Papa Francesco libera una colomba: corvo e gabbiano l'aggrediscono (foto) 02Torniamo a parlare del Papa e delle profezie.
Torniamo a parlare del Papa, delle profezie, dei segni dal cielo e degli uccelli. Sì perchè credo sia stato sotto gli occhi di tutti quanto è accaduto domenica scorsa in piazza san Pietro, mentre il Papa liberava con l’aiuto dei due ragazzi dell’Azione Cattolica le due colombe in cielo.

Una delle due, come testimoniano gli scatti di cui il web è pieno, è stato subito aggredita da un corvo, quindi finita a colpi di becco (e divorata) da un gabbiano.

Non è certo la prima volta che accade qualcosa del genere: già lo scorso anno, l’allora papa Ratzinger vide una scena simile, ma in quel caso la colombina riuscì a salvare le penne. Stavolta invece il gabbiano ha avuto la meglio.

Nulla di particolarmente strano, insomma, gli uccelli più grandi possono attaccare e mangiare quelli più piccoli, io stessa ho avuto modo di vedere, qui a Padova, un gabbiano colpire un piccione e mangiarlo, però logicamente questo ha suscitato varie perplessità e varie ipotesi sul significato nascosto in quest’evento.
Il gabbiano è un uccello che possiamo dire essere legato a Papa Francesco: già nel giorno della sua elezione, un gabbiano volava attorno al comignolo della Sistina, e quando vi si posò, tutti sentenziarono che era il segno che sarebbe stato eletto un Papa che veniva dal mare…e tutti pensarono a Scola (ex Patriarca di Venezia) o ad Angelo Bagnasco, cardinale di Genova…

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Il fulmine sul Redentore

Di per sè, il papato stesso è sempre circondato di profezie che vengono snocciolate osservandi i segni dal cielo, come abbiamo avuto modo di notare più volte proprio in questo blog.

Il giorno in cui vennero annunciate le dimissioni di Ratzinger, un fulmine colpì la cupola di San Pietro;

poi, nei giorni scorsi, un violento nubifragio si abbatte su Rio de Janeiro e un fulmine colpisce la statua del Cristo Redentore sul Corcovado, il simbolo più famoso di Rio, danneggiando la testa e due dita.

E subito tutti a verificare il significato nascosto di questo evento: a dire il vero, un passo dell’ Apocalisse di Giovanni ricorda proprio questo tipo di evento:

«Le stelle del cielo si abbatterono sopra la terra, come quando un fico, sbattuto dalla bufera, lascia cadere i fichi immaturi. Il cielo si ritirò come un rotolo che si involge e tutti i monti e le isole furono smossi dal loro posto».

Poi, un nuovo “fulmine a ciel sereno”, quando sempre nei giorni scorsi 3 ragazzi tossicodipendenti che definire idioti è un complimento, hanno rubato l’ampolla che contiene un pezzetto di stoffa intriso del sangue di Giovanni Paolo II, custodita vicino al Gran Sasso, e hanno abbandonato la reliquia chissà dove, senza sapere evidentemente cosa il reliquiario contenesse e soprattutto chi fosse Karol Wojtyla…idioti e analfabeti, oltre che ignoranti.

Tantissime persone hanno pensato che dietro al furto, rivelatosi poi un semplice furto per procurarsi i soldi per la dose, ci potesse essere un disegno blasfemo, poichè il furto è stato commesso in prossimità della festa della Candelora, che cade il 2 febbraio, e chi ha un minimo di conoscenza della materia esoterica (e satanista), saprà che dal 25 al 29 gennaio gli adepti del diavolo evocano il demone Volac, per prepararsi alla data del 2 febbraio. I cattolici in questa data ricordano la Presentazione di Gesù al tempio, mentre per i satanisti è il giorno in cui si assiste all’iniziazione dei nuovi adepti. Non per nulla, l’Angelo caduto, Lucifero, già nel suo nome porta il significato di “portatore di luce”, e nella Candelora si benedicono, appunto, le luci delle candele, simbolo del Cristo-Luce.

