Michael-Taylor-Exorcism

Con questo, i post di Pensierospensierato raggiungono quota 666. Un numero emblematico, e infatti ho deciso di festeggiare con voi questo traguardo con un post “demoniaco”. No, nessun post in cui spiego come evocare il diavolo o altre cavolate simili.

Vi parlo, come il mio solito, di un caso particolare, una vicenda tutta americana che però è molto aderente a una delle tematiche che sto riscoprendo andare molto in voga, non solo sul blog, ma in generale nella rete. La tematica degli esorcismi e delle manifestazioni diaboliche. Non sto qua a ripetere cose già dette in passato: ho realizzato un apposito dossier su malefici, possessioni diaboliche e quant’altro. Oggi mi limito, per dir così, a narrare la storia di Michael Taylor.

Nel 1974, la tranquilla cittadina di Osset, vicino a West Yorkshire, in Inghilterra, venne scossa da un fatto che ha molto a che vedere con la ben più famosa Amityville.

Michael Taylor, un uomo tranquillo

Nel 1974, Michael Taylor, sua moglie Christine, i loro cinque figli, e il loro barboncino vivono tranquilli in una bella casa a Osset, centro con non più di 14mila anime. La loro famiglia è stata sempre considerata per lo più allegra e felice dai loro vicini, con Michael descritto come una persona generalmente gentile, padre mite e marito educato e amorevole, anche se a volte incline ad attacchi lievi di depressione a causa di un grave infortunio alla schiena che lo aveva lasciato con un dolore ormai cronico e un’invalidità che non gli permetteva di trovare un impiego a lungo termine.

Sebbene Osset avesse una popolazione molto religiosa, e sebbene vi fosse una chiesa frequentata regolarmente dal 90% della comunità,  i Taylor non erano mai stati particolarmente devoti, e non si erano quasi mai recati alle funzioni religiose di Osset. Forse fu proprio quest’apparente mancanza di interesse per la religione che spinse un’amica di Taylor, Barbara Wardman, a introdurlo in un gruppo religioso chiamato Christian Fellowship Group, guidato da una ragazza di 21 anni, Marie Robinson.

Michael, che come abbiamo visto non si professava affatto religioso, in breve tempo iniziò a partecipare assiduamente alle riunioni del gruppo, e rapidamente cadde sotto l’incantesimo della predicatrice carismatica Marie. Ben presto però l’ammirazione che Micheal provava per Marie divenne un’assuefazione bella e buona, e l’uomo iniziò a trascurare i doveri di coniuge e padre per passare sempre più tempo con la donna, a compiere strani rituali e preghiere di purificazione.

L’atteggiamento dell’uomo nei confronti della famiglia rapidamente cambiò: Micheal divenne freddo, nervoso, irritabile e polemico, e Marie convinse che la causa di tutti i problemi che Micheal aveva patito finora fossero stati causati dalla moglie Christine, che non era appartenente a nessuna congregazione religiosa e anzi col suo comportamento minava la tranquillità dell’intera famiglia.

Marie riuscì a manipolare la psiche di Michael da fargli praticamente odiare sua moglie Christine, che ormai vedeva sempre meno il marito, sempre impegnato con gli incontri. Alla fine la donna, stanca di essere quotidianamente abbandonata dal marito, decise di affrontare la congregazione, e una sera si recò nel luogo in cui avvenivano le riunioni, affrontando apertamente sia Marie che Michael, e accusando il marito di essere infedele.

