Giusto ieri, una persona a me molto cara mi ha fatto notare che sarebbe il caso, ora che è passata l’emergenza terremoto, di tornare a parlare su Pensiero di ciò che è l’essenza stessa del blog. Così, ringraziando di cuore Bellatrix per il suggerimento, torniamo ai nostri amati fantasmi, e in particolare a una storia che avevo trattato diverso tempo fa, parlando dei fantasmi di San Pelagio.
Ne avevo parlato qui sul blog qualche tempo fa, in primo luogo presentando la storia del castello, e poi illustrando l’indagine svolta nel Castello dal gruppo dei Ghost Hunter Team.
Oggi, ci sono alcune importanti novità di cui voglio parlare, prendendo spunto da un articolo apparso sulla stampa locale, nel quale si faceva menzione di una ricerca svolta dal gruppo Orizzonti Paranormali relativo alla loro indagine svolta nel castello.

La squadra di “Orizzonti paranormali” che ha passato al setaccio il castello di San Pelagio alla ricerca di  presenze, è un gruppo di giovani ricercatori che studiano e analizzano fenomeni apparentemente inspiegabili dal punto di vista della scienza tradizionale. Non sono certo alle prime armi: hanno già esaminato altri luoghi misteriosi del padovano, come il castello di Valbona e quello di Montagnana, con risultati sorprendenti. I componenti della squadra, che si muove gratuitamente per ricerche e indagini sul campo, nonostante siano molto giovani hanno una buona padronanza e conoscenza nel campo parapsicologico, medianico e tecnico.
Non sono affatto degli sprovveduti insomma, nè tantomeno gente che s’improvvisa GhostHunters: conoscono le tecniche base della metafonia, della transcomunicazione strumentale e della metavisione, che sono, in parole povere, le tecniche di base per catturare o captare anomalie ambientali da considerarsi uniche. Esse spesso rivelano volti, figure e voci di altri tempi, permettendo ai ragazzi del team di svelarne in parte l’esistenza.

Durante le loro ricerche, si servono di un sensitivo che da molto tempo ha una buona conoscenza di tali fenomenologi.  Orizzonti Paranormali ha poi un sito internet in cui mette a disposizione foto e registrazioni audio delle ricerche svolte, oltre alla pagina di Facebook dove è possibile contattare il team e approfondire le loro attività.

Ci tengo a sottolineare una cosa: cercare fantasmi non è un passatempo, nè qualcosa da prender sottogamba. Purtroppo oggi la maggior parte della gente s’improvvisa GhostHunters e parte alla ricerca di qualcosa che non si sa bene cosa sia, solo per il gusto di provare un po’ di brivido…è una cosa da non fare, MAI. In primo luogo perchè non si sa mai con certezza in che cosa ci si potrebbe imbattere…i fantasmi non sono affatto da prendere alla leggera, per chi ci crede ma anche per gli scettici…non si sa a cosa si va incontro quando ci si addentra in questioni di questo tipo. Anche per una questione di rispetto, rispetto nei confronti del luogo che si va a visitare e rispetto nei confronti dei defunti. Un fantasma è pur sempre lo spirito di una persona morta e come tale va rispettato, sempre e comunque. Non improvvisatevi cacciatori di fantasmi solo per avere un po’ di brivido…potreste provarne tanto da restarvi secchi. Fine postilla.

Ombre di epoche passate che nessuno può vedere a occhio nudo, sono però state immortalati dalle strumentazioni del team “Orizzonti paranormali”, e tutta la documentazione è stata diffusa nel loro sito internet.

