Con l’arrivo del Natale mi viene sempre voglia di farmi un bel viaggio in posti lontani, possibilmente caldi e assolati… di recente, navigando nel web, mi sono imbattuta in un’immagine che mostrava un gruppo di turisti a bordo di una jeep mentre facevano un safari. Mi sono detta: perchè no? solo che a me piacciono i safari un po’ movimentati…e di certo non mi basterebbe vedere leoni, tigri, elefanti e antilopi.

Poi mi sono ricordata di un video su youtube visto parecchio tempo fa e mi sono detta: ecco, questo è il luogo in cui andrei volentieri. Africa. Zambia. Parco nazionale di Kasanka.

storniImmaginatevi la scena: il cielo al crepuscolo, una sera di fine ottobre, voi siete lì, fuori, a osservare le prime stelle…e improvvisamente un suono arriva alle vostre orecchie…sembra quasi uno stridio, che cresce di volume fino a essere francamente insopportabile, e poi ecco, in lontananza, un nugolo di oggetti volanti non identificati che arriva, sempre più velocemente, con un rumore assordante, e si posa sugli alberi. Il fenomeno è molto simile a quello che osserviamo in questi giorni, quando stormi immensi di storni popolano i nostri cieli… ma qui non si tratta di storni.

Questi animali sono molto più distruttivi: possono divorare oltre trecentomila tonnellate di frutta in poco meno di due mesi. Due mesi, il tempo in questi questi esseri si possono trovare a Kasanka. Come detto, arrivano alla fine di ottobre, giusto in concomitanza con l’inizio della stagione delle piogge, e se ne vanno a dicembre, dopo aver fatto fuori tutto ciò che incontrano, specie frutta.

Cavallette? no, non stiamo parlando della nuova versione delle piaghe bibliche di Mosè. Parliamo di Eidolon helvum, meglio conosciuto come…pipistrello della frutta paglierino.

eccolo qui, in tutta la sua bellezza.

Questo dolcissimo mammifero, assieme ai sui 5milioni di simili, ogni anno si dà appuntamento a Kasanka, e offre ai turisti di questi “bat-safari” degli spettacoli a dir poco affascinanti…tutto il giorno se ne stanno immobili a sonnecchiare, appesi ai rami degli alberi di frutta che hanno già divorato. Poi, quando cala la sera, si librano in volo, dando origine a queste splendide coreografie migratorie, che lasciano tutti a bocca aperta.

Che dite, non sono carini, con quei canini?

Eidolon_helvum

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2 pensiero su “Kasanka: quando il cielo si fa nero”

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