I primi sintomi

In verità Marie cercò di spiegare a Christine che il marito aveva bisogno del loro aiuto, ma non servì a nulla, e anzi fu a questo punto che il comportamento di Michael peggiorò notevolmente. L’uomo inspiegabilmente sentì una strana forza impossessarsi di lui, e poi, costretto da questa forza, rivolse la sua inspiegabile furia improvvisa prima su Marie Robinson e poi sulla moglie Christine, scagliandosi contro di loro, con insulti e bestemmie, e arrivando ad aggredirle fisicamente, tanto che dovettero intervenire alcuni fedeli presenti all’incontro, per impedire che Michael Taylor facesse del male a Marie e alla moglie. La stessa Marie raccontò quello che era successo:

Dopo la scenata di Christine, guardai Mike e vidi che ogni cosa in lui era cambiata. Sembrava quasi bestiale. Lui continuava a guardarmi e c’era uno sguardo davvero selvaggio nei suoi occhi. Ho iniziato a urlare contro di lui per paura. Ho iniziato a parlare in una lingua straniera, per spaventarlo, ma anche Mike ha iniziato a parlarmi in quella lingua, pur senza conoscerla. Mi sentivo sul punto di morte, sentivo i miei sensi venir meno. Sapevo che solo il nome di Gesù mi avrebbe salvato, e così ho iniziato a pronunciare il nome di Gesù. Appena ho iniziato a dire più e più volte “Jesus”, anche Chris (Christine) ha iniziato a evocarlo, e credo che sia stato proprio questo ad averle salvato la vita. Michael infatti ci sentì invocare il nome di Gesù, e la sua follia è terminata.

Michael avrebbe poi affermato di non avere alcun ricordo dell’incidente.

Nonostante questo spaventoso raptus di violenza, il giorno seguente Michael Taylor ricevette pieno perdono da Marie Robinson e l’assoluzione dell’intera chiesa per quello che era successo. Tuttavia, nessuno mai avrebbe dimenticato ciò che era accaduto, e Michael è stato tenuto d’occhio molto da vicino. Fu subito evidente che il suo stato mentale era abbastanza compromesso: mostrava improvvisi scoppi d’ira alternati ad altri di calma quasi catatonica, senza contare che anche il suo aspetto fisico stava andando gradatamente deteriorandosi.

Ci furono molte persone, allora, che ipotizzarono, viste le condizioni di Michael Taylor, che l’uomo potesse trovarsi sotto l’influenza di forze demoniache. Il vicario locale giunse allora alla conclusione che fosse necessario compiere un esorcismo su Michael, e due ministri, (che però non erano cattolici) padre Peter Vincent e il reverendo Raymond Smith, vennero incaricati di esorcizzare l’uomo.

L’esorcismo

L’esorcismo fu fissato per la mezzanotte del 5 ottobre 1974, e si sarebbe svolto nella chiesa di S. Thames nella vicina Barnsely. L’esorcismo durò tutta la notte e si protrasse fino alla mattina seguente.

Non appena l’esorcismo iniziò, Michael Taylor cadde preda di convulsioni incontrollabili, e iniziò ad attaccare i ministri con graffi, sputi, morsi, tanto che si rese necessario legare l’uomo al pavimento. Durante le otto ore seguenti, Michael venne sottoposto a ogni tipo di rituale: gli furono messi in bocca dei crocifissi (non si sa per quale ragione, visto che non è una pratica che si vede, negli esorcismi!), gli venne spruzzata addosso  abbondante acqua santa che gli provocava ustioni su tutto il corpo, fu costretto a confessare i suoi peccati, e Michael per tutto il tempo rispose al “trattamento” ringhiando e attaccando tutti coloro che gli si avvicinavano.

I sacerdoti riferirono che ben 40 demoni abitavano il corpo di Michael, compresi quelli rappresentativi di incesto, bestialità, bestemmia, lussuria, eresia, masochismo, e violenza sessuale. Questi presunti demoni non lasciarono tanto facilmente il corpo di Michael, e ci vollero otto ore perché questi maggiori se ne andassero, non senza aver opposto una strenua resistenza.

Alla fine dell’esorcismo, i due ministri che l’avevano compito erano stanchissimi e senza forze, e non erano più in grado di continuare. Venne allora deciso che l’esorcismo avrebbe dovuto essere completato in un secondo momento, sebbene i sacerdoti sapessero che tre demoni erano ancora all’interno di Michael, ed erano quelli che rappresentavano follia, rabbia, e omicidio.