Ma torniamo ai segni dal cielo.

Non è detto che le saette in sè siano segni per forza ostili: siamo abituati ad associare il fulmine all’ira di Zeus, e per chi è cristiano, di Dio. Non per nulla un’espressione tipica di chi è parecchio arrabbiato è

che Dio li fulmini!

Ma per altre civiltà, come ad esempio quelle precolombiane, il fulmine aveva un significato prevalemente benefico, perché voleva dire che presto sarebbe arrivata la tanto sospirata pioggia, dunque fertilità. Il fulmine, presso quei popoli, veniva persino addomesticato, con un particolare rituale detto “del serpente”, poichè la forma guizzante del serpente ricordava, appunto, quella del fulmine.

E torniamo agli uccelli: la colomba che era stata liberata all’Angelus è un simbolo pasquale, di rinascita; ne avevo parlato a lungo anche in un post abbastanza recente, una sorta di “bestiario” con vari animali e i corrispondenti significati…

Il gabbiano, invece…è un animale un po’ più particolare. Per i celti, esso annunciava la tempesta incombente, l’ arrivo di qualcosa di spaventoso, tormentato, oscuro, ed era quindi da evitare… e per di più, nel libro del Levitico si legge (Lev 11, 13-19):

13 Fra i volatili terrete in abominio questi, che non dovrete mangiare, perché ripugnanti: l’aquila, l’ossìfraga e l’aquila di mare, 14 il nibbio e ogni specie di falco, 15 ogni specie di corvo, 16 lo struzzo, la civetta, il gabbiano e ogni specie di sparviere, 17 il gufo, l’alcione, l’ibis, 18 il cigno, il pellicano, la fòlaga, 19 la cicogna, ogni specie di airone, l’ùpupa e il pipistrello.

Ecco, ve ne sono due che ritornano, e che abbiamo visto più volte in questi giorni. Aquila di mare altro non è che il gabbiano, che con le sue strida spesso ricorda proprio l’aquila. La Bibbia mette in guardia da quegli uccellacci: sono impuri, deplorevoli.

E oltre al gabbiano assassino, domenica c’era anche il corvo, e subito si è pensato ai corvi , con sembianze umane, che hanno minato dalle fondamenta il pontificato di Benedetto XVI, con il caso dei documenti segreti resi pubblici e via discorrendo.

Però, alcuni hanno anche pensato alle profezie, in primis a quella di Malachia, che vedrebbe Francesco come ultimo Papa, e ancora, le profezie della beata Emmerick sulla distruzione della chiesa quando a Roma ci sarebbero stati due pontefici:

“Vidi anche il rapporto tra i due papi… Vidi quanto sarebbero state nefaste le conseguenze di questa falsa chiesa. L’ho veduta aumentare di dimensioni; eretici di ogni tipo venivano nella città (di Roma). Il clero locale diventava tiepido, e vidi una grande oscurità” (13 maggio 1820).

Sulla beata Emmerick, ancora non abbiamo scritto nulla…ma lo faremo presto. Intanto diciamo che Anna Katharina Emmerick, monaca agostiniana tedesca vissuta tra il 1774 e il 1824, è stata proclamata beata il 3 ottobre del 2004 proprio da Karol Wojtyla. Anna Emmerick, nata da una famiglia di origini contadine, viene venerata dalla Chiesa per le sue doti mistiche e di veggente. La sua “visione” più celebre? quella che ha permesso di dissotterare vicino a Efeso la casa che, secondo gli archeologi, avrebbe ospitato Maria e Giovanni in seguito alla morte di Gesù. Persona molto affascinante la Emmerick, e anticipo già che di lei mi occuperò tra breve.

