C’è un bel mistero che avvolge Coral Castle, a Homestead, in Florida. Un mistero che riguarda la stessa costruzione di questo complesso, una costruzione megalitica vasta quasi 4 ettari, realizzata con enormi blocchi di pietra dal peso di diverse tonnellate.
Si potrebbe pensare che non ci sia nulla di strano, nel costruire simili complessi megalitici: basta pensare ad esempio alle piramidi. Però Coral Castle rappresenta un caso più unico che raro, essendo stata edificata da un uomo soltanto: il lettone Edward Leedskalnin.

Edward, in verità, è abbastanza famoso per aver portato a termine altre costruzioni di questo genere: aveva eretto mura megalitiche, obelischi, porte, e statue, usando una pietra locale, chiamata coral, che dà il nome all’intera costruzione.
Coral Castle, o Castello di Corallo, originariamente era nota come Rock Gate Park.
Ma come ha fatto Edward a realizzare tutto il complesso, da solo?

 

Edward Leedskalnin
Una panoramica di Corel Castle. Si noti a sinistra la presenza dell’obelisco-telescopio polare

Rock Gate Park

Edward Leedskalnin decise di costruire Rock Gate Park nel 1923, dopo una delusione amorosa: era stato lasciato dalla fidanzata a pochi giorni dalle nozze, e desideroso di far colpo sulla donna e farla ritornare sui suoi passi, pensò di realizzare qualcosa di sorprendente. Si mise all’opera, e continuò a lavorare ininterrottamente alla sua creatura per ben 28 anni, fino al giorno della sua morte, avvenuta il 7 dicembre 1951. Non riuscì forse nel suo intento di far ritornare la fidanzata sui suoi passi, ma molta gente si appassionò alla sua costruzione, soprattutto al modo in cui stava realizzandola.

Com’era possibile infatti che da solo avesse sollevato quei blocchi di pietra calcarea, il più grande dei quali pesava ben 30 tonnellate, senza nessun ausilio tecnico? La gente iniziò a chiedersi di quali conoscenze disponesse mai Leedskalnin, se fosse addirittura in contatto con qualche entità soprannaturale, e perchè lavorasse sempre e soltanto di notte. Passarono circa dieci anni dal momento in cui Edward aveva iniziato i lavori, e l’espansione edilizia della zona iniziò a dar fastidio ad Edward, che vedeva nuove abitazioni spuntare come funghi.In questo modo, la sua costruzione era in pericolo, e soprattutto rischiava che qualcuno scoprisse le sue avanzate tecniche di costruzione… così noleggiò un camion, e nel giro di poco tempo trasferì tutta Coral Castel 16 km più lontano, nel sito nel quale di trova ancor oggi.

Ma cos’è esattamente Coral Castel, o Rock Gate Park che dir si voglia? Non è esattamente un castello, come possiamo intenderlo normalmente: si tratta più che altro di grande giardino circondato da mura, che contiene diverse strutture megalitiche come obelischi, meridiane, pozzi, panche e tavoli di pietra, fontane e molte sculture che riproducono stelle e pianeti. Al centro sorge poi il “castello” vero e proprio, un parallelepipedo di pietra calcarea a due piani in cui Leedskalin viveva.

I misteri di Coral Castle, il Castello di Corallo

Tra gli elementi più curiosi di Coral Castle, il primato spetta sicuramente alla porta di pietra, del peso di 9 tonnellate, con un perno centrale in ferro che ne consentiva l’apertura, addirittura con un solo dito. La porta è al centro di un curioso aneddoto: dopo la morte di Edward, il castello fu ereditato da un nipote che in seguito lo vendette, nel 1953, a una famiglia dell’Illinois. Nel 1981, Rock Gate Park fu acquistata dalla Coral Castle Inc., che le diede il nome attuale e la trasformò in museo. Un giorno il meccanismo di apertura della porta si bloccò, a causa della ruggine. La porta fu limata, ma non si riuscì più a farla muovere, essendo venuto a mancare il delicatissimo gioco di equilibri e forze che Edward aveva progettato per lei.

Un’altra struttura decisamente curiosa è il telescopio polare, un obelisco alto almeno 7,5 metri e pesante 30 tonnellate. Alla sommità del blocco di pietra si vede un foro, con all’interno due aste di ferro che si incrociano perfettamente al centro. Questo “mirino” centra esattamente la stella polare. Il telescopio polare servì a Edward a tracciare un grafico del percorso della Terra attorno al Sole, grazie al quale realizzò una meridiana, visibile tra le tante strutture di Coral Castle. La meridiana è perfettamente calibrata col solstizio d’inverno e con quello d’estate, e contente di segnare con estrema precisione l’ora compresa tra le 9 del mattino e le 16, il tempio medio di lavoro per un uomo, almeno secondo le teorie di Edward.