Durante l’esorcismo erano presenti altre persone, invitate per pregare affinchè Michael fosse completamente liberato. Una delle persone era la moglie di un ministro: il suo nome era Margareth Smith. Ebbene, Margareth affermò che, mentre l’esorcismo andava concludendosi, ricevette una sorta di avvertimento, di visione profetica, che lei stessa attribuì a Dio o a un angelo mandato da Lui, che le rivelò come il demone dell’omicidio fosse intenzionato a fuggire e uccidere Christine. Margareth supplicò i sacerdoti di completare l’esorcismo, ma i due ministri ordinarono a Michael Taylor e Christine di tornare a casa a riposare, e prepararsi così per la seconda parte dell’esorcismo, che avrebbe dovuto svolgersi il giorno seguente.

L’omicidio

Demoni o no, quella stessa sera, dopo due ore appena dalla conclusione dell’esorcismo, Michael Taylor attaccò brutalmente su moglie Christine, in un modo incredibilmente feroce, strangolandola a morte con le mani nude.

Poi, non contento, le cavò gli occhi dalle orbite, le strappò la lingua, fece scempio del cadavere facendolo letteralmente a pezzi. Poi, non contento, afferrò il cane di famiglia e gli strappò il cuore, addentandolo e poi lasciandolo cadere a terra. Poi, Michael uscì di casa, nudo, coperto di sangue, vagando senza meta e urlando “è il sangue di Satana” più e più volte. Venne avvistato da una macchina della polizia che passava di là, e riaccompagnato a casa, dove si scoprì la mattanza che aveva compiuto.

Si aprì il processo a Michael Taylor, e l’uomo affermò, durante la sua testimonianza, di non aver alcun ricordo dell’uccisione vera e propria, di essere stato sempre sotto il controllo di forze soprannaturali e malvagie, e di aver sempre sospettato che sua moglie fosse posseduta dai demoni. Nel corso del procedimento, è stato sottolineato che il gruppo cui Michael aveva preso parte più volte, e nel quale aveva conosciuto Marie Robinson, era stato visto più come culto fanatico che come gruppo di preghiera, e Marie aveva influenzato Michael arrivando ad assumerne il pieno controllo mentale, aggravando quindi eventuali problemi mentali che l’uomo poteva avere avuto in passato. Ad un certo punto, il gruppo di Marie venne descritto come composto da “nevrotici che agivano alimentando la nevrosi di un nevrotico“.

Parte della colpa era anche da imputare ai due celebranti dell’esorcismo per aver deformato gli ideali, le credenze, e il fervore religioso della comunità e aver influenzato negativamente Michael spingendo l’uomo, mentalmente disturbato, sull’orlo della follia e all’omicidio.

L’esito della vicenda

Michael Taylor venne giudicato non colpevole, e affetto da infermità mentale, internato nell’ospedale criminale Broadmoor, a Crowthorne, dove rimase 2 anni, continuando a mostrare un comportamento strano: cadde in una profonda depressione, e tentò 4 volte il suicidio.

Venne trasferito per altri 2 anni nel Bradford Royal Infirmary e infine fu rilasciato, ma nel luglio 2005 finì di nuovo sotto i riflettori facendosi arrestare per aver molestato una minorenne.

Venne sottoposto a un nuovo processo, durante il quale non gli venne riconosciuta alcuna aggravante (rispetto alla pena finora scontata e ai reati per cui era stato condannato), e, giudicando basso il rischio di reiterazione del reato, Michael venne condannato a 3 anni, commutati in un periodo di servizi sociali e con l’obbligo di un ulteriore trattamento psichiatrico per tutto il periodo.

Non si sa cosa spinse Michael Taylor a compiere le nefandezze che gli vengono attribuite, né si sa se effettivamente fosse stato posseduto da 40 demoni…e soprattutto non si sa se i demoni di follia, rabbia, e omicidio alberghino ancora in lui.

 

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2 pensiero su “La vera e drammatica storia di Michael Taylor e del suo esorcismo”

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