Non per fare moralismi, ma…gradite che una persona che non conoscete, con la quale non avete mai parlato prima, che non avete mai visto, vi approcci dandovi del TU?

A me infastidisce, e parecchio!La trovo una incredibile mancanza di rispetto, di decadenza…qualcuno obietterà che ormai questa è la moda, ma a me sinceramente questo atteggiamento dà fastidio, e molto.

Mi spiego meglio.

Stamattina ricevo un commento al post sul fantasma di Asiago da un tizio che così scriveva:

“trovo la tua ricostruzione abbastanza fantasiosa. Non so dove tu abbia estratto queste informazioni, ma non corrispondono alla verità. La casa non è affatto disabitata ma è stata venduta, è attualmente in fase di restauro come forse avresti potuto e dovuto scrivere visto che ne hai parlato, non so per quale ragione, forse per screditare che quella casa acquistò. Ad ogni modo ti invito a modificare il post o quanto meno a integrarlo, è abbastanza disdicevole che una perfetta estranea si metta a discuisire su cose di cui non sa nulla, non trovi?”

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Ammetto che all’inizio nemmeno volevo darci peso, a quello che ha scritto questo tizio…al di là della scarsa conoscenza grammaticale (uno che scrive DISCUISIRE non sarebbe neanche da prendere in considerazione), ma questo commento mi fornisce la possibilità di dire due cose.

La prima.

La casetta di Asiago di cui parlai tempo addietro, che fu la star dei miei primi post, verrà presto posta sotto i riflettori per un nuovo post, in cui daremo qualche dato su che fine quella casa abbia fatto. La casa è stata effettivamente venduta, ed è in fase di restauro, ma sono emerse nel corso delle attività alcune cose davvero interessanti, ma per adesso non sveliamo nulla.

La seconda.

L’uso del TU. Com’è possibile, io dico, che una persona che nemmeno conosci, ti approcci dandoti del TU? scusate, ma io proprio a queste cose non riesco a dare risposta.

Sarò bacchettona, sarò dei tempi antichi, sarò troppo morigerata, sarò…stronza?…ma a me questa dilagante connfidenzialità, nel web ma soprattutto nella vita reale, dà fastidio, e tanto.

Facendo qualche ricerca nella rete, ho trovato questo articolo che sembra essere perfettamente in accordo con le mie idee…e anche io,  come Valeria, mi chiedo se non si tratti semplicemente di maleducazione o se non ci sia sotto qualcosa di più…

Beppe Severgnini, Vittorio Messori per primi lo avevo messo in risalto… ed è giusto che si pensi a questo fatto… così come quando si entra in un negozio e la commessa, giovanissima, ti assale: cercavi qualcosa? No, sono solo entrata per sentirmi dare del tu. Cioè insomma, magari se poi si conversa e parlando scopriamo di aver la medesima età, ti posso anche dire: possiamo anche darci del TU, e allora le cose cambiano…ma io mai e poi mai mi permetterei di apostrofare una persona che non conosco come se fosse un amico di lunga data. Un minimo di rispetto, cavoli!

E non si tratta di “porre a proprio agio l’interlocutore”. Qui si tratta di maleducazione bella e buona. Tra colleghi forse la faccenda è diversa (e parlo anche di colleghi blogger)…ma anche in questi casi quando ho a che fare con una persona più agée di me, mai mi sognerei di apostrofarla con un bel TU.

No, non mi piace proprio…ma vorrei sentire voi, su questo proposito!

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5 pensiero su “L’uso del TU e del LEI: Galateo nel dimenticatoio?”
  1. Completamente d’accordo.Detesto l’uso del tu dato da persone sconosciute come una forma di maleducazione.A Roma ormai l’uso e’ molto diffuso!

  2. Personalmente credo che nella vita reale ci debba essere un po più serietà, e quindi di conseguenza, da una persona che non conosco, pretendo e do del tu. In rete invece è tutta un’altra cosa e quindi molto più fruibile alle masse… Io sono poco avvezzo a certi atteggiamenti; in rete generalmente do del tu, ma se dall’altra parte denoto “resistenza”, allora comincio con il LEI 🙂

  3. In effetti hai ragione. Ho sempre dato del lei a chi non conosco per educazione e rispetto. Quello che ho notato è che sono le persone più vicine alla mia età a darmi ‘sbadatamente’ del tu; i ragazzi giovani invece mi han sempre dato del lei, facendomi sentire una vecchia babbiona, ahimè 😉

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