bloop

bloopSe vi parlo di animali fantastici, cosa vi viene in mente?
Unicorni, draghi, idre, e poi folletti e tanti altri esseri la cui esistenza è legata a doppio filo con la mitologia o, più semplicemente, con la fantascienza.

La criptozoologia, considerata oramai alla stregua di una pseudoscienza, è una disciplina che si occupa dello studio di specie animali la cui esistenza è solo presunta, in quanto non ancora provata scientificamente. La criptologia, per quanto se ne dica, ha aiutato non poco a scoprire esseri finora considerati mitologici, come il calamaro gigante, frutto di qualche strana mutazione genetica. Non è ancora invece riuscita a far luce sul mondo delle sirene: esistono davvero, o sono frutto di fervide immaginazioni di marinai?

Tra i vari indizi raccolti dalla criptozoologia, riguardo le strane creature che popolano gli abissi, ve n’è uno, in particolare, che desta molta curiosità. Non è un animale, quanto un suono. Bloop.

Bloop è il nome dato a un suono a frequenza ultrabassa che venne registrato dal NOAA (National Oceanic and Atmospheric Administration, agenzia federale statunitense che si occupa di meteorologia) nell’estate del 1997, in una zona al largo del Sudamerica. Bloop viene registrato dalle strumentazioni del NOAA moltissime volte dall’idrofono dell’Oceano Pacifico Equatoriale, facente parte del progetto SOSUS, un sistema di sensori creato non per registrare i suoni delle balene in amore, ma per individuare i sottomarini URSS durante la guerra fredda.

La descrizione che il NOAA fece del Bloop fu lapidaria:

Salì rapidamente in frequenza nell’arco di circa un minuto e fu sufficientemente forte da poter essere captato da molteplici sensori, fino a un raggio di 5.000 km.

Risultati immagini per bloopIl prof. Christofer Fox del NOAA dichiarò allora che quel suono non poteva essere di origine umana, provocato cioè da una bomba o da un sottomarino, ma sembrava piuttosto essere riconducibile al verso di una creatura degli abissi: in base alla frequenza emessa, Bloop doveva appartenere a un animale più grande di circa un centinaio di metri rispetto alla balenottera azzurra, considerata allora come l’animale marino più grande presente in natura.

Poi, però, l’origine del suono è stata dimostrata essere prodotta da un semplice distacco del ghiaccio in Antartide provocato da un terremoto…

Però, dal momento che Bloop si originò in un quadrante vicino al punto in cui si troverebbe la città di R’lyeh, della cui esistenza parlò Lovecraft nel suo Il richiamo di Cthulhu, ecco che i fan dello scrittore pensarono subito al risveglio di Cthulhu che stava per risorgere dagli abissi.

E non è la prima volta che qualche “invenzione” di Lovecraft viene presa per vera…ricordate il Necronomicon?

 

fonte: wikipedia

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2 pensiero su “Le creature degli abissi: Bloop”

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