Ma torniamo alla quaestione-profezie. Molti hanno visto, nelle profezia della tedesca, un chiaro riferimento a Papa Francesco: la chiesa che va formandosi è una chiesa “falsa”, con una dottrina corrotta e con una crescente infestazione da parte di un clero “tiepido”, cioè poco attento ai bisogni spirituali, ma perfettamente consapevole di quelli temporali…eppure, tutto ciò non ha impedito alla chiesa di “aumentare di dimensioni”, spandendosi e conquistando adepti…e per molti il riferimento obbligato è proprio a quello che è stato definito “effetto Bergoglio”, un’ondata di consensi, di simpatie, di chiese piene e code ai confessionali, tutto suscitato da questo Papa che piace, e piace molto, sebbene sia stato da molti indicato come il Papa della Fine del mondo.

Ma l’avevo già spiegato (https://www.pensierospensierato.net/2013/03/jorge-mario-bergoglio-il-papa-della-fine-del-mondo/) cosa significa per me “papa della fine del mondo”: il mondo che finisce qui non è quello su cui posiamo i piedi, ma quello della chiesa così come l’abbiamo vissuta finora, corrotta, sterile, piena di pregiudizi…e Papa Francesco, sempre che qualcuno non gli tiri il collo prima perchè personaggio assolutamete scomodo (in primis per gli stessi porporati di cui è circondato), sta veramente rovesciando la Chiesa dalle sue fondamenta. E la cosa curiosa è che anche questo era stato predetto dalla Emmerick…ma non parlo più di lei, sennò mi “brucio” il prossimo post!

Ma quali sono allora i “segni dal cielo”, oltre ai pennuti? li avevamo già visti, il fulmine che colpisce la cupola di San Pietro il giorno in cui Benedetto XVI compie “il gran rifiuto”, la folgore che danneggia la mano del Cristo Redentore sul Corcovado una settimana fa, e ora corvi e gabbiani che divorano le colombe papali.

Alcuni hanno detto: il gabbiano è uno degli attributi di sant’Ambrogio…sant’Ambrogio patrono di Milano…a Milano c’è Scola…e tutti si ricorderanno l’appuntamento mancato tra Bergoglio e Scola, qualche tempo fa…e soprattutto del messaggio che la Cei avrebbe inviato a Scola congratulandosi per l’avvenuta elezione al Soglio di San Pietro…sebbene in realtà fosse stato eletto un altro.

Insomma a detta di molti sarebbe proprio Scola che sta architettando qualcosa per fare lo sgambetto a Papa Francesco. Ma mi chiedo sulla base di cosa lo dicano…cioè, ok profezie e segni, ma un po’ di esagera, a voler per forza di cose tirare per i capelli un evento e cercare a tutti i costi di collocarlo in un preciso disegno profetico.

Non per nulla le profezie si prestano a essere spiegate in mille modi, cambia una virgola e il senso muta drasticamente.

Dove sarà dunque la verità?

Ho letto nei commenti alla “colomba sbranata” che era la prima volta che i due uccelli volavano via sponteneamente dalla finestra del Papa: le altre volte, impaurite, rientravano nel Palazzo apostolico, e ricordo una volta che Giovanni Paolo II rise quando una di queste gli volò attorno e alla fine gli si posò sullo zucchetto.
“Lo spirito santo sotto forma di colomba controlla che il Papa faccia tutto bene”, disse allora il Papa.

In realtà altre volte gli uccelli sono volati via, e non è la prima volta, come dicevamo all’inizio, che una delle colombe è stata attaccata dai rapaci che comunque si trovano in zona. L’anno scorso un gabbiano tentò di afferrare la colomba liberata da Ratzinger, ma questa riuscì a salvarsi nascondendosi dietro la serranda della finestra della camera da letto del Papa. E il Papa disse: “Si vede che lo Spirito Santo vuole stare con il Papa, ma poi troverà la strada per andare”.

Cosa si nasconde dietro a tutt iquesti segnali? sono solo casualità o c’è dell’altro.

