20130212_070205Ho letto da qualche parte che parlare fa bene, aiuta a scaricare le tensioni, permette di sfogarsi, liberare la mente, permette di trovare serenità.

Oggi così nasce l’idea di un post diverso dal solito, un post in cui non ci sono fantasmi nè misteri da svelare, un post descrittivo-divulgativo, che non vuole divulgare nessuna verità, nessuna curiosità, ma mi permette di liberarmi da qualcosa che mi opprime. Un post pieno di riflessioni

20130212_075228Scrivo queste righe di getto, senza fermarmi, il solo suono delle mie dita che tamburellano sui tasti del portatile mi fanno capire che di cose da dire ne ho parecchie.
Forse questo post non vedrà mai la luce della pubblicazione, forse sì, non lo so, vedremo quando arriverò alla fine.
A completamento del post, alcune immagini di Padova sotto la neve, scattate la scorsa settimana, quando Padova era stata, appunto, interessata da una fitta nevicata.
Trovo che la neve sia splendida. Permette di vedere il mondo in una luce diversa, nuova, ovattata, sincera. La neve è sincera…anche se sembra strano, perchè la neve ammanta tutto, nasconde le cose, le ricopre da una coltre spessa e soffice, però nasconde tutto. Certe volte vorrei anche io nascondermi sotto questa coltre e sparire…sparire per un po’, per vedere quanti alla fine si accorgerebbero della mia mancanza e verrebbero a cercarmi…forse non verrebbe nessuno.

20130212_074850Il periodo che sto attraversando non è propriamente felice. Insomma, tutti attraversano periodi negativi nella loro vita, scoprono cose che non vanno bene, si isolano…io però non voglio isolarmi, non voglio proprio, perchè l’individuo non è un’isola.

Tanti anni fa ho passato un periodo molto negativo della mia vita, un periodo di buio, come lo chiamano, in cui perdi la voglia di vivere. Sì lo ammetto, senza paura…sono stata quasi una larva, un po’ come la mia povera Pinguicola che è morta, trovata nel suo vasetto ridotta a un cadaverino verdognolo…ma ci sono uscita, con le mie sole forze, perchè in certi momenti hai bisogno di non essere lasciata sola, mentre in altri è proprio la solitudine la tua arma vincente, quella che ti fa capire che il segreto di tutto non è in chi ti circonda, ma sei proprio tu….perchè un giorno gli altri non ci saranno più, mentre tu ci sarai sempre e sarà sempre con te stesso che dovrai confrontarti.

20130212_075945Da allora, sono diventata un po’ un orso, isolandomi quando cadevo nelle difficoltà e cercando sempre, quando mi trovavo a dover fronteggiare dei problemi, di reagire da sola, senza aver bisogno di nessuno.

Ci sono persone invece che quando stanno male, di punto in bianco se ne vanno. Così, scelgono di isolarsi e fuggire da tutto. Mi chiedo se sia davvero questa la chiave della sopravvivenza, comunicare (un giovedì sera) a chi si presume ti voglia bene, che il sabato pomeriggio si prenderà un volo di sola andata per un rifugio oltreoceano, cancellando con un solo colpo di spugna tutto quello che si era costruito in mesi di fatiche. Da una parte invidio la gente che si comporta così, da un’altra le compatisco, perchè non è fuggendo davanti alle difficoltà che la vita va avanti…è come spazzare un pavimento e poi nascondere la polvere sotto un tappeto…prima o poi quel tappeto verrà risollevato e la polvere ricomparirà, e saremo al punto di partenza.

20130212_073649Ci sono anche persone che hanno paura di amare…tu le ami, ti faresti in quattro per loro, ma loro niente…perchè hanno paura, paura di ferire, di far star male, di deludere, di non riuscire a mantenere quello che loro promettono, o credono di promettere.

Ma così non affrontano i problemi, li scansano, per non ferire o deludere…senza capire che magari instillano mille dubbi nella mente di chi viene tacitamente rifiutato, mille dubbi che fanno chiedere: ma cosa c’è in me che non va? e questa insicurezza convince chi la prova a rinchiudersi ancor più nel proprio guscio e a non voler più uscire a vedere la luce del sole.

