Torniamo a parlare di Paul McCartney e della sua (presunta?) morte.

Come avevo già accennato nel post introduttivo a questa serie che voglio dedicare a uno dei più grandi misteri del secolo scorso, quello della morte di Paul McCartney avvenuta, pare, il 9 novembre 1966.

Avevamo già visto il primo di questi “indizi”, contenuto nel video del brano “Free as a bird”, in cui in un frame del video si vedrebbe il volto di Paul così come doveva apparire, irriconoscibile, dopo l’impatto mortale.

Ma vediamo tutti gli altri indizi che i Beatles hanno disseminato nei loro dischi.

Beatles, The Butcher cover

The Butcher Cover

Butcher Cover (“copertina del macellaio”) è il nome che fu dato inizialmente all’album Yesterday and Today, uscito nel mercato americano nel 1966, quindi dopo la presunta morte di Paul: nella copertina si vedono i 4 Beatles con camici da macellaio lordi di sangue, molte bambole fatte a pezzi e pezzi di carne cruda disseminati un po’ ovunque. Una carneficina, insomma.

Secondo le cronache, era stato proprio McCartney a pensare a che taglio dare a questa copertina, volendo mettere in risalto il pensiero del quartetto inglese per la sanguinosa guerra che si stava combattendo in Vietnam.

Invece, molti hanno visto in questo sfacelo sanguinolento un vero richiamo all’incidente di Paul e alla sua seguente morte. Sul braccio di Paul infatti s’intravede una dentiera, che sta a indicare i denti che Paul avrebbe perso nell’incidente.

George tiene una testa di bambola vicino a Paul, e questa testa simboleggerebbe le ferite alla testa che il Beatle riportò nello scontro.

The Beatles, Yesterday and today
The Beatles, Yesterday and today

Poi, se si osserva bene, magari con una lente d’ingrandimento, l’orologio che Paul ha al polso, si vedrebbe che lo strumento segna le 5 di mattina, ora in cui Paul sarebbe morto.

La copertina in seguito fu ritirata, e quando fu rifatta perché ritenuta “troppo splatter”, e prese le sembianze conosciute da tutti. Ma in questa copertina, tanto per non lasciare a metà la “prova indiziaria” della morte di Paul, lui venne ritratto seduto all’interno di un baule…baule straordinariamente simile a una cassa da morto.

 

A Collection of Beatles Oldies (But Goldies!)

Anche sulla copertina della raccolta A Collection of Beatles’ Oldies (But Goldies), raccolta di singoli dei Beatles registrati e venduti tra il 1963 e il 1966, e pubblicata il 10 dicembre 1966 (dunque pochi giorni dopo la morte di Paul), ci sono vari messaggi subliminali.

Il PID, che come abbiamo visto è l’acronimo per Paul Is Dead, il “movimento” che sostiene la morte di McCartney, sostiene che la parola OLDIES contiene la parola DIES (muore). Inoltre, le lettere O e L sono quelle che, nell’alfabeto inglese, precedono la P e la M.

Si potrebbe quindi leggere il titolo del disco, che tra l’altro è l’unica cosa scritta sulla copertina, e per di più molto in evidenza, come PM= Paul McCartney DIES (muore).

Dal punto di vista iconografico, poi, consideriamo la presenza di quell’autoche percorre la strada azzurra, con i fari accesi (come se guidasse di notte), che si dirige verso la testa del personaggio, che dal taglio di capelli sembra ricordare Paul… un altro riferimento all’incidente di Paul e alle sue ferite?

 

Sgt. Pepper’s Lonely Hearts Club Band

File:Sgt. Pepper's Lonely Hearts Club Band.jpgSgt. Peppers Lonely Hearts Club Band - LP back

La copertina di Sgt. Pepper’s Lonely Hearts Club Band, è così densa di indizi da essere considerata da sempre “la” prova della morte di Paul, assieme ad Abbey Road.

L’album più famoso dei Beatles fu registrato fra il 6 dicembre 1966 e il 21 aprile 1967, e uscì il primo giugno 1967.

Quali sono gli indizi?