Edward Leedskalnin arricchì il suo Coral Castle con strani strumenti, tra cui solenoidi, fili di ferro arrotolati a delle bottiglie, strane macine con calamite, il cui movimento generava corrente alternata e tante altre cose molto particolari.

Ma la domanda è sempre e soltanto una: come fece Edward Leedskalnin a realizzare Coral Castle?

Coral Castle e linee energetiche

Molti sostengono che Edward, nei suoi studi, abbia scoperto e messo in pratica particolari tecniche poco note, che si basano essenzialmente sull’energia: secondo alcuni, nei dintorni del Coral Castle si troverebbero infatti dei nodi energetici molto potenti (ne avevamo parlato quando trattai il caso dell’esercito fantasma di Loe Bar e delle misteriose lay lines della Cornovaglia) e per sfruttare questa energia Edward doveva costruire il castello con quel particolare tipo di roccia calcarea, la corel appunto, e rispettando particolari forme. In questo modo Edward avrebbe sfruttato la griglia magnetica terrestre per sollevare i blocchi, seguendo la stessa tecnica usata per realizzare le grandi piramidi egiziane (almeno secondo alcune teorie). Leedskalnin stesso aveva dichiarato in più di un’occasione di conoscere  il segreto delle antiche piramidi egizie e di averlo usato per erigere Coral Castle:

“Ho scoperto i segreti delle piramidi. Ho trovato come gli egizi e gli antichi costruttori in Perù, Yucatan e Asia, unicamente con attrezzi primitivi, trasportarono ed eressero blocchi di pietra pesanti parecchie tonnellate.”

A riprova di questa teoria ci sarebbe anche il fatto stesso dello spostamento del Corel Castle che Edward effettuò pochi anni dopo aver iniziato i lavori, come abbiamo visto: non erano la crescente urbanizzazione e i vicini a disturbarlo, quanto un errore di calcolo, che l’aveva portato a costruire inizialmente il castello in un luogo non “servito” dalle linee energetiche necessarie per edificarlo senza troppa fatica. Certo, appare molto strano che un uomo che realizzò una porta pesante diverse tonnellate, azionata agilmente da un sistema di cardini e cuscinetti che le permetteva di ruotare su se stessa se spinta semplicemente da un dito, potesse sbagliare calcoli, ma…

Coral Castle
L’edificio principale di Coral Castle

Poi, si considerò anche l’invenzione di uno scienziato, avvenuta appena cinquant’anni prima. John Worrel Keely aveva infatti inventato una serie di macchine in grado di sollevare in aria gli oggetti e perfino disintegrare la pietra, macchine che si servivano del suono prodotto da strumenti musicali e quindi propagato attraverso un filo metallico. Non è fantascienza: furono diversi i testimoni dei suoi esperimenti, da Jules Verne a Thomas Edison, tanto per citare i più noti.

Le invenzioni di Keely spinsero i finanzieri dell’epoca a donare cospicui fondi a un’azienda, la Motor Keely, per mettere a frutto queste invenzioni. In cambio però Keely doveva svelare la natura della forza eterea che usava per le sue invenzioni, ma l’uomo si rifiutò sempre di svelare il suo segreto, e le continue liti con i suoi finanziatori lo spinse a distruggere buona parte delle opere da lui realizzate, e a portarsi nella tomba il suo segreto. Forse Leedskalnin era venuto a conoscenza di queste tecniche e aveva scoperto il segreto della lievitazione degli oggetti? Non si sa, anche se, come abbiamo visto, l’intero complesso di Coral Castle era disseminato di fili metallici, e i vicini dell’uomo sostenevano di udire un suono continuo, una sorta di vibrazione a bassa frequenza, difficilmente riconoscibile dall’orecchio umano, che continuava per ore intere, giusto nelle notti in cui Edward lavorava alla realizzazione di Coral Castle.

Alla fine, il lavoro di Edward era concluso. Coral Castle era finalmente stato edificato e si poteva passare alla fase successiva: rintracciare la donna che lo aveva abbandonato. Ma quando Agnes (così si chiamava la ragazza) venne ritrovata, dopo che le furono raccontate le grandi opere che Edward aveva realizzato per lei e solo per lei, la risposta della ragazza fu una sola: “non ho voluto sposarlo quando avevo sedici anni, e non voglio sposarlo ora”.

Visto che ormai non poteva far più nulla per riconquistare la donna amata, Edward decise di svelare ai suoi amici più fidati, tra cui il fisico Nikola Testa, il segreto che stava dietro alla realizzazione di Coral Castle. Ma si portò il segreto nella tomba: ai primi di dicembre 1951 si sentì improvvisamente poco bene, e in ospedale gli venne diagnosticato un tumore maligno allo stomaco. Morì pochi giorni dopo, e il segreto di Coral Castle rimase tale, fino ai giorni nostri.

 

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