’opinione pubblica, ormai decisamente scossa da quanto stava accadendo. Dal canto loro, i detective in Canada iniziarono a condurre ricerche approfondite sulle persone alle quali appartenevano i piedi misteriosi, per cercare di trovare risposta alle tante, tantissime domande che iniziavano a circolare tra la gente.

Visto che non era possibile stabilire con certezza a chi appartenesse un piede spiaggiato, i detective hanno stilato una mappa del DNA da confrontare con la banca dati delle persone scomparse, per capire se si trattava di qualche mission people, quindi, hanno scattato diverse foto degli arti rinvenuti e li hanno affidati ai media perché li postassero online, per tentare un riconoscimento. E difatti, nel 2007, anno in cui è iniziata l’apparizione dei piedi, è stato possibile stabilire l’identità della persona cui il piede ritrovato sulle rive del fiume Fraser apparteneva. Era di un giovane di 28 anni nativo della British Columbia: furono i genitori dell’uomo, scomparso da casa alcuni mesi prima, a riconoscere il tipo di scarpa indossata dall’uomo. Il test del DNA effettuato in seguito, per completezza nelle indagini, verificò senza ulteriori dubbi la sua identità.
Una volta che la polizia seppe a chi apparteneva il piede, raccolse abbastanza prove per determinare la causa della sua morte. Si seppe, così, che l’uomo soffriva di depressione grave, e che aveva minacciato il suicidio più volte, prima di sparire da casa, nell’aprile 2007. Si pensò così che l’uomo potesse essersi suicidato, proprio gettandosi nel fiume Fraser.

Altre indagini hanno stabilito che un altro dei piedi rivenuti proveniva da un altro nativo della British Columbia che aveva 23 anni al momento della scomparsa. Anche il test del DNA stabilì che si trattava dello stesso individuo. Malato di schizofrenia, l’uomo si oppose in tutti i modi all’uso delle medicine che gli erano state prescritte per controllare la sua malattia, e a un certo punto smise del tutto di usarle. Questo rifiuto di usare il farmaco ha innescato un crollo emotivo, nell’inverno del 2008. L’uomo venne incoraggiato dal padre a rivolgersi a uno psichiatra, giusto pochi giorni prima che scomparisse. Lo psichiatra, durante la visita, somministrò all’uomo un’iniezione di farmaci anti psicotici. L’ultimo avvistamento dell’uomo avvenne in un ponte presso il fiume Fraser.

Così, il mistero dei piedi umani in Canada è in gran parte risolto. Sono in molti quelli che pensano, infatti, che possa trattarsi di ciò che rimane dopo i numerosi suicidi commessi nell’area, specie presso il fiume Fraser. Si pensa che i piedi appartengano a persone che si sono suicidate saltando proprio dai ponti. I piedi rimanevano intatti solo perché erano protetti da scarpe sportive con suole di gomma… che non possono essere masticati dai pesci che popolano il fiume. Senza contare, poi, che negli ultimi anni è cambiata la fattura delle scarpe da ginnastica in commercio, e hanno iniziato a diffondersi sempre di più i cuscinetti di aria o gel nelle suole, che facilitano il galleggiamento delle scarpe stesse e quindi hanno permesso loro di spiaggiarsi, trasportate dalle correnti.
Sebbene inizialmente il mistero fosse molto strano, questa risposta sembra essere l’unica possibile per risolvere un simile dilemma.
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