  • Sulla destra compare una bambola che rappresenterebbe l’attrice Shirley Temple da piccola, che ha in mano un modellino d’auto, probabilmente una Aston Martin, l’auto che Paul avrebbe guidato il giorno dell’incidente, di colore bianco e con l’interno rosso sangue. La bambola indossa un maglione con scritto “WELCOME THE ROLLING STONES”, il gruppo “rivale” che sarebbe stato a conoscenza del complotto. La donna che regge la bambola sulle ginocchia porta sulla mano sinistra un guanto, che appare chiazzato di rosso (sangue?). Osservate poi il televisore posto dietro la bambolina vestita di verde: è spento, forse a simboleggiare il fatto che la tragedia non fosse stata divulgata dai media?
  • basso hofner mancinoLa scena in primo piano sulla copertina mostra una composizione floreale, molto simile a quelle preparate per un funerale. I fiori bianchi in basso a destra formano una chitarra Hofner mancina, lo strumento usato da Paul…e poi c’è la scritta BEATLES composta con fiori rossi, con alla fine un circolo di fiori rocci che forma una “o”. Se la si legge assieme al nome del gruppo, ecco che risulta BEATLESO, cioè BE AT LESO, che indicherebbe il luogo, Lesotho, dove sarebbe stato sepolto il vero Paul. Paul è anche l’unico a impugnare uno strumento nero, un corno inglese, a differenza degli altri tre che impugnano degli ottoni. 
  • screenshot.840Al centro dell’immagine, sotto la scritta Beatles realizzata con i fiori, compare una statuetta di una divinità che simboleggia la distruzione: Shiva. La statua ha le due mani alzate, e sembra indicare Paul, nella versione “umana” (vestito in azzurro) e in versione statua di cera.
  • Osservando poi i due gruppi di Beatles, vediamo che in entrambi ci sono delle differenze: il gruppo a sinistra, quello delle statue di cera, i Beatles sono vestiti con abiti scuri, come se andassero a un funerale. I quattro guardano in basso, verso i fiori che compongono la parola Beatles, simile a un cuscino funebre, e per di più Paul tiene la mano sulla spalla di Ringo, che appare triste e affranto. Poi nel gruppo “colorato”, sopra la grancassa, John, George e Ringo sono ripresi lateralmente, mentre solo Paul è ritratto frontalmente… e per di più sembra essere sorretto da Ringo e George, quasi a simboleggiare che non è più in grado di reggersi in piedi… Ci sarebbe poi una mano alzata sopra la testa di Paul, e questo è un simbolo di morte in alcune società orientali. 
  • 1 ONE IX HE <> DIE
    Questo è uno dei punti più interessanti dei messaggi nascosti nella copertina del disco. Se si prende uno specchio e lo si posa in modo tale che tagli a metà la scritta LONELY HEARTS sulla grancassa della batteria, si formano le due frasi “1 One 1” e “He die“. 1 1 1 sarebbero i tre superstiti e “he die”, significa “lui muore” [“he dies”] o “lui morì” [“he died”]). Ci sarebbe poi un’ulteriore interpretazione: 1ONE IX HE <> DIE, in cui “11 IX HE DIE” starebbe per “9 novembre egli è morto”, data della presunta morte. E il simbolo <>? sarebbe una freccia che punta proprio verso Paul. Ma c’è molto di più. Si dice che il disegno della grancassa sarebbe stato ideato da un artista di fiera di cui si sa poco o nulla. Il suo nome era Joe Ephgrave. Un nome davvero curioso, se si pensa che il suo cognome sarebbe la contrazione delle parole epitaph (“epitaffio”) e grave (“tomba”)… che sia dunque un nome fittizio?

 

Anche nel retro della copertina sono nascosti degli indizi, copertina in cui Paul è l’unico ripreso di spalle, ha solo tre bottoni sul retro della giubba, ed è decisamente troppo alto rispetto agli altri.

Ho fatto un ingrandimento della sezione della copertina che ci interessa, per vedere gli elementi a sostegno della tesi PID nascosti in questo disco. Cliccate l’immagine sotto, dovrebbe aprirsi a tutta pagina e in una nuova finestra, rendendo così più facile la verifica di quanto sto esponendo.

screenshot.841

  • Nella copertina, George punta il dito verso la scritta “at five o’clock” presente nel testo della canzone She’s Leaving Home. Anche nel brano Good Morning Good Morning ci sarebbe un’indicazione circa l’orario dell’incidente, le 5.
  • La testa di Paul McCartney è proprio vicina al verso “Without you” della canzone Within You Without You.
  • Se osserviamo le quattro sagome dei Beatles, vediamo che sembrano fare dei gesti con le mani: George Harrison rappresenta una L, Lennon una V e Ringo Starr una E. Paul invece è di spalle, e non si vede dunque che lettera componga, ma se pensiamo a quale parola di quattro lettere contiene la L, la V e la E, pensiamo subito a LOVE, e quindi Paul dovrebbe comporre la O… questa “mancanza” andrebbe dunque interpretata come un elemento mancante, di fatto…e l’amore, l’affetto, simboleggiato dagli altri tre sarebbe il sentimento che si prova per la scomparsa di una persona cara.
  • Sgt. Peppers Lonely Hearts Club Band - Inside CoverO.P.D. Nell’immagine interna, qui a sinistra, sul braccio della divisa indossata da Paul si vede una toppa nera, con una scritta: O.P.D. Due interpretazioni possibili sono: “Officially Pronounced Dead” (“ufficialmente dichiarato morto”) e “Ontario Police Department” (il dipartimento di polizia dell’Ontario, in cui avrebbe prestato servizio l’ex poliziotto canadese William Sheppard, che secondo i teorici del PID sarebbe proprio colui che ha sostituito il vero Paul morto nell’incidente).

 

Che dire poi degli indizi nascosti nei testi di Sgt’ Peppers?

Nel brano d’apertura, Sgt. Pepper’s Lonely Hearts Club Band, Paul canta:

So let me introduce to you
The one and only Billy Shears

lasciate che vi presenti il solo e unico Billy Shears.

