foto LUCA MORINO su lastampa.it

Tra le tante case infestate, presunte o reali, ce n’è una che mi incuriosisce moltissimo nonostante non sia dalle mie parti.
Si tratta di una casa gialla, costruita tra il 1706 e il 1761 nel torinese, proprio come Villa Melano a Rivoli, e in parte ne condivide la storia.

Una bellissima dimora, oggi purtroppo abbandonata, che si vede, arrivando da Chieri, proprio lì sulla destra, dopo la Galleria del Traforo del Pino. Doveva essere, secondo il progetto originario, una casa agricola, con parecchi ettari coltivati a vigna, ma era così bella, così ricca e in posizione così favorevole, che ben presto per lei fu deciso un altro uso, e divenne dimora dei nobili legati alla corte sabauda.

C’è chi dice che il re Vittorio Amedeo II di Savoia amasse particolarmente quella villa, e lì si intrattenesse con la sua favorita…ma sono solo leggende.

Dal sito del comune di Torino

Le cose certe sono che “Vigna Marchisio”, il suo primo nome, cambiò successivamente nome in  “Villa Capriglio”, quando nel 1746 divenne proprietà di Giovanni Paolo Melina di Capriglio. La dinastia Capriglio la tenne per lungo tempo, fin quando, nel 1773, la Villa passò nelle mani del Regio Demanio, dopo la morte dell’ultimo erede, Michelangelo Alessio Melina, figlio di Giovanni Paolo.

Furono poi i Cattaneo ad acquistarla, nel 1878, e a loro rimase fino al secolo scorso, quando nel 1963 passò al Comune di Torino.

Lo stato di degrado in cui versò la villa nel periodo seguente rese necessario intraprendere subito dei lavori di restauro, iniziati e subito (e misteriosamente) interrotti nel 1971. Da allora la Villa cadde abbandonata e preda dei vandali…fino a quando non ottenne un po’ di gloria dal 1999 al 2009, quando fu eletta quartier generale dell’Associazione Culturale “I Leonardi”: furono ospitate al suo interno opere di giovani artisti, ma nessuno ha davvero il coraggio di tenerla per più dello stretto necessario…

Non fu mai utilizzata da Dario Argento come location per il suo film Suspiria, come invece si pensa…secondoq uanto afferma un esperto di cinema e di horror, che ringrazio per la puntualizzazione, questa voce era stata messe in giro da un giornalista che aveva confuso villa Capriglio con villa Scott, dove invece venne ambientato il film Profondo rosso. Infatti, Argento stesso, nel libro Dario Argento, si gira! pubblicato a fine 2014, smentì queste ricorrenti voci.

 

da http://www.fctp.it

Un’altra Ca’ Dario? Per alcuni sembrerebbe proprio di sì, stando almeno alle voci che girano sul suo conto. Villa Capriglio è infatti anche nota come “casa del diavolo“, per la sua proprietà, in verità mai sperimentata per davvero, di compiere salti spazio-temporali. Cioè?

Si dice che nelle notti di plenilunio svanisca completamente per poi riapparire qualche istante dopo.

Certo, bisogna considerare che la vitta, come vedete dalle foto a corredo del post, è immersa nella vegetazione, e che spesso la zona è invasa da nebbie fitte e persistenti…facile dunque per una casa scomparire, celata dalla nebbia. Ma che io sappia, non esistono case con proprietà transitive!

Perchè tutto questo mistero? Riti satanici al suo interno? riti di iniziazione? Orge? messe nere?

Beh, taluni affermano che la sfortuna di Villa Capriglio iniziò nel 1800 quando un architetto, che si diceva fosse adepto di satana, decise di costruire nei bassifondi della villa una serie di cunicoli collegati a delle immense stanze ottagonali, sufficientemente ampie da permettere la celebrazione di messe nere cui partecipavano centinaia di satanisti…

Ovviamente le messe nere non fecero altro che richiamare oscure presenze, e quando la villa venne acquistata da una famiglia, ai primi del ‘900, il capofamiglia impazzì e, spinto dalle presenze maligne che albergavano in quella casa, assassinò moglie e tre figli, i cui fantasmi, manco a dirlo, albergano nella casa.

Ancora oggi, poi, c’è chi afferma di udire pianoforti suonare (echi forse della Casa Rossa?) e di udire balli e risate allegre….di vedere le finestre illuminarsi e poi di vedere tutto ripiombare nell’oscurità più totale.

Gli abitanti del luogo non si avvicinano alla casa, memori delle sventure che albergano tra quelle mura scrostate e pericolanti, ma sognano i fasti e i balli principeschi che un tempo rendevano VillaCapriglio un’autentica meraviglia.

 

 

GALLERIA FOTOGRAFICA: http://abbandonografando.blogspot.it/2014/06/villa-suspiria.html

FONTI: http://www.articolotre.com/2014/10/villa-capriglio-la-casa-del-diavolo/

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5 pensiero su “I fantasmi di Villa Capriglio”
  1. Le stanze ottagonali come nella Domus Aurea o Castel Del Monte sono sintomatiche anche in molti altri edifici colmi di significati simbolici ed esoterici. D’altronde l’ottagono è il simbolo cristiano della resurrezione se non ricordo male…

    1. sì, esatto, il numero 8 è il simbolo della resurrezione, tant’è vero che anche i battisteri più antichi (s.Giovanni a Firenze ad esempio, ma anche il battistero della mia Padova) sono di forma ottagonale 🙂

  2. Io ci abito da quelle parti, ma non ho mai sentito parlare di questa villa.
    Sul fatto che sparisca nella nebbia… ormai oggigiorno dalle mie parti una fitta nebbia è talmente rara… forse in passato, magari.

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