20130212_074042Ci sono altre persone che collezionano relazioni come da bambini si collezionavano le figurine. Una al giorno. E così si credono grandi, amati, invidiati…mentre altro non sono che povere anime erranti incapaci di mantenere il bello che hanno incontrato…sempre alla ricerca di qualcosa di nuovo, di bello, di osannato, e così invecchiano cercando qualcosa che non sanno bene nemmeno loro cosa sia.

Si dice che l’amore sia quello che muove il mondo…allora, perchè si ha così tanta paura di amare? perchè tutti cercano l’amore ma poi, quando ce l’hanno davanti, si ritraggono impauriti?

Ci sono momenti in cui vuoi aver vicino qualcuno che sappia accettarti senza compromessi, senza rigetti, senza giudizi affrettati…vorresti la fantomatica “anima gemella”…la cerchi, ti affanni per tutta la vita a trovarla, salvo poi scoprire, mentre la vita ti sta abbandonando, che l’avevi trovata decenni prima, ma per paura di ferirla, avevi preferito lasciarla correre…e magari poi vieni a sapere che anche lei, l’anima gemella, ha atteso tutta la vita qualcuno che si prendesse cura di lei, senza ovviamente trovarla, perchè le anime gemelle se si chiamano così un motivo ci sarà…

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Pensate a un enorme cesto di mele (così faccio felice la mia amica Ndina!). Un cesto stracolmo di mele, di tutti i tipi: Golden, Fuji, Granny, Pink Lady, Renette, Red Delicius, Royal Gala, Stark delicious…poi, Qualcuno taglia queste mele a metà e ne sparge le metà in tutto il mondo.
Potete star sicuri che solo due metà tra tutte quelle mezze mele combaceranno. Una mezza Pink Lady non potrà mai essere attaccata a una Fuji…Ci potranno essere due Renette simili, quasi uguali, e anche avvicinando le due metà potrebbe sembrare che vadano perfettamente d’accordo…ma solo le due metà della stessa mela saranno davvero perfette, assieme, daranno vita alla mela integra, all’unità.

20130212_135454Questo per dire che dovunque si guardi, c’è e ci sarà sempre la mezza mela che ti manca…certo, se poi tu che sei una Royal t’intestardisci a volerti unire con la Golden, beh son cavoli tuoi!

Se credi di aver trovato la tua mezza mela, non aver paura ad avvicinarti e provare ad attaccare la tua metà a quella mezza mela…provaci, prima che sia troppo tardi, prima che un bambino affamato arrivi e porti via quella metà di mela che tu avevi trovato ma che ti sei lasciato portar via perchè spaventato.

20130212_074528Ci sono persone che hanno paura di agire, perchè hanno paura del domani… è comprensibilissimo, e anche nobile, se volete…ma con la paura non si va da nessuna parte.
Mai. Le paure si affrontano, non si scappa davanti alle difficoltà. Scalare una montagna è difficile, ma se sai da che parte iniziare, è giusto iniziare la salita…magari lungo il viaggio incontrerai qualcuno che sarà ben lieto di darti una mano, indicandoti la strada più corretta per scalarla quella montagna…e ti sentirai meno solo.

fine delle trasmissioni
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21 pensiero su “Riflessioni di una mente stanca”
  1. Eh, la storia delle mele l’ho provata. La mia metà l’ho persa… l’ho voluta perdere!
    L’ho ritrovata perchè l’ha voluto il destino… andavo rassegnata a provare se mi combaciava un’altra mezza mela e toh, mi si para innanzi la mia metà dopo quasi due anni… tornava al paese per caso e io ero in quella piazza per l’unica volta in 20anni.
    Eh, no mai lasciarsi sfuggire la propria mezza mela…
    spero passi il tuo momentaccio!

    1. Grazie delle tue parole cara Stefania, e grazie della visita! è vero non bisognerebbe mai lasciarsi sfuggire la mezza mela, ma putroppo in queste decisoni non si è mai soli…la buona volontà io posso anche mettercela, ma se dall’altra parte trovo un muro, non c’è nulla da fare, se non voltar pagina…evidentemente io non sono una mela ma un limone 🙂

  2. ciao..

    ti capisco perfettamente.. so cosa provo nello scrivere questa pagina.. sopratutto la parte dell’anima gemella..

    già.. anche io me la sono lasciata sfuggire, per diversi motivo, primo tra tutti non ero pronto ad affrontare quel passo e secondo non mi ero accorgo che fosse lei la mia metà della mela..