Io mi sono limitata a proporre considerazioni, idee, ipotesi, paure e timori…ma non ho risposta a tutti questi segnali. Soltato, mi diverte vedere come la gente continui a osservare minuziosamente la Natura e quel che accade, traendone auspici e verità-non veritiere, scordando che i fulmini per loro stessa natura spesso colpiscono i punti più alti delle città (la Cupola di San Pietro e il Redentore al Corcovado) e che il pesce più grande mangia il più piccolo.

Qunate ne abbiamo sentite sulla fine del mondo…sui Maya, sulle alluvioni, sui terremoti, le comete e le catastrofi…però siamo ancora qua…e il 20 dicembre 2012 è finito da un bel po’.

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4 pensiero su “Segni dal cielo: le colombe e i gabbiani di Papa Francesco”
  1. Anch’io sono una una di quelle persone un po’superstizioso che quando vede corvi o Cornacchia e gabbiani subito si impressiona. Però mentre corvi e Cornacchia portano male, i gabbiani li ho sempre considerati di buon auspicio.
    Per quanto riguarda ciò che è successo in Vaticano, io lo ho interpretato così :la colomba è la pace, il corvo è l’isis il fondamentalismo islamico che vuole la guerra, ma poi chi veramente ucciderà la pace sarà l’America e il mondo occidentale, cioè noi, quelli che ci riteniamo sempre dalla giusta parte. Rammento che anche i testimoni di Geova mi hanno raccontato che nell’apocalisse l’ultimo impero sarà quello anglo-americano e l’organizzazione del’onu e cioè il “gigante dai piedi di ferro e di argilla”cioè una democrazia che non disdegna assolutamente di usare le armi per imporsi

  2. I “segni” e la loro interpretazione , o meglio collocazione.Testo ed argomento interessanti e trattati con approccio laico ed un senso critico colto e misurato, doti rare al giorno d’oggi soprattutto in Italia.Complimenti Ginevra. Nel frattempo però il mondo è drammaticamente cambiato ed i “segni” ora non si prestano più ad alcuna interpretazione, sia essa laica religiosa o mistica. Purtroppo l’evidenza di questi “segni” è terribile e tragicamente reale. In tre parole: ISIS, EBOLA, CLIMA. La prima delle tre rappresenta una guerra di religione in nome di Allah di inaudita ferocia dichiarata senza mezzi termini all’occidente , con la particolare volontà di colpire e conquistare il Vaticano. La seconda rappresenta una malattia mortale, al momento incurabile, che nonostante fosse presente in Africa dal 1975 ed ivi circoscritta per quarant’anni, all’improvviso e con un tempismo in relazione all’ISIS che fa rabbrividire, si sta espandendo a macchia d’olio raggiungendo Europa e Stati Uniti con la reale possibilità che si trasformi in una pandemia su scala mondiale. Infine il clima, questo illustre sconosciuto, si è trasformato in un mostro oscuro ed imprevedibile. Le previsioni meteorologiche ed i dati che le supportano sono ormai carta straccia causa di un clima che somiglia sempre più ad una scheggia impazzita regolata da leggi naturali che rifiutano la catalogazione scientifica. Anche in questo caso l’esacerbazione degli eventi climatici in tutto il mondo ha registrato il suo picco massimo a ridosso del 2014 mietendo migliaia di vittime. Una coincidenza? Sinceramente non saprei. Io non sono una persona incline ai catastrofismi e mi dissocio da qualsiasi forma di estremismo ideologico e di pensiero, tuttavia la concomitanza degli eventi che ho citato mi lascia perplesso e preoccupato circa il futuro dei nostri figli.

  3. Mi è piaciuto molto il modo in cui hai affrontato questi argomenti, con molta delicatezza ma anche arguzia e intelligenza, senza sconfinare nell’esagerata mistificazione di alcuni avvenimenti, perché alcuni potrebbero essere segnali ma anche semplici circostanze e casualità… Resta a noi decidere a che cosa credere in fin dei conti. Tra l’altro non sapevo della storia del gabbiano, ultimamente dicono che Roma ne è invasa, personalmente non credo a certi segni. Sono curiosa di leggere il post sulla Emmerich 😉

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