Billy, diminutivo di William. Così “Billy Shears” può essere interpretato come un gioco di parole che sta per “Billy’s here”, “Billy è qui”).

E poi il brano Lovely Rita, che molti dicono essere dedicato ai parchimetri londinesi, le macchinette per il parcheggio, parla di automobili e di uno sguardo scambiato con una certa Rita…che guarda casa è il nome (per alcuni invece si chiamava Carolyn) della ragazza che era con Paul la notte dell’incidente.

Nella canzone Being for the Benefit of Mr. Kite!, il testo dice: «The band begins at ten to six» (“La banda comincia alle 6 meno 10”). Queste parole possono esser ricondotte alle canzoni presenti nel disco, che corrispondono a 10, Lovely Rita, e 6, She’s Leaving Home.

In Good Morning Good Morning è presente la strofa: «Nothing to do to save his life, call his wife in», cioè “Niente da fare per salvargli la vita, chiamate sua moglie”, altro riferimento all’incidente che avrebbe coinvolto Paul.

Il brano A Day in the Life, come avevo già sottolineato, conterrebbe parecchi indizi, tra cui i versi «He didn’t notice that the lights had changed» (“Non si accorse che il semaforo aveva cambiato colore”), «He blew his mind out in a car» (“S’è fatto saltare il cervello in macchina”), «They’d seen his face before» (“La gente aveva già visto il suo volto”). Molti hanno detto che queste parole si riferiscono all’incidente nel 1966 costò la vita a Tara Browne, rampollo dei birrai irlandesi Guinness, ma la cosiddetta “The Inner Groove“, famosa traccia fantasma presente alla fine dell’album ripete in continuazione «Never Could Be Any Other Way» (“Non c’era altra soluzione”), forse riferendosi alla scelta di nascondere al mondo la verità), e, se ascoltata a rovescio, sembrerebbe essere simile a «Will Paul Be Back as Heaven?» (“Tornerà Paul come in paradiso?”).

 

 

Beh per ora è tutto… continueremo ad approfondire gli indizi nascosti nei dischi dei Beatles in un prossimo post!

 

Il caso: la presunta morte di Paul

Le prove nascoste nei dischi dei Beatles: da The Butcher Cover (1966) a Sgt. Pepper’s Lonely Hearts Club Band (1967) (questo articolo)

Le prove nascoste nei dischi dei Beatles: da Magical Mistery Tour (1967) ad Abbey Road (1969)

Gli indizi nascosti negli album dei solisti

PIL: Paul Is Live

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16 pensiero su “Le prove della morte di Paul McCartney nei dischi dei Beatles”
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  2. E’ un mistero o una leggenda che gira da molto tempo, in effetti di cose strane ve ne sono molte, però quello che mi lascia il dubbio vero, sono le comparazioni effettuate sul viso, distanza occhi, naso, orecchi, che sono state fatte, in effetti hanno rilevato delle differenze tra le foto di Paul prima della famosa data incriminata e le foto di Paul dopo . La questione è bizzarra, per quale motivo inserire tutti quei strani simboli sulle copertine dei dischi, parole nelle canzoni, se il primo Paul fosse davvero deceduto? Hanno voluto far nascere una leggenda? E quindi guadagnare da essa, o convincere il pubblico, che si trattasse proprio di una strategia pubblicitaria, per mascherare la verità. O davvero il rimorso dei sopravvissuti, come qualcuno sostiene?
    Su you tube potete trovare ad esempio https://www.youtube.com/watch?v=1VF3rqxGg10
    Ovviamente lui da sempre sostiene di essere l’unico ed il solo, perbacco quanto mi piacerebbe risolvere la cosa con un bel dna….

    1. infatti quelle sono le vere prove, ne parlerò tra un po’…e ti assicuro che leggendo e informandomi sono certa che non si tratti della stessa persona…che fine abbia fatto il Paul pre 1966, però, è un mistero!

  3. Sicuramente ci hanno giocato su, ma penso che molte altre cose siano coincidenze.
    Però le cose più palesi sono volute, secondo me.
    Cosa penso io? Che è probabile che sia morto davvero…

    Moz-

    1. Sì, credo anche io che sia morto…per una serie di ragioni che ho trovato scrivendo questi post…più indagavoi, più cose leggevo e trovavo, più ho questa convinzione, equando scriverò il resto capirete perchè ne sono più che certa.

  4. Senza dimenticare la famosa scena della camminata a piedi nudi di Paul in un altra copertina che secondo una tradizione inglese sarebbe segnale del trapasso di un morto.

    1. Sì, Abbey Road…quello è materia di un altro post, sto andando con ordine esaminando i dischi in ordine cronologico, in teoria avrei dovuto fare 1 unico post con le prove sui dischi, ma sarebbe venuto strachilometrico, così ho dovuto necessariamente dividerlo, e credo sia stata la scelta migliore perchè di cose da raccontare ne ho moltissime, troppe, forse!

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