Da qualche giorno su internet circola un nuovo modo per contattare gli spiriti, attraverso la charlie charlie challenge: una nuova versione casereccia della tavoletta ouija, che consiste nel filmarsi durante una “seduta spiritica” in cui si invoca lo spirito del demonio Charlie, grazie a un foglio su cui viene scritto “sì” e “no”.

Il demone risponderebbe alle domande muovendo due matite poste in equilibrio una sopra l’altra. Non si sa quanti abbiano effettivamente “comunicato” con Charlie, sta di fatto che, finora, quattro adolescenti colombiane sono state ricoverate in preda a gravi crisi isteriche dopo aver compiuto la Charlie Charlie Challenge. Erano infatti convinte di aver effettivamente parlato con lo spirito… evidentemente ignorano la legge di gravità…………..

Questa “sfida” davvero stupida mi fa venire in mente un’altra evocazione, quella della “ragazza dello specchio”. Ovviamente parlo di Bloody Mary.

Bloody Mary è la leggenda secondo la quale bisogna mettersi davanti a uno specchio, spegnere la luce, chiamare tre volte la ragazza e attendere. Si dice che il suo spirito appaia nello specchio alla terza “chiamata”, rivelando l’identità del futuro marito. Molto poetico. Ma c’è anche il rovescio della medaglia: se infatti ad apparire non è la fanciulla ma un teschio, questo significa una sola cosa: morte prima del matrimonio.

Ma chi è Bloody Mary? Sulla sua identità le ipotesi si rincorrono da quando esiste la leggenda. Si dice che possa trattarsi di “Maria la sanguinaria“,  meglio nota come Maria I d’Inghilterra, divenuta regina dopo la morte del fratello, re Edoardo VI. Mary viene ricordata per aver riportato in Inghilterra la religione cattolica e aver condannato al rogo tutti i protestanti. Ma cosa c’entri lo specchio, in questo caso non si sa.

La seconda versione vede la presenza di una delle fobie più comuni per gli essere umani, quella di essere sepolti vivi. Mary, in questa seconda versione della storia, sarebbe stata una ragazza di 14 anni che viveva in una cittadina degli Stati Uniti e si chiamava Mary Stewart. Mary un giorno si ammalò di tifo e il padre, un medico, vedendo la figlia ormai moribonda, era ben conscio della pericolosità della malattia che aveva colpito la figlia… sebbene la ragazza fosse ancora viva, fu “costretto” a prendere la decisione di seppellirla subito, per evitare il diffondersi della malattia. Tanto, sotto terra, sarebbe morta per asfissia e non avrebbe sofferto più di quello che già soffriva. Seppellirla viva era infatti l’unico modo per risparmiare alla figlia inutili sofferenze, e per evitare il contagio. La madre, sconvolta dal dolore, legò uno spago al polso di Mary, collegato a un campanello appeso alla porta di casa, in modo da poterla sentire se si fosse “risvegliata”.

Il padre però, ben sapendo che la figlia non era morta ma solo addormentata, seppellì la ragazza e somministrò poi della morfina alla moglie per non farle udire i disperati scampanellii di Mary, che in tutti i modi cercava di attirare l’attenzione di qualcuno che potesse liberarla dalla sua prigionia.

La mattina seguente, trovarono la campanella per terra: subito si corse a disseppellire il cadavere, ma Mary era davvero morta, con le mani coperte di sangue e le unghie attaccate al coperchio della bara che invano aveva cercato di sollevare.

La terza e ultima versione parla di una donna che morì vittima di un incidente d’auto, e che appare, col volto orrendamente sfigurato, a chiunque la chiami.

Mudhouse palazzo posteriore
Mudhouse mansion, la casa di Bloody Mary (Foto da Forgotten Ohio)

Eppure lo sapete che in Ohio esiste la casa in cui Mary avrebbe abitato? Mudhouse Mansion è stata costruita a metà del 1800, e intorno al 1920 è stata venduta alla famiglia Hartman.

Nel 1930, l’allora patriarca della famiglia è morto, e anche se i discendenti della famiglia Hartman hanno mantenuto la proprietà della terra finora, la casa stessa è stata più o meno abbandonata per gli ultimi 80 anni. Una delle storie popolari più famose legate alla casa riguarda un proprietario di schiavi estremamente crudele che viveva nella casa dopo la guerra civile. Uno degli schiavi, ammalatosi dopo i terribili trattamenti subiti dal padrone, decise di vendicarsi. Notte dopo notte, cominciò a scavare un tunnel che dalla dipendenza portava verso la casa principale, e una notte sterminò la famiglia del padrone. Da allora, la leggenda narra che la famiglia massacrata continui ad abitare Mudhouse Mansion.

Mudhouse Mansion
Mudhouse mansion e la dependance

Sul finire del secolo XIX, poi, una famiglia che acquistò la casa finì la sua esistenza con un suicidio di massa: 5 persone, due adulti e tre bambini, vissero solo per cinque giorni nell’abitazione, poi improvvisamente scomparvero. Una persona che passava davanti alla casa scorse la sagoma di una donna che sostava immobile davanti a una finestra, e ipotizzò si potesse trattare del fantasma della moglie del primo occupante, uccisa, come detto, dallo schiavo ribelle. La polizia fece irruzione nella casa, scoprendo tutti e cinque gli ultimi occupanti….impiccati.

Nessuno poi ha più abitato Mudhouse Mansion, che sembra poi collegata, come detto, alla leggenda di Bloody Mary: c’è infatti un cimitero nelle vicinanze di Lancaster, (Lucas Cemetery) nel quale esisterebbe la tomba di Mary… il che non sorprende, visto che Bloody Mary è praticamente sepolta ovunque e ogni paese americano fa a gara per aver dato i natali alla leggenda dell’orrore più famosa al mondo…

Eppure, i bambini del posto sono ben sicuri nell’affermare che Bloody Mary abbia vissuto effettivamente a Lancaster, e che Mudhouse Mansion sia la casa in cui nacque…

L’ennesima leggenda metropolitana.

 

 

FONTE: http://www.forgottenoh.com/mudhouse.html

 

Print Friendly, PDF & Email
4 pensiero su “Bloody Mary e Charlie Charlie challenge…altre leggende metropolitane”
  1. Non so se lo sai ma alla fine pare che la famosissima “Charlie charlie challenge” non fosse altro che una trovata pubblicitaria per il nuovo film horror in uscita “The Gallows”.

Rispondi a Donata Ginevra Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

* Questa casella GDPR è richiesta

*

Accetto

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

error: A questo blog non piace il copia-incolla!