Tra i tanti affascinanti miracoli divini di cui spesso si sente parlare, non ne ho trovato ancora nessuno che possa lontanamente eguagliare la storia della croce luminosa di Lismore.
La storia di questa misteriosa croce, un crocifisso di pietra usato come lapide in un cimitero, ci porta nel Cimitero di Pioneer, Lismore del Nord.

Di punto in bianco, quello che era un semplice monumento funebre in pietra iniziò a risplendere come una lampadina, inaspettatamente, e inesplicabilmente, sconcertando innumerevoli scettici, scienziati e sacerdoti che venivano a indagare.

Nel 1907, nella stazione di Mullumbimby nella città di Lismore, nel Nuovo Galles del Sud, Australia, accadde un evento tragico. Il 29enne ferroviere William Steenson era in servizio quando a causa di un guasto una carrozza di un treno si era messa in moto da sola, rischiando di travolgere alcune persone che si trovavano sui binari in attesa del treno.

L’uomo era riuscito a salire sul vagone e azionare il freno d’emergenza, ma era stato investito dal vagone in corsa che gli aveva tranciato le gambe, facendolo morire poco dopo dissanguato.


Fu sepolto nel vecchio cimitero di Pioneer, nel nord di Lismore. La sua tomba venne adornata da una semplice croce di granito di Balmoral, luogo della Scozia molto caro a William, su cui vennero incisi un simbolo massonico (sebbene William non fosse un Massone) e un epitaffio, che suonava così:

Though sorrow and darkness encompass the tomb,
Thy saviour has pass’d through its darkness before thee…
And the lamp of his Love
Is thy guide through the gloom

e cioè

Sebbene la tristezza e l’oscurità avvolgano la tomba, il 
tuo salvatore ha passato le sue tenebre davanti a te … 
E la lampada del suo amore 
è la tua guida attraverso l’oscurità.

Qualche anno dopo, durante la prima guerra mondiale, i locali notarono che la sua croce cominciò a emettere sporadicamente una luce bianca brillante, inondando l’intero cimitero in una mezzaluna luminosa.

La “Glowing Cross”, croce luminosa, riuscì ad attirare l’attenzione dell’intera città, tanto da farla diventare parte principale di una leggenda locale dal titolo “Ghost of the Hill”. La gente del posto badò però a non diffondere troppo la notizia, e ben presto tutti se ne dimenticarono, e la tomba di William, l’ultimo a essere sepolto al cimitero, diventò quel che era sempre stata, una semplice tomba. Poi il tempo passò e il luogo cadde in rovina.

Poi, nel 1978, una donna del posto si recò al vecchio cimitero, e si accorse di qualcosa di strano… la croce sulla tomba di William Steenson stava di nuovo brillando di luce propria. La donna descrisse la sua esperienza al giornale locale, La Stella del Nord, e quella che era nata come una leggenda locale ben presto ebbe ampia diffusione. L’articolo della Stella del Nord attirò infatti l’attenzione dei giornalisti di Sydney, e ben presto il piccolo cimitero divenne meta di tanti curiosi, fanatici, credenti e complottisti. Persone provenienti da tutto il mondo, che andavano dal fervente devoto al semplice curioso, iniziarono a interessarsi al cimitero di Pioneer e alla sua tomba misteriosa.

E alla vicenda si aggiunse il solito pizzico di paranormale: un giovane abitante di Pioneer, Albert Dann, disse alla Stella del Nord che assieme ai bambini del luogo avevano fatto una scommessa: se qualcuno si fosse avvicinato alla croce tanto da leggere il nome e l’epitaffio iscritto sul granito avrebbe vinto un dollaro d’argento. Albert accettò la scommessa, ed entrò nel cimitero, dirigendosi verso la tomba misteriosa, pronto a leggere l’epitaffio, quand’ecco un raggio abbagliante di luce bianca balenò dal centro del cimitero e lo colpì negli occhi.

Poco dopo, esperti di ogni tipo – geologi, fisici e scalpellini – si recarono sul sito, tentando di spiegare il fenomeno. Si credeva infatti che la croce brillasse in quanto rifletteva i raggi della luna, ma quest’ipotesi venne abbandonata quando ci si accorse che la stele brillava di luce propria anche nelle notti di luna nuova o nelle notti nuvolose. Un fotografo della Stella del Nord, Warren Croser, sosteneva che il granito era “ben levigato” e rifrangeva la luce piuttosto bene, niente di più. Scattò varie foto alla croce, e sono quelle che si vedono a corredo dell’articolo.

Purtroppo però, essendo diventata così popolare, ben presto la croce venne depredata: molti furono infatti le persone che pezzo dopo pezzo staccarono pezzi di granito, portandoli con sé come souvenir. Poi, nel 1986, l’intero manufatto scomparve nel cuore della notte.

La stravagante famiglia Steenson decise allora di realizzare una nuova croce, usando lo stesso materiale della prima, con le stesse identiche dimensioni, ma la copia non si comportò come l’originale, e nessuna croce brillò più nel cimitero di Pioneer.
A tutt’oggi, nessuno sa davvero con certezza cosa successe a Lismore, e perché quella misteriosa croce abbia brillato per tutto questo tempo. E non esistendo più, nessuno potrà mai dirlo.

 

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