Credo sia tempo di riprendere a scrivere…sebbene il tempo per farlo sia sempre molto, troppo, poco.

Un po’ perchè il lavoro mi assorbe completamente, un po’ perchè le idee latitano, un po’, soprattutto, perchè i post chilometrici che ero solita fare mi assorbono così tanto tempo che riesco sì e no a terminarne uno ogni due settimane…per cui, iniziamo a scrivere qualcosa di un po’ più corto, lasciando magari i post di approfondimento a tempi più…tranquilli.

Tutto questo parlare di tempo mi ha fatto decidere di parlarvi, appunto, del tempo. Ma non del tempo in senso di quella cosa che scorre decisamente troppo rapidamente, quanto di quello meteorologico.

Oggi infatti vi voglio parlare di un’antica leggenda trentina, che parla di una sorgente molto particolare, situata vicino al villaggio di Maurina. Siamo in Trentino, nelle vicinanze di Spormaggiore, dove tra si troverebbe un castello…parecchio infestato.

Questa sorgente ha un nome pittoresco: Acqua Santa. Tutto nasce alla fine del 1800, quando i valligiani portavano in processione un bella statua della Madonna, la stessa statua che potete vedere oggi nella chiesa del villaggio. Era la festa della Madonna delle Grazie, il 2 luglio.

Piccola parentesi: oggi la festa della Madonna delle Grazie cade il 31 maggio, quando si commemora la Visitazione di Maria alla cugina Elisabetta. Anticamente tuttavia la festa si svolgeva il 2 luglio, oppure, cosa che avviene ancora oggi in molte località, il lunedì dopo Pasqua. La Sacra Congregazione dei Riti ha tuttavia fissato la festa il 31 maggio per creare una sorta di continuum tra le varie ricorrenze celebrate: l’Annunciazione il 25 marzo, la Visitazione il 31 maggio e la Natività di San Giovanni Battista il 24 giugno. Cosi’ facendo la Chiesa ha voluto completare il mese di maggio, consacrato dalla devozione popolare alla Vergine Maria.

Torniamo alla nostra leggenda.

I valligiani compivano sempre questa processione perchè letteralmente terrorizzati dalla loro stessa sorgente: questa infatti alternava periodi di calma, durante i quali sgorgava gorgogliando la sua acqua, ad altri (brevi) in cui rimaneva secca e arida, e quando di nuovo decideva di ributtare acqua lo faceva con getti violenti, il tutto accompagnato da sibili, boati, tremori.

Geologicamente parlando la faccenda può essere spiegata come un semplice fenomeno carsico, e pensando ai tranquilli geyser che di punto in bianco emettono altissimi getti d’acqua, ma ovviamente nell’Ottocento nessuno aveva conoscenze geologiche, e la gente, molto più pittorescamente, interpretava i boati e i fischi della sorgente con la voce del diavolo che in questo modo si faceva sentire.

Così, si rendeva necessario organizzare processioni e riti propiziatori con cui sedare il maligno e permettere agli abitanti di continuare a bere l’acqua della sorgente, quando questa si ricordava di emetterla.

Un bel giorno, proprio durante la festa della Madonna delle Grazie, accadde un fatto curioso: la sorgente come sempre emise il suo sbuffo d’acqua, più violento del solito, accompagnato da una sorta di urlo, e fu allora che i portantini che reggevano la statua si spaventarono. A causa del movimento maldestro di uno dei portantini, la statua della Madonna ebbe uno scossone particolarmente forte. Non cadde, ma dal suo dito si sfilò un anello d’oro, uno dei tanti ex voto offerti alla Vergine, che cadde all’interno della pozza d’acqua. Da quel momento, la gente tirò un sospiro di sollievo: la Vergine aveva compiuto il miracolo. La sorgente continuò a sputar acqua e a sibilare come sempre, ma ormai il diavolo non poteva più nuocere alla gente di Maurina, perchè l’anello della Madonna, caduto nelle viscere della sorgente, proteggeva tutta la valle: da allora la sorgente prese a chiamarsi “dell’acqua santa”, proprio a causa di questo avvenimento.

Ma un piccolo particolare ancora vi voglio raccontare, collegandomi al titolo del post: la gente infatti utilizza la sorgente come barometro naturale: si dice infatti che, quando la sorgente improvvisamente si svuota, il tempo improvvisamente si guasta, e non volge al bello prima di un “diabolico” sputo della sorgente dell’Acqua Santa.

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Un pensiero su “La sorgente del maltempo”

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