    Se hai bisogno di parlare, di fare anche solo un giro per sfogarti, ci sono.. e non è certo la distanza che mi ferma^^

    Coraggio e aspettiamo nuove pagine.. e ho novità per te!^^

    1. Grazie jasper 😉 eh lo so, il coraggio non mi manca, e restando in tema di pagine, dovrei solo trovare la forza di prendere in mano quella pagina, voltarla e non lasciarmi prendere dalla nostalgia e tornare indietro a leggerla. So che quel coraggio è nascosto da qualche parte dnetro di me, solo che non so dove sia, forse l’ho nascosto anche troppo bene…o forse è che sono ancora stupidamente presa da questa persona, che però a quanto pare non ci sarà, nè ora nè mai più per me…e quando riuscirò a capirlo, ma capirlo davvero, allora potrò dire di esser davvero guarita. Per adesso sono ancora una povera malatina, in tutt ii sensi 🙁 grazie della vicinanza, attendo le news, son certa mi porteranno un po’ di sollievo

      PS: Salutami Aki 😉

    1. Grazie a te! sì, erano anni che Padova non vedva così tanta neve…l’ultima volta fu nel 2008 se non sbaglio

  3. L’amore è una forma di pregiudizio. Si ama quello di cui si ha bisogno, quello che ci fa star bene, quello che ci fa comodo. Come fai a dire che ami una persona, quando al mondo ci sono migliaia di persone che potresti amare di più, se solo le incontrassi? Il fatto è che non le incontri. (Charles Bukowski)

    1. Già…Il fatto è che non le incontri…o se le incontri sei troppo preso a guardare altrove o a pensare all’altro, e così ti passano davanti e hai perso la tua occasione 🙁

  4. sì, è vero che “non si può comunicare (un giovedì sera) a chi si presume ti voglia bene, che il sabato pomeriggio si prenderà un volo di sola andata per un rifugio oltreoceano, cancellando con un solo colpo di spugna tutto quello che si era costruito in mesi di fatiche”. A volte però chi si comporta così lo fa perchè arriva a un punto morto della sua vita in cui non capisce più cosa fare e per non rischiare di ferire irrimediabilmente le persone care che ti stanno vicino, si preferisce defilarsi. Una persona che perde la mamma, si sente solo e inutile, nel lavoro non ne combina una giusta, vita sentimentale non ne parliamo, non ha forse diritto di farsi delle domande e darsi le relative risposte? e forse anche una fuga può essere una risposta, e non si tratta di dire “chi non ti ama non ti merita”, è un discorso (non ce l’ho con te Nicola) che andrebbe fatto a chi per anni non si è accorto dei sentimenti che provi per lui…Ecco, forse questa persona ha da farsi qualche domanda in più, capire cosa sta sprecando…ma si spera se lo chieda prima che il treno sia partito. Un aereo può anche tornare indietro, Boston non è un rifugio oltreoceano, è oltreoceano verissimo, ma non irraggiungibile. Se le mele hanno da stare unite, il tuo pecoraio può andarsi a farsi fottere che nulla le può dividere.

    1. certo,tutti hanno diritto a reagire come meglio credono,però sono convinta che una cosa,nelle decisioni,vada tenuta in considerazione:non si deve essere EGOISTI! se agisci in un modo,benissimo,nessuno ti giudica..però devo tener presente che a ogni azione corrisponde una conseguenza,e che quando fai qualcosa potresti farla x star bene tu,ma potresti anche ferire chi ti sta vicino…causa=conseguenza. Non ci si scappa.

