Tra i segnai che anticipano la morte di qualcuno, la Bara è forse quello che mi ha incuriosita e affascinata di più, non soltanto perchè la bara è il simbolo per antonomasia della morte.

Ma non si tratta qui di parlare della bara come oggetto, poichè questo fenomeno non è affatto visivo, quanto piuttosto uditivo. Si tratta piuttosto di analizzare ciò che udire la bara può rappresentare nelle credenze popolari.

Ci sono qui due precisazioni da fare subito. La Bara di per sè può avere due significati. Può significare l’oggetto, e può significare la processione che viene fatta mentre si porta il morto in chiesa. Ebbene, entrambe le cose sono ritenute presagi di morte.
In particolare, riguardo la bara intesa come oggetto fisico, il fenomeno corrispondente è costituito dal rumore di chiodi che vengono battuti sul legno, e questo tipo di fenomeno viene chiamato, in parapsicologia, il Martello, ma del martello, essendo anch’esso un fenomeno ascrivibile tra i segnai, dedicheremo un apposito post.
Oggi invece voglio parlare della Bara intesa come processione che si fa per accompagnare il morto in chiesa per il funerale.

Il fenomeno di paraspicologia, di per sè è davvero semplice. Nel segnale si ode un certo salmodiare, una serie di preghiere, che sono quelle tipiche che vengono pronunciate dal corteo funebre quando si accompagna il morto in chiesa dalla processione funebre.

Nel fenomeno studiato non si vede assolutamente nulla, si ode semplicemente questa serie di preghiere, nella quale sono facilmente individuabili tre elementi, che sono tre costanti della “Bara”: la preghiera del “Padre nostro“, il pianto, e una voce facilmente distinguibile, che appare essere come quella del morto cui il presagio si riferisce.

Ma per capire meglio di che si tratta, ecco la prima di tre testimonianze che ho raccolto. A parlare è una donna di Livinallongo.

Era una notte d’estate quando mi trovavo in casa, subito dopo cena, e mi stavo apparecchiando per andare a letto, quando ho sentito qualcosa di simile a un brusio che proveniva dall’esterno. Mi sono subito affacciata alla finestra per capire di cosa si trattasse, ma non ho visto nulla nelle vicinanze, anche se quel brusio era sempre più chiaro e veniva verso di me. Mi misi in ascolto, protetta nella mia casa, e ho distinto che nel brusio si sentivano chiaramente recitare le preghiere dell'”Ave Maria” e poi il “Padre nostro”. Non riuscivo a capire chi fosse che pregava, poi ho sentito intonare il “Padre nostro” e a pregare era Luigi, il mio vicino di casa, che era malato da tempo e molto sofferente. Mi sono meravigliata perchè non credevo si fosse rimesso in forza al punto da poter uscire a pregare in processione, ma non riuscivo a vedere nulla. Solo allora mi sono resa conto che quel che avevo di fronte era il fenomeno della Bara, che avevo udito la Bara e che quindi Luigi era sicuramente in punto di morte. Due giorni dopo mi è stata data la notizia che Luigi era morto.

Il fenomeno non si limita ai paesi di montagna: un caso simile è stato registrato anche nelle campagne padovane degli anni ’50, e a narrarlo è stata mia nonna, preziosa testimonianza in altri casi che tratterò prossimamente. Il fatto si riferisce questa volta a un contadino che stava tornando a casa dopo una giornata di lavoro trascorsa nei campi e “sentì la bara”.

Era da poco suonata l’Ave maria (la campana che segna l’imbrunire e la fine del lavoro nei campi) quando, raccolti tutti gli arnesi, stavo tornando a casa, attraverso la stradella (piccola strada) in mezzo ai campi. Arrivato al curvone prima di casa, ho sentito che dietro di me stava arrivando una processione: sentivo le donne che pregavano, il suono era chiaro, quella nenia impossibile da confondersi. Poi una donna intonò il “Padre nostro”, e sentii che si trattava di mia sorella. Me ne meravigliai, perchè se fosse morto qualcuno che lei conosceva, sicuramente me lo avrebbe detto. Mi misi a lato della strada per lasciar passare la processione, ma quando mi voltai non vidi nessuno, eppure avevo sentito benissimo quel suono. Mi guardai attorno ma non vedevo nessuno, e poi mentre guardavo la preghiera continuò, e la sentivo vicinissima stavolta. Solo che mi trovavo in un punto in cui la strada era dritta, e non vedevo nessuno nè davanti nè dietro. Mi sono messo a correre verso casa perchè quello che avevo sentito era sicuramente il piangere delle persone che accompagnano la bara. Quando sono arrivato a casa mi hanno detto che mia sorella era appena morta. Dunque la bara era lei che stava venendo a prendere.

La terza e ultima testimonianza è, se possibile, ancora più particolare. Questa è stata raccolta nell’archivio delle preziose testimonianze raccolte da don Massimiliano Mazzel sulle tradizioni montane del Trentino, con un’attenzione particolare sui fenomeni di parapsicologia (o presunta parapsicologia). A parlare è proprio l’autore.

