Santa Croce, Wikipedia

Fin dal 1328, nell’isola veneziana della Giudecca, esisteva un monastero di benedettine, di cui oggi resta solo una chiesa sconsacrata: Santa Croce.
Anche il monastero era dedicato a Santa Croce, e fu soppresso da Napoleone dal 1450, diventando così una casa di correzione che arrivò ad ospitare decine e decine di detenuti.
Dagli anni ’60 del Novecento l’antico monastero è adibito a sede sussiadiaria dell’Archivio di Stato di Venezia, la cui sede centrale è in campo dei Frari.
La storia di oggi ci porta nel XV secolo, quando Venezia fu colpita da una gravissima epidemia di peste.



La malattia colpì anche il monastero di Santa Croce, portandosi via quattro monache.
All’epoca, badessa del monastero era suor Eufemia Giustiniani, alla quale furono attribuiti numerosi interventi soprannaturali e quasi miracolosi, che la portarono a essere eletta Beata.

Nel monastero viveva una suora, suor Scolastica, che era la portinaia. Un giorno la suora vide comparire al di là della grata che separava il monastero dal resto del mondo, un giovane cavaliere.
Era vestito di rosso, con un ampio mantello, e sul volto teneva calato un cappuccio che ne celava completamente lo sguardo. Il cavaliere chiese cortesemente un bicchier d’acqua.

La suora corse al pozzo che sorgeva all’interno del convento, nel chiostro, attinse l’acqua e la portò al cavaliere. Egli bevve avidamente quell’acqua fresca, quindi espresse la sua fede in Dio e lodò il monastaro e la sua badessa.

Poi predisse alla monaca che nessun’altra suora sarebbe mai più stata colpita dal terribile morbo.

E se ne andò.

Da allora, nessuna altra monaca che pur era stata colpita dalla peste nel monastero perse la vita, e anzi bevendo l’acqua del pozzo, molte altre persone si salvarono e guarirono completamente.

Da quel momento, il pozzo da cui la suora attinse l’acqua per offrirla al cavaliere venne chiamato “pozzo di San Sebastiano”, dal nome che allo stesso cavaliere era stato attribuito, per ragioni che la leggenda non ha tramandato. La stessa leggenda racconta anche che l’acqua di quel pozzo fu capace di proteggere e guarire chi la beveva anche durante la terribile peste che colpì Venezia nel 1576.

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7 pensiero su “Il cavaliere misterioso”
  1. @Melinda: grazie,mettiti all’opera,sn curiosa!
    @Edu: sì,ogni tanto vado fuori dal solito clichè dei fantasmi 😉 Variare nn fa mai male 😉
    @Luigi:nn so se ci sia ancora quella fonte,se ci fosse farei incetta 😉
    @Sibiilla: grazie la stredlla del Diavolo l’ho sentita nominare spesso ma nn penso di scriverci un post xk la sua storia è già nota
    @Artemisia:grazie!! sì l’idea è quella,vedremo di organizzarci
    @Angie: Grazie 😉

  2. Wow! mi è piaciuta molto questa leggenda!
    Se ti va prova a cliccare “stradella del diavolo Vicenza” è vicino a casa mia, è la strada che porta a monte Berico,l’altra estate la facevo spesso (di giorno ovviamente) ma c’era veramente un’atmosfera strana.. nonostante la stradina fosse abitata.Non mi ricordo esattamente che tipo di leggenda sia ma so che ce n’è qualcuna.
    A presto..Sibilla

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