    2. @ Mathias
      Ho detto così perchè lo penso.
      Del resto stai parlando con uno che la madre l’ ha persa a 22 anni a causa di un cancro, so cosa vuol dire sentirsi ad un punto morto ma so anche cosa vuol dire essere feriti dalle persone.
      Quello che è importante non è solo QUELLO che si fa ma anche COME si fa.
      Saluti

  5. Quando, non molto tempo fa, nel blog ho parlato di amicizia “virtuale” tra blogger avevo in mente proprio una situazione tipo questa, in cui una/o sconosciuta/o confida ad altri sconosciuti i suoi momenti “no”, e lo fa senza con questo chiedere espressamente un aiuto: racconta di fatti propri ad altri per raccontarli meglio a se stessa/o.
    Per raccontare cose che probabilmente “de visu” non si sognerebbe mai di comunicare, a meno di un’amicizia di quelle ferree, consolidata nel tempo, nonostante anche quelle siano sempre da prendere con le pinze.
    Grazie del post, ci sono situazioni che ne rispecchiano altre, soggettive.
    Le foto no, non sono rispecchiabili, sono solo da godere, soprattutto da chi davanti ha solo la ‘monotonia’ del mare; che comunque ha una sua propria poesia.
    Mi piace quel “commettere” di Tim abbinato al dovere di andare a votare. Credo che mai nella storia italica il votare sia stato mai tanto pesante, da far pensare che il farlo sia qualcosa di molto simile a un delitto. Purtroppo c’è chi ha fatto le porcherie e c’è chi le deve pulire: questo dovrebbe fare il voto, e noi dovremo pulire.
    Ciao, Donatina, tirati su, come dice Nick passerà, deve passare.

    1. caro gattonero..credo che unblog serva anche x questo,x chieder magari aiuto a delle persone che ti conoscono solo x ciò che scrivi,e che magari,se le conoscessi dal vivo,non ti sarebbero consigli sinceri…il blog è un po’ la mia seconda casa,e non immagini quanto mi sollevi sapere di avere voi che mi state vicino,anche se solo virtualmente…passerà anche questa,deve passare,ma le sofferenze e il dolore fa parte della nostra vita…tutto serve,per vivere…grazie di cuore

  6. Vorrei farti un applauso che non finisce più!
    Cavolo, ma a noi due ci hanno clonato il cervello?
    La parte finale, del fuggire, delle paure…è un discorso che ho fatto recentemente alla mia sorellina!
    Io credo nelle mele (:D) e credo nel destino, credo che se due persone sono fatte per stare insieme, la vita prima o poi le farà incontrare (o reincontrare come è successo a me!)…è giusto superare le difficoltà da soli, ci si fortifica ancora di più ed è giusto anche chiedere aiuto ogni tanto perché ci si sente importanti.
    Anche se a Km di distanza per te ci sono gemellina! Proprio stamattina ti ho scritto una mail! 😀
    Kiss kiss Apple Girl 😛

    1. beh in fondo siamo gemelline x qualcosa,no? grazie infinite Ndina,x la mail e tutto il resto..c’era Kanye West che cantava:ciò che non . mi uccide mi rende più forte..speriamo la cosa valga anche x me 🙂

  7. Non ho capito bene quel “fine delle trasmissioni” finale. Ma tant’è. Ho avuto anch’io un momento (una ventina d’anni fa) in cui ho attraversato un lungo tunnel. E in certi momenti mi piaceva starmene lì, nel mezzo, proprio nel punto in cui non vedevo né la luce dell’imboccatura iniziale né quella dell’uscita finale. Proprio in quel momento ho riletto “Il male oscuro” di Berto e “La Nausea” di Sartre perché mi sembrava di sguazzarci bene in quelle atmosfere. Poi, pian piano, circondato da gente che mi lasciava in pace (ma sotto sotto controllava ogni mia mossa, come ho saputo dopo) ne sono venuto fuori. Che dirti? Non so, ognuno è un mondo a parte, e spesso l’ultima cosa che ci vogliamo sentir dire è: ‘secondo me questa cosa è così’. Qualcuno ha bisogno di scendere per risalire; qualcun altro ha bisogno di lottare per non affondare completamente. Ecco, forse a volte è bello sguazzare nel nostro stesso imbarazzo, nella nostra stessa sofferenza, crogiolarsi e farsi inzuppare da tutte le porcherie possibili e immaginabili. Tanto alla fine ne veniamo fuori comunque, volenti o nolenti. È il tempo in mezzo che ci fa paura. Io, comunque, sono qua.

    1. grazie delle tue parole…quel “fine delle trasmissioni” non è per segnalare la mia dipartita blogghereccia, ma solo per segnalare la fine delle trasmissioni delle mie riflessioni 😉

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