Schermata 2014-05-02 alle 08.58.49Si avvia alla conclusione la storia del fantasma di Asiago.
Riprendo ricordando ai miei lettori la chiacchierata che feci con l’anziana proprietaria del negozio di calzature. Vedendomi molto interessata alla vicenda, e per nulla decisa ad abbandonare le mie ricerche, la donna mi disse:
«C’è una persona che potresti conoscere, con cui potresti parlare, e che sicuramente potrebbe darti qualche infomazione in più sulla casa. Lei è una mia parente, te la faccio conoscere».
Detto, fatto. Mi presentò Olga. Una donna sulla sessantina, piccolina e con gli occhietti vispi e allegri. Ci sedemmo al bar, le offrii un cappuccino e le iniziò a narrare.

Conosco molto bene quella casa. Da piccola ci ho giocato tante volte. Io e i miei amici andavamo a giocare nel giardino di quella casa, dove c’erano tanti begli alberi che ora sono stati tagliati. Io ero la figlia del custode di quella casa, e ci ho anche abitato, per un periodo, poi mi sono trasferita. Però la casa la ricordo benissimo. Noi bambini eravamo così allegri, ci piaceva giocare lì. Ci piaceva giocare nel giardino, ma spesso giocavamo anche dentro, dove vivevano quei due signori anziani. Loro non avevano figli, però ci lasciavano giocare senza dirci nulla. Era davvero una bella casa, tutta piena di marmo all’interno, con una grande scalinata bianca che si apriva a braccia e conduceva al piano superiore, e un grande lampadario a gocce di cristallo. Noi bambini giocavamo lì, ed era così bello. Soprattutto, ci piaceva giocare nella soffitta di quella casa, dove c’erano tante cose vecchie lasciate lì dai proprietari che avevano abitato della casa prima dei due anziani. Ci piaceva soprattutto giocare con le scarpette da ballo della bambina.

Quale bambina?

A questo punto, Olga si morse le labbra: aveva lasciato sfuggire qualcosa che non avrebbe voluto. Una bambina. Chi era questa piccina?

Un po’ riluttante, e dietro le mie numerose insistenze, la donna accettò di continuare la storia. La bimba altri non era che la figlia dei precedenti proprietari della casa, una famiglia che l’aveva abitata assieme ai Rigoni-Lorenzoni, occupando il piano superiore della casa. Si chiamavano Martignoni. La loro figlia, una bambina di 6 o 7 anni, a cui piaceva ballare, un giorno cadde dalle scale e si ruppe l’osso del collo. Proprio lì, in quella casa. Cadde proprio dalle scale su cui Olga e i suoi amici avevano tanto giocato. Per la bimba non ci fu più nulla da fare. Venne portata subito nella sua stanzetta, all’ultimo piano della casa, ma qui la bambina morì, dopo terribili sofferenze.

Per quella disgrazia, i Martignoni abbandonarono di tutta fretta la casa, andandosene chissà dove. I Rigoni-Lorenzoni invece continuarono a viverci, ma per poco. La signora aveva degli incubi spaventosi, in breve si ammalò gravemente e il marito la portò via.

Non è tutto. Uno degli amichetti di Olga, giocando sull’altalena che era stata costruita sfruttando uno dei rami degli alberi che si trovavano nel retro della casa, cadde e si fece molto male, rimanendo paralizzato.
Da quel momento, la casa venne dichiarata stregata, e nessuno volle più non solo viverci, ma addirittura avvicinarsi.

Ancora oggi la casa ha una brutta fama. La gente di Asiago, quelli che almeno vogliono parlarne, dicono che spesso si sentono strani rumori provenire dall’interno, si vedono luci accese (e l’elettricità, come abbiamo visto, manca da un pezzo), e si odono pianti di bambini.

Poi, in un giorno dell’anno (che non mi è stato possibile scoprire), si ode un suono di carillon provenire da quella casa, e si vede una bambina, vestita di un tutù rosa, ballare.

Questa è la storia del fantasma di Asiago. Se vi capita di fare un giro nell’Altipiano, non mancate di farle visita! Chissà che non scattiate qualche foto nella quale si vede il fantasma della piccola ballerina…

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9 pensiero su “Balla balla ballerina”
  1. I fantasmi esistono,chi puó dire il contrario? …bel racconto,complimenti per le ricerche,si capisce che sei fortemente motivata nei tuoi interessi.
    Dovresti fare la scrittrice.
    Bel racconto veramente.

  2. Dopo questa storia…. io ho deciso di forzare una porta o una finestra e di entrare. Troppa curiosità! Qualcuno vuole unirsi? una volta per tutte… dimostriamo se sti fantasmi esistono o meno….

  3. Povera piccola..che fine orribile …e peggio ancora se la sua anima è rimasta intrappolata!!!
    Complimenti per le ricerche e la narrazione…

  4. Una storia davvero drammatica ma anche paurosa. Le persona anziane da sempre sono una fonte impagabile di storie di fantasmi anche se credo che la tradizione orale tende sempre un po’ a esagerare con i particolari raccapriccianti per rendere la storia ancora più interessante.
    Post superlativo.
    Leggerò a breve anche gli altri.
    Ciao!

  5. Una storia davvero drammatica con risvolti paurosi. Sembra un film horror. Le persone anziane sono da sempre una fonte impagabile di storie di fantasmi. Anch’io ne ho di diverse. Chissà un giorno…^__^
    Come sempre post superlativo.

  6. La trovo una storia molto interessante, anche se, a mio parere, lascia un po’ a bocca asciutta nella parte finale. Avresti potuto, forse, argomentare la vicenda un po’ di più, aggiungendo qualche altro dettaglio.
    Comunque nel complesso trovo il tuo modo di scrivere efficace, ricercato e per nulla stucchevole.

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