Probabilmente è il caso più famoso di tutti i tempi, parlando di esorcismi. La sua storia è così nota da essere stata immortalata in numerosi film, tra cui L’esorcismo di Emily Rose. Ma dietro Emily Rose, finzione cinematografica, si nasconde invece una ragazza che di finto non aveva proprio nulla. Anneliese Michel.

Annaliese nacque a Leiblfing, in Germania, il 21 settembre 1952, e morì a Klingenberg sul Meno il primo giorno di luglio 1976, a soli 24 anni. La causa della sua morte? Un esorcismo, quello cui fu sottoposta quando la Psychiatric Clinic Würzburg di Würzburg che le aveva diagnosticato una depressione, accompagnata da attacchi di epilessia, che doveva essere trattata con i farmaci, non riuscì a farla guarire. Si pensò allora che fosse posseduta, e il solo modo per liberarla fosse, appunto, sottoporla a esorcismi.

Anneliese Michel, il più famoso caso di esorcismo

La sua “colpa”, se così possiamo chiamarla, fu l’essere nata e cresciuta in una famiglia cattolica di ceto medio-basso (era la prima dei quattro figli di un falegname bavarese), in una piccola città della Baviera a maggioranza cattolica, bigotta e tradizionalista. Nel 1968, a sedici anni, ebbe il primo attacco epilettico. Nel 1970 si ammalò di tubercolosi e venne di nuovo ricoverata. Ma le crisi epilettiche non accennarono a diminuire, anzi. Visto che le sue convulsioni non diminuivano, la famiglia decise di sottoporla a visite mediche più specialistiche: così le fu diagnosticata una forma di epilessia particolarmente grave e le furono prescritti dei medicinali per curare entrambe le sintomatologie. Ma il peggio doveva ancora venire.

Anneliese Michel Un giorno Anneliese partecipò con la famiglia a un pellegrinaggio in Italia, a San Damiano Piacentino, dove la Madonna era apparsa a una donna del posto, Rosa Quattrini: durante il viaggio in pullman la ragazza iniziò a parlare con voce maschile molto profonda, mentre una puzza insopportabile invadeva il pullman. Una volta arrivati al santuario, la ragazza non riuscì ad entrare nella cappellina, perchè sentiva il terreno bruciarle sotto ai piedi, e iniziò a urlare orrende maledizioni.

Tornata a casa, iniziarono i problemi: la notte Anneliese cominciò a svegliarsi urlando, dicendo di vedere attorno al suo letto volti demoniaci, a sentire un orribile fetore che non si capiva da dove provenisse, a ritrovarsi col torace e le mani smisuratamente gonfi e deformati, a non potersi muovere né parlare.

Questi sintomi tuttavia non le impedirono di riprendere gli studi e di conseguire il diploma, e poi nel settembre 1973 si iscrisse all’università di Würzburg: suo grande sogno era di diventare maestra elementare.

Purtroppo però, sul fronte medico, Anneliese non guariva, anzi peggiorava sempre più, e le costose cure prescritte dai medici che la seguivano non sortivano alcun effetto. Così la famiglia decise di rivolgersi direttamente alla Chiesa, temendo che la ragazza fosse posseduta dal demonio. Inizialmente non venne sottoposta direttamente a esorcismo, ma venne semplicemente ammonita a diventare più devota e a pregare di più. Così la ragazza si convinse che ciò che le capitava fosse colpa dei peccati suoi e di chi le stava vicino, e iniziò a pregare di più e a mettere in atto altre forme di penitenza, tra cui il digiuno e il dormire su un pavimento.

Purtroppo però la situazione non migliorò, e alla fine, visti i continui attacchi di cui soffriva e visto il grave stato di deperimento fisico in cui versava, Anneliese venne ricoverata in ospedale dove venne sottoposta a massicce somministrazioni di tranquillanti e ad alimentazione forzata.

Anneliese Michel e gli esorcismi

Passarono cinque anni, tra continui ricoveri e periodi a casa, ma la situazione di Anneliese non migliorò. Allora i genitori iniziarono a cercare qualcuno che potesse praticarle un esorcismo. Nel settembre 1975 il vescovo Josef Stangl venne informato del caso di Anneliese Michel, la riconobbe come realmente posseduta, e alla fine nominò Ernst Alt e padre Arnold Renz come esorcisti incaricati di seguire il caso di Anneliese.

I due sacerdoti, secondo la prassi, avevano interrogato le entità che albergavano in Anneliese, scoprendo che si trattava di ben sei demoni, cinque dei quali personaggi storici o biblici (Giuda, Caino, Nerone, Hitler e Fleischmann, un sacerdote del XVI secolo scomunicato per alcolismo, violenza e omicidio). L’ultimo dei demoni era il più temibile: Lucifero.

L’esorcismo proseguì dal settembre 1975 al giugno 1976, dieci lunghissimi mesi documentati da immagini e video, tra cui uno, che si può trovare facilmente su youtube, in cui in circa un’ora e mezza di registrazione si sente Anneliese parlare con voce “demoniaca” in più lingue. Oltre che in tedesco, sua lingua madre, Annaliese si sarebbe espressa in latino, greco e aramaico, con una voce maschile, e molte volte sdoppiando la voce in due diverse, e in questa registrazione si sentono i sei demoni che la possedettero.

