Il terremoto in Calabria di ieri mi ha fatto, come sempre, diventare un topolino di biblioteca, e mi sono messa a cercare informazioni sul terremoto in Pollino e sui terremoti in generale.
Ci tengo a precisare che non ho affatto il “gusto per il macabro” e che non “marcio sulle sventure della gente”. Sono solo curiosa e ribadisco che con il lavoro che ho fatto ieri ho semplicemente voluto fornire quante più informazioni trovavo sul terremoto, riunendo varie notizie in un unico post in modo che chi leggesse trovasse a portata di mano tutte le informazioni che servivano.
Ieri, cercando informazioni, mi sono imbattuta in tre elementi di un certo interesse, che voglio riproporre.

DEJA-VU SISMICO. La prima cosa abbastanza curiosa che ho rilevato, riporta la memoria a un giorno particolare. Il 26 ottobre 2006, esattamente 6 anni fa, alle 16.28, una scossa di magnitudo 5.7 colpì il basso Tirreno, con epicentro vicino allo Stromboli, a 209km di profondità.


Non credendo alle coincidenze, ho cercato i dati di questo sisma nel sito dell’INGV, ed ecco fornita qui sopra la “prova” che effettivamente questo terremoto si è verificato.
Certo, non è affatto un caso che nello stesso giorno, in anni diversi, si possano verificare dei terremoti…il 29 maggio 2006, ad esempio, si verificò un sisma nella zona di Foggia, e nello stesso giorno di sei anni dopo, quel fatidico 29 maggio 2012, l’Emilia Romagna conobbe, come ben sappiamo, il giorno più “terremotoso” della sua storia, con oltre 180 terremoti registrati in 24 ore. Un numero davvero enorme.
Perciò se dovessimo confrontare i dati di tutti i terremoti avvenuti nel mondo, sicuramente potrebbe capitare di individuare terremoti avvenuti nello stesso giorno ma in anni diversi. Credo sia un’ovvietà.

Quel che però non è altrettanto ovvio è quel che Enzo Boschi, nel 2006 era direttore dell’Ingv, dichiarava della scossa: la scossa tra la Sicilia e la Calabria è avvenuta in una zona molto ben identificata, l’unica del Mediterraneo in cui ci possono essere terremoti con epicentri a grandi profondità. Infatti, è stato registrato a oltre duecento chilometri sotto il mare. E per questo è stato avvertito in una zona molto vasta: tanto più è profondo l’epicentro, tanto più l’onda d’urto in superficie è vasta. Non c’è però nessun effetto disastroso, questo genere di terremoti fanno vibrare le cose, ma non producono grandi danni.

Ieri, esattamente dopo 6 anni, un terremoto di magnitudo 5.0 nella notte ha interessato ancora la Calabria, ma con epicentro sul Pollino. Il 26 ottobre, insomma, non è una giornata fortunata per il rischio sismico calabrese! Semplice curiosità.


TREMANO LE SABBIE VENETE.
La seconda notizia, passata praticamente in sordina, e difatti non ne ho trovata traccia nei quotidiani locali ma solamente qualche battuta su internet, è che il 23 ottobre 2012, alle 7:24 ora italiana, anche una zona rimasta fino ad oggi “silente”, ha fatto sentire la sua voce.
Per aver conferma di questo evento, ancora una volta sono ricorsa alla banca dati dell’INGV, e scorrendo come sempre la fascia del “distretto sismico”, ecco che mi salta agli occhi questa riga:


Il sisma ha avuto magnitudo 2.3, si è verificato a 7,1 km di profondità, con epicentro ad Eraclea (Venezia), ed è stato avvertito solo dagli strumenti e dalle persone che si trovavano ai piani alti degli edifici, ed è per questo che è passato inosservato.
Ma secondo me degna di nota è la cartina che posto qui sotto, presa dal sito INGV, che mostra la sismicità della zona dall’anno 0 all’anno 2002.


