Schermata 2014-06-03 alle 10.59.28Un mese di lontananza dal mio amato blog è stato francamente tanto, ma ne ho approfittato per trascorrere un po’ di tempo lontana dalla mia afosa e “smogghica” Padova.

Niente Miami, niente safari, niente oceani e squali…alla fine la mia meta è stato il Trentino, o meglio, la Val di Fassa.
Inizialmente perplessa, devo ammettere che la vacanza si è rivelata meglio del previsto, anche perchè ho scovato, come avevo preannunciato ieri, diverse storie interessanti da raccontare qui sul blog. Potevo forse esimermi dal ficcare il naso in ogni anfratto e in ogni casa disabitata alla ricerca di storie di Fantasmi? No di certo, e le cose che ho scoperto sono davvero tantissime.

E comincio subito.

Schermata 2014-06-03 alle 10.59.36A metà strada tra Mazzin (dove si trova una pasticceria sublime in cui gustare le specialità tipiche trentine, dallo Strudel di mele, alla Sacher, a una torta di cui non conosco il nome ma che è colma di cioccolato fondente con amarene e panna) e Campestrin, proprio nel cuore della Val di Fassa, nel bel mezzo di un prato in pendio, subito sotto un grande complesso alberghiero, si trova un delizioso capitello.
Nulla di strano, verrebbe da dire, perchè capitelli di quel genere se ne contano a migliaia, in tutta la Val di Fassa, ma il nostro Capitello ha una storia molto particolare, ed è conosciuto da tutti con il nome di Capitello dei Lumini o dei Fantasmi.

Schermata 2014-06-03 alle 10.59.43La storia di questo capitello è una diceria tramandata da generazione in generazione, ancor oggi ben fissa nella mente dei fassani più anziani, che la raccontano spesso ai nipotini affinchè questa preziosa testimonianza della vita passata non vada perduta. L’iscrizione all’interno del capitello (foto a sinistra) racconta che l’edificio fu costruito nel 1891 e restaurato nel 2008.

I valligiani, soprattutto i più anziani, ancor oggi affermano di aver visto ripetersi, nell’oscurità della notte, una lenta processione di fiammelle, un aggirarsi furtivo di lumini nei pressi di quel capitello. Le fiammelle si soffermavano quasi in adorazione davanti al capitello, e poi riprendevano, lente, la loro marcia, scendendo in processione lungo i prati e svanivano quindi nel buio dei boschi che si trovano nelle vicinanze.

Schermata 2014-06-03 alle 11.00.11In quei tempi, quando la luce elettrica non c’era nè nelle case nè lungo le strade, l’oscurità era pressoché completa, e quando scendeva la notte in quei luoghi le fiammelle e la loro processione erano ben visibili.
Si diceva che fossero le anime dei defunti che scendevano dalla montagna, adoravano il Bambino Gesù, e riprendevano la loro marcia.
Secondo altri, invece, erano le anime di un esercito di austro-ungarici che aveva trovato la morte, sepolto da una valanga, durante la prima guerra Mondiale.

Quel che è certo, comunque, è che il lento peregrinare di quelle fiammelle era una costante delle notti oscure della Val di Fassa.

Fino al giorno in cui si iniziò a costruire la Fassa Laurina, cioè il complesso residenziale denominato Solaria, che sorge alle spalle del capitello. (clic sulla foto per ingrandirla!).

Una grande massa di detriti venne depositato proprio davanti ad esso. Vennero poi costruite le linee elettriche, la strada per raggiungere il complesso alberghiero che sorge dietro il capitello, e da quel momento i lumini non si videro più.

Il progresso aveva spezzato quel filo conduttore dell’ignoto e dell’occulto che è il silenzio, rendendo il piccolo capitello dei Lumini simile ad ogni altro, senza più nessuna storia da raccontare, senza nessuna particolarità che lo rendesse unico.

Ecco come appariva il capitello prima che la fassa Laurina venisse costruita (foto tratta dal libro: i Segnai, di Veronica Zanoner Piccoljori)

ed ecco invece come appare oggi (foto scattata da me)Schermata 2014-06-03 alle 10.59.58

Si noti che il capitello è ovviamente lo stesso, fatte salve le coperture, dapprima lignee, che sono state sostituite. Si noti il monte ritratto sullo sfondo: è esattamente lo stesso.
Schermata 2014-06-03 alle 11.00.05Ed ora, ecco il “capitello dei fantasmi” più da vicino…

 

Come ho già detto, oggi purtroppo i fantasmi del Capitello non ci sono più. Resta di essi il solo ricordo, e la preziosa testimonianza che un tempo sono esistiti.
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8 pensiero su “Il capitello dei fantasmi”
  1. Anch’io adoro la montagna. E’ davvero riposante e rigenerante e poi di mangia alla grande!
    Tornando al post le processioni spettrali sono un classico mistero che puoi ritrovare un po’ in tutta Italia, anche dalla mie parte.
    Qui vengono definite come anime del purgatorio e a volte vanno persino a messa in chiesette sconsacrate e abbandonate.
    Ho scritto anche un racconto sull’argomento intitolato “Un Natale spettrale”. Lo trovi sul sito di Aphorism.
    Bentornata e a presto!

  2. @Nick: eheheh sn come il prosciutto crudo: più invecchia più saporito viene 😉

    @Angie: ciao!!!!! eh sì ho già ripreso le redini del blog, non riuscivo a star senza scrivere ancora per molto 😉

    @Mark: purtroppo è così: i fantasmi non ci sono più, ed è un vero peccato perchè per costruire uno stupido albergo han distrutto un paesaggio che era bellissimo!

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