Durante il periodo di possessione demoniaca, Anneliese dimagrì a vista d’occhio, poichè i demoni le impedivano di mangiare e bere. tutto questo portò a un grave indebolimento e alla debilitazione del suo corpo, che venne ulteriormente martoriato dalle lesioni che la ragazza si auto infliggeva. A dire il vero, c’erano anche dei momenti in cui Anneliese appariva lucida, e in questi momenti la ragazza pregava e si genufletteva per espiare le “colpe”: aveva infatti detto che, in un’occasione, mentre si trovava a passeggio con il suo fidanzato di allora, le era apparsa la Madonna, che le aveva chiesto se voleva accettare di farsi carico di tante sofferenze per espiare le colpe dei giovani tedeschi, e la ragazza aveva accettato. La Madonna infatti le aveva detto:

Il mio cuore soffre molto perché tante anime vanno all’inferno.
È necessario fare penitenza per i sacerdoti, per i giovani e per il vostro paese.
Vuoi fare penitenza per queste anime,
in modo che tante di queste persone non vadano all’Inferno?

Non è quindi (forse) un caso che tra i demoni che si erano impossessati di lei ci fossero Hitler e Valentin Fleischmann, prete bavarese di Ettleben, donnaiolo e ubriacone, che nel 1575 era stato condannato per aggressione e omicidio.

Durante il rito di esorcismo Anneliese mostrava una forza sovrumana: in alcune occasioni, per tenerla ferma durante il rituale, che veniva ripetuto tre volte a settimana, Anneliese veniva tenuta ferma da sei uomini, e talvolta, durante le crisi più violente, sembravano non essere sufficienti.

La morte

Allo scoccare della mezzanotte del 1º luglio 1976 Anneliese morì. Lei stessa, in una lettera scritta in un momento di lucidità, aveva predetto che sarebbe morta in questa data. Prima di morire, finalmente libera dai demoni che l’avevano travagliata, chiese al prete che l’aveva sottoposta agli esorcismi di pregare per lei, e chiese alla mamma di perdonarla per le sofferenze che le aveva inflitto con la sua “malattia”. Sul suo corpo apparvero le stimmate, ulteriore segno della sua sofferenza offerta per la redenzione delle anime.

Venne fatta l’autopsia sul cadavere della poveretta: causa della morte fu individuata nella forte debilitazione, causata da malnutrizione e disidratazione. Al momento della morte Annaliese pesava solo 30 kg, aveva i denti scheggiati e rotti, gli occhi gonfi e stretti, che le impedivano di vedere, occhiaie profonde, volto teso ed emaciato. Si pensò che un’alimentazione forzata, indotta ad esempio tramite flebo, avrebbe potuto salvare la vita della giovane, che ormai da giorni non si nutriva che dell’ostia consacrata. La causa dei disturbi di Anneliese, nonostante le prove di una possessione diabolica fossero sotto gli occhi di tutti ( e chiunque può rendersene conto visionando i video che ripropongono l’esorcismo alla ragazza), venne individuata in un’epilessia del lobo temporale che, secondo i medici, provocava ad Anneliese sia le convulsioni che le visioni.

La vicenda fu così clamorosa che la magistratura decise d’indagare i genitori, il parroco e l’altro prete per omicidio colposo: il processo si concluse con la condanna a 6 mesi di reclusione per “abbandono di incapace”. Ma l’accusa aveva chiesto, per i genitori di Anneliese e per i due preti esorcisti la condanna per omicidio colposo. Secondo l’accusa, infatti, la morte della ragazza era avvenuta perchè i quattro avevano deciso di abbandonare la medicina tradizionale per usare rimedi alternativi, visto che la cura medica non si era finora rivelata efficace, e le condizioni di Anneliese peggioravano col tempo. L’esorcismo non era dunque sufficiente: se ad Anneliese fosse stata imposta l’alimentazione forzata tramite flebo, secondo l’accusa si sarebbe salvata o comunque, in caso di morte, i genitori e i sacerdoti non sarebbero potuti esser considerati negligenti.

Dopo la sua morte, una suora carmelitana scrisse ai coniugi Michel che la figlia le era apparsa in sogno, e che se si fosse riaperta la tomba, il corpo di Anneliese sarebbe stato trovato incorrotto. Nel 1978 il corpo di Anneliese venne effettivamente riesumato, ma non si sa in che condizioni sia stato effettivamente trovato. Quel che è certo è che in seguito la tomba di Anneliese venne spostata vicino alla sua casa natale ed è continua meta di pellegrinaggio, quasi a indicare che la gente considera Annaliese Michel come una santa, una martire…

Anche perchè, prima di morire, la ragazza si espresse con queste parole:

Padre, non ho mai pensato che sarebbe stato così spaventoso.
Ho voluto soffrire per altre persone di modo che non finiscano all’inferno.
Ma non avrei mai pensato che sarebbe stato così spaventoso, così orribile.

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2 pensiero su “L’esorcismo di Anneliese Michel, il caso più famoso della storia”
  1. Ho letto di questa vicenda a suo tempo quando uscì “The Exorcism of Emily Rose”, sinceramente non ho visto i filmati di cui parli, non sono mai andato sul “tubo”per vederli e non so nemmeno se ne avrei la forza.
    Mettiamola così: una parte di me preferisce credere che si sia trattato solo di un eccesso di zelo e di una grande ignoranza da parte dei preti e dei familiari della povera Anneliese.
    Ciao.

    1. Guarda, è uno dei casi che mi ha choccato maggiormente, ho visto il film di Emily Rose anche se travisa abbastanza la vicenda, e a mio avviso non è di grande aiuto per capire com’è andata la faccenda veramente. Non so realmente il motivo per cui quella povera ragazza è morta, indubbiamente hanno giocato molto le scelte della famiglia, e anche il prete ha le sue colpe, ma alla fine la ragazza è morta perchè ha smesso di nutrirsi, e insomma, lì è anche la sua volontà ad aver giocato un ruolo pesante nella vicenda

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