Quei rettangolini gialli indicano gli anni in cui, in quella zona, si sono verificati dei terremoti. Come si vede, mai nessun terremoto di era verificato in zona prima di oggi, ed è quindi davvero strano che questa zona, che è lagunare, abbia generato un sisma, e per giunta relativamente superficiale.
Di per se infatti, le zone sabbiose non dovrebbero generare epicentri, catene montuose sommerse qui non se ne vedono…che succede allora??Anche nella zona di Ravenna si erano registrate scosse, come raccontavo in quest’articolo. Avevo ipotizzato tempo addietro che le scosse potessero spostarsi a Est, e difatti poi si era verificato un terremoto la notte del 9 giugno, tra Veneto e Friuli, di magnitudo 4.5, in una zona già considerata a rischio sismico, ma che era rimasta tranquilla per un bel po’…
Dunque, cosa ci si deve aspettare? Il Veneto si sta “risvegliando”? 


LA TERRA DEL FUOCO IN PERICOLO?
Terza notizia portata alla luce ieri: giovedì 25 ottobre le autorità islandesi, in una nota congiunta, hanno messo in guardia la popolazione nel nord dell’isola, dicendo di prepararsi a un possibile grande terremoto
Il nord dell’Islanda, dove abitano circa 320.000 persone, si trova su uno degli hotspot del pianeta caratterizzato da attività vulcanica e sismica.
Ricordate il vulcano dal nome improponibile,

Eyjafjallajökull

quello che solo a pronunciarlo si attorcigliava la lingua come se mangiassi una caramella mou grande come un elefante? Quel vulcano potrebbe risvegliarsi, assieme a molti altri, in seguito a questa ripresa dell’attività sismica in Islanda. Il Dipartimento della Protezione Civile ha dichiarato che il recente risveglio sismico che sta colpendo l’Islanda del nord a 20 km al largo dell’isola ha costretto le autorità a emettere un’allerta per la popolazione locale.
La più grande città del nord dell’Islanda, Akureyri, ha una popolazione di circa 17.000 persone, e si trova a circa 100 km a sud della zona interessata dalla recente attività sismica.

Il Pianeta sta attraversando una grande fase d’instabilità…che succede? e che succederà?


FONTE: meteoweb.eu, terrarealtime, ingv


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4 pensiero su “Terremoti: Pollino, Veneto e Islanda?”
  1. Beh, così diventa più leggibile, grazie Nick.
    Ci fosse una risposta alla tua ultima domanda, probabilmente tu torneresti a parlare di leggende e di fantasmi per mancanza di motivazioni per continuare a trattare l’argomento terremoti et similia.
    Sempre con la speranza che la Terra si dia una calmata, le tue informazioni fanno soprattutto capire che nessuno è al sicuro da questi singhiozzi.
    Speriamo in bene, poiché solo di speranza possiamo per ora nutrirci, visto che nell’immediato altro concreto non possiamo fare.
    Da tempo la necessità di costruire antisismico è diventata obbligo, ma ogni volta che succede un patatrac ci si rende conto che poco/niente è stato fatto.
    Ciao, un saluto sussultorio.

    1. NO, purtroppo nessuno di noi è al sicuro da nulla. E non solo dal terremoto purtroppo, anche dalla pioggia. Qui in Veneto piove ormai da ieri mattina, senza un attimo di tregua, i fiumi si stanno alzando, da qualche parte sono già a livelli di guardia, psero solo che non succeda come due anni fa quando andammo sott’acqua, ma le premesse buone non sono, e mi sembra di rivivere quei momenti…l’alluvione avvenne il 2 novembre…e guarda caso, ci stiamo avvicinando a quella data….che ansia 🙁

  2. Ti posso aiutare almeno su una cosa: in lingua islandese la parola “Jokull” significa per l’appunto “Vulcano”. Quindi la traduzione sarebbe il Vulcano Eyjafjalla.

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