Da bambino, una sera, stavo alla finestra a veder passare le persone sotto casa. Era estate e faceva molto caldo e tutti come d’abitudine passeggiavano sotto. A un certo punto, mia mamma si è precipitata nella stanza, mi ha letteralmente strappato dalla finestra e mi ha detto di chiudere tutto perchè stava passando la “bera” sotto casa nostra. Io, che sapevo di cosa parlava perchè mia nonna già molto tempo prima me ne aveva parlato, le dissi che non sentivo nulla, poi però, proprio mentre lo dicevo, sentii chiaramente le preghiere della processione. Era imponente, tante e tante persone che passavano sotto casa, ma non si vedeva nessuno, e anzi nessuno sembrava essersi accorto di niente e continuavano a passeggiare come se niente fosse. Sentivo benissimo che la gente della “bera” stava passando sotto casa, e sentivo anche le preghiere che dicevano. C’erano donne che intonavano l'”Ave Maria”, altre che piangevano, un paio di uomini che dicevano poi il “Padre nostro” seguiti dalle donne, e tutto questo continuando a camminare per la strada. La strada sotto casa a un certo punto compie una curva, e io credevo che la processione continuasse, perchè oltre la curva c’era una strada dritta e poi subito dopo c’era la chiesa del paese, e invece la processione prima di arrivare alla curva si fermò. Rimasi in ascolto, e mi resi conto che dove si era fermata la processione era in corrispondenza di una casa in cui viveva un anziano gravemente malato e sul punto di lasciare questo mondo. La processione si arrestò lì, poi riprese il suo tragitto e sentii che arrivava fino alla chiesa. Qui non sentii più nulla e le pregheire cessarono. Però mi era rimasto bene impresso il fatto che la processione si era fermata in corrispondenza della casa di quel vecchio ammalato, che aveva iniziato a rantolare e di cui sentivo i gemiti e i lamenti proprio perchè la finestra era aperta. Ebbene, dopo tre giorni soltanto il vecchio morì. Capii allora che dove la Bera si fermava, lì voleva dire che c’era il morto.

Credo che questa testimonianza sia importante anche in relazione a una particolare superstizione popolare che riguarda le processioni.
Si dice infatti che, il Venerdì Santo, se per qualche motivo la processione ha da fermarsi sotto le finestre di qualche casa, in  quella casa entra una settimana si verificherà un lutto.

Anche questo fa parte delle tradizioni culturali, e di storie interessanti ce ne sono davvero moltissime…basta avere la pazienza di cercarle…e sapere dove cercare!

Appuntamento dunque alla prossima “puntata”, dove parleremo ancora di bare, ma questa volta ci occuperemo dell’oggetto fisico, parlando del Martello…..

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15 pensiero su “I "segnai" della Morte: la Bara”
  1. Impressionante cara Lady, per ora questi segnali non li ho mai uditi, sapevo della messa dei morti…che è un’altra cosa ancora.
    Il post comunque è interessante ed ora leggerò quello successivo.
    Ah oggi 9 maggio era il mio compleanno.
    Ciao
    Angie

  2. Da brivido anche queste testimonianze.
    Io conosco una leggenda sulla processione nella notte tra il 1° e il 2 novembre o tra il 31 ottobre e il 1° novembre…quella mi ha sempre terrorizzata abbastanza.

    1. Dunque, non ricordo con precisione di quale notte si tratti, forse proprio la notte della festa dei morti. Al paese dei miei si raccontava che quella notte i morti facessero una processione per le strade del paese.
      La cosa più importante era quella di chiudersi in casa, perché chiunque avesse trovato la processione, o anche chi fosse stato visto alla finestra da questo corteo, sarebbe stato preso dai morti e portato nel loro regno.
      Me la raccontarono di notte, proprio quando ero in vacanza nel paesino dei miei, e anche se era piena estate, tornare a casa da sola, passando per quelle stradine, fu un’esperienza TERRIBILE 😀

    1. Io non rido affatto invece, ho avuto come l’impressione che nelle battute iniziali fosse contenuta una velata allusione a te o quanto meno alla tua storia…dio come mi girano i co***! Anyway, quando suonano i campanelli non è mai troppo piacevole, se poi suonano mentre stai facendo pennichella ancora peggio, ma è mai possibile che vengano tutti qua? Bisogna SCANDAGLIARE il fondo del mare per trovare il MEGLIO della questione, non trovi?

    2. Buongiorno…e spero per te lo sia per davvero, a me è cominciato di *** assoluta, chissà perchè…mi viene l’orticaria alle palle solo a pensarci…sgrat sgrat…ma le FERROVIE DELLO STATO non dovevano sparire del tutto? Mo perchè hanno ITALO tornano a fare i gradassi? per fortuna che il FRUSTINO s’è cangiato in FEMMINA, come se non lo si sapesse! 45 gradi a Est-Sud_Est e leggi i puntini…………………………………

    3. Ehehehe i tuoi codicilli mi fan capottare caro PF 😉 Ferrovie dello Stato…secondo me potresti lavorare all’FBI,sei troppo un grande,ma cmq Italo non era rimasto senza ruote? 😉

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