Tutto è nato sabato 10 marzo 2012, quando  il team, dopo il grande successo della prima “investigazione”  datata ottobre dello scorso anno, si è recato a San Pelagio, per rilevare, proprio nel grande castello, quei fenomeni che la scienza comune non può spiegare e che per questo vengono definiti “paranormali”. Già nella prima avventura gli esperti avevano registrato delle voci femminili e delle strane nebbioline all’interno del labirinto esterno. Obiettivo: ottenere una prova tangibile che dimostri l’esistenza di una realtà diversa da quella in cui viviamo e finora poco conosciuta. Tutto quello che non riusciamo a vedere ed a comprendere, non necessariamente non esiste!
Come si presenterebbero i fantasmi fotografati dal Team? I ricercatori hanno portato con sè telecamere e fotocamere, oltre a regiatratori audio, apparecchiature in grado di monitorare i campi elettromagnetici e termici e strumentazioni sperimentali per “leggere” l’infrarosso e l’ultravioletto.
Una fotografia, ad esempio, mostra una figura incappucciata che segue il sensitivo del team, il quale, nei secondi immediatamente precedenti lo scatto, aveva segnalato una forte energia nelle vicinanze. Secondo i ricercatori si potrebbe trattare di un vecchio proprietario della villa, il cui dipinto è conservato nel museo.
E infatti nel mio primo articolo avevo parlato proprio di questa presenza, dicendo: (cito dal mio pezzo)
il fantasma ha sempre abitato quel preciso luogo del giardino del Castello di San Pelagio, nel quale, molto prima che venisse edificato il labirinto, esisteva una cappellina immersa nel verde, nella quale erano tra l’altro collocate le tombe degli antichi proprietari del castello, ora traslate in altro luogo più consono. Nella foto qui a fianco potete vedere gli alberi che nascondono la vecchia cappellina. Il fantasma sarebbe dunque lo spirito di uno degli antenati, che non ha mai abbandonato il luogo della sua primitiva sepoltura, e si aggira nel labirinto alla ricerca della sua tomba perduta. (FONTE: http://pensierospensierato.blogspot.it/2011/06/il-fantasma-di-san-pelagio.html)
Nei pressi della torre del castello, invece, ci sarebbe un cavaliere dalla folta capigliatura e con un paio di baffi imponenti. Un fotogramma ha carpito l’immagine di un volto maschile vicino a una colonna, a oltre due metri dal terreno.
Ma lo scatto più impressionante è quello rilevato nel viale della Carpinata: nella foto si può chiaramente vedere la parte superiore del corpo di un bambino. Le gambe – semplicemente – non ci sono. Il piccolo veste un grembiule nero e un colletto bianco, e guarda dritto in camera. Altre foto, secondo le informazioni fornite dal team, ritrarrebbero lo stesso bimbo in altri punti del viale. Ma non è tutto.
«Esaminando accuratamente l’audio sul piano delle frequenze acustiche – spiegano i ricercatori – abbiamo notato che alcuni suoni, vocalizzi e voci non potevano derivare da fonti inquinanti, né tanto meno avevano origini umane». In pratica, i registratori avrebbero captato voci, respiri e altri rumori strani nella torre e nella sala delle mongolfiere…. si tratta degli altri fantasmi di cui si è sempre ipotizzata la presenza nel Castello?
Restiamo in attesa di ulteriori sviluppi e, soprattutto, di vedere le foto! Intanto, complimenti ai ragazzi di Orizzonti Paranormali!

 

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19 pensiero su “Ma quanti fantasmi ci sono a San Pelagio?”
  1. Complimenti….finalmente Lady G. , lo sai mi piacerebbe molto sperimentare e non per curiosità, ma per vera passione su tutti i fenomeni paranormali.
    L’articolo è davvero molto interessante,
    Un abbraccio
    Angie

    1. Grazie Angie, grazie davvero…eh lo so che ti piace sperimentare e in effetti questi luoghi danno così tanti spunti che c’è solo l’imbarazzo della scelta, un abbraccio

  2. Quale posto più misterioso di un castello dove cercare “presenze” del passato, dove intrighi e vendette avranno scandito la storia…. Ben tornata 😉

    1. Grazie infinite Max! I castelli sono spettacolari di loro in effetti, e ognuno di essi ha una storia da raccontare

    1. Ehehehe grazie zio Nick, grazie di cuore, soprattutto perchè penso tu abbia capito :))))))))))))))))))))))))))))))))) ciao!

  3. Signore e signori, LadyGhost è tornata! Ci mancavano le storielle di fantasmi Ladyna, brava brava, ma…io non ti ho mai detto di tornare a parlare di fantasmi…”persona a me molto cara”…chi minchia è Bellatrix? O_O

    1. …sta minchia! eh vabbuò, questo Bellatrix t’ha fatto la magia, ho capito tutto…’naggia abbiamo perso LadyGhost…dove stai emigrata con il tuo Bellatrix eh?

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