screenshot.669Iniziamo il 2014 con un nuovo post per rimpinguare uno dei filoni che più mi ha appassionato qui sul blog, quello dei paesi fantasma, nel quale mi sono occupata soprattutto di paesi presenti in Italia. L’altra sera però, complice anche la visione di un film, mi sono messa in testa, un po’ come avevo fatto per la storia del faro di Sherwood Point, di andare in cerca di qualche notizia riguardante il paese simbolo di quel film.

Sto parlando di un film del 2006, ispirato a un famoso videogioco…sì, avete indovinato, si tratta di SILENT HILL. Volevo cercare qualcosa riguardante il paese nel quale è ambientata la storia, e cercando un po’ qua e un po’ là ho trovato la fonte di quel film, il paese cioè che con la sua storia, realmente accaduta, ha ispirato sceneggiatura e film in toto.

Il paese, se vi interessa visitarlo, si trova negli Stati Uniti, in Pennsylvania, nella Contea di Columbia. Lui è Centralia, il paese fantasma più famoso al mondo.

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Dal suolo di Centralia esce vapore…

In realtà il paese non è proprio abbandonato del tutto: nonostante attraverso Street View sia possibile fare un giro virtuale per Centre Street, la via principale di Centralia, che mostra la desolazione del luogo, il censimento del 2010 individua in dieci gli abitanti del paese. Sono i dieci temerari che ancora la abitano, dopo che nel 1962 un incendio di vaste proporzioni ha iniziato a bruciare nel sottosuolo della città…e ancora continua.

Un incendio che si estende per circa 1,5 chilometri quadrati del sottosuolo trovando facile vita grazie ai filoni di carbone che ancora oggi si trovano nel sottosuolo, e lo bruciano a una velocità di diverse decine di metri l’anno secondo le stime.

screenshot.667All’inizio degli anni Sessanta, Centralia era un paesino che dava da vivere a circa 1.100 persone all’ombra dei monti Appalachi, nella Pennsylvania centro-orientale.

La zona era molto, molto ricca di carbone: il grande filone di antracite che si trova ancora sotto il suolo di Centralia dava lavoro a molti minatori del luogo e anche dei paesi vicini, ma si trasformò nella rovina di Centralia quando nel 1962, per cause ancora da chiarire, si sviluppò un incendio in una miniera di antracite a cielo aperto situata appena fuori dal paese.

screenshot.666Si parlò di un incendio controllato di rifiuti, ordinato ogni anno dal comune, che sfuggì di mano, trovando facile preda nell’antracite sotterranea. Il fuoco così rapidamente si propagò ai filoni del minerale, molto difficile da incendiare, ma quasi impossibile da spegnere una volta iniziato a bruciare. Così il fuoco, alimentato anche da alcuni cunicoli esplorativi che gli forniscono l’ossigeno necessario per alimentarlo, continua a bruciare ininterrottamente da cinquant’anni, producendo molto calore, ma poche fiamme e poco fumo.

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Strade spaccate a Centralia

Però Centralia provocò anche un incidente: il giorno di San Valentino del 1981, un ragazzino di 12 anni, Todd Dombowski, venne inghiottito da una buca che si aprì nel terreno nel giardino di sua nonna. Todd sprofondò nella terra fangosa e resa caldissima dal vapore, ma fortunatamente le radici di una pianta frenarono la sua caduta, e si potè salvarlo, prima che sprofondasse ancor più nella cavità, ampia decine di metri, che si apriva sotto di lui, nella quale sarebbe certo morto a causa del fumo ricco di monossido di carbonio.

screenshot.662Dopo quella tragedia sfiorata si tentò, per la verità, di spegnere l’incendio, già nel giugno dello stesso anno, con una spesa di circa 50.000 dollari, ma non ci si trovò d’accordo, tra autorità, su chi dovesse pagare quanto: le autorità statali e federali volevano che a versare metà della cifra fosse la contea di Columbia, cui appartiene Centralia, mentre la contea non voleva sentir ragione, anche perchè di soldi non ne aveva proprio…così la soluzione del problema venne rimandata,  sperando che le fiamme si spegnessero da sole…cosa che non avvenne mai, come abbiamo visto, e l’incendio continuò. FONTE: http://www.people.com/people/archive/article/0,,20079574,00.html

Fino ad allora, l’incendio aveva già causato un crollo nel terreno, e aveva danneggiato l’autostrada, mentre i residenti che ancora restavano a Centralia notavano che i pianterreni delle loro case erano più caldi del normale. Si tentò di spegnere l’incendio sotterraneo pompando acqua nel sottosuolo, ma non ci fu alcun miglioramento. Poi, nell’arco di poci giorni, la frequenza dei crolli aumentò drammaticamente e si capì che Centralia doveva essere subito abbandonata.

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La chiesa di Centralia….simile a quella di Silent Hill

Nel 1984 il governo stanziò la cifra record di 42 milioni di dollari per comprare le case della città e demolirle: un accordo molto vantaggioso per i cittadini, che con i soldi ottenuti dal governo si stanziarono nei paesi limitrofi. Così nel 1992 quasi tutti gli abitanti di Centralia si erano trasferiti dalla città che non si spegneva mai, ma 53 proprietari di case non avevano alcuna intenzione di accettare l’accordo proposto dal governo e decisero di restare a Centralia, nonostante il pericolo.

Per risolvere la situazione, il governatore della Pennsylvania dichiarò l’esproprio di Centralia per motivi di sicurezza, e le demolizioni delle case superstiti continuarono.

screenshot.665E il paese assunse l’aspetto di ghost town che ha ancor oggi: le strade in rovina attraversano grandi spazi deserti, con i cartelli stradali ancora tutti al loro posto a indicare la via per luoghi dimenticati e deserti, mentre solo la foresta si espande lentamente, sfidando il suolo bollente. L’abbandono interessò anche la Route 61, l’autostrada che passa vicino a Centralia: il tratto autostradale venne sostituito da un nuovo tracciato che aggira l’area interessata dall’incendio.

Però, nonostante tutto, alcune persone continuano ad abitare il paese fantasma: le autorità del governo continuano a sottolineare la pericolosità della zona, a causa del monossido di carbonio liberato dall’incendio, che si infiltra dal terreno nelle case, con alto pericolo di intossicazioni letali. Ciononostante, il ristretto numero di persone che ancora rimane a centralia non è di quest’idea, e vede nell’esproprio la scusa per poter ricominciare a scavare i 25 milioni di tonnellate di antracite che non è ancora stata intaccata dal fuoco.

screenshot.670Ci vorranno circa 100 anni, secondo gli esperti, perchè Centralia smetta di bruciare, ma a patto di intervenire subito con un piano di emergenza che però sembra non essere stato ancora ideato. E intanto Centralia brucia…brucia e “ispira”.

Sì perchè, come dicevo all’inizio, la storia di questo paese ha ispirato la storia di Silent Hill, sia nel videogioco della Konami che riproduce fedelmente l’ambientazione della cittadina, sia, in seguito, il film.

Un paese fantasma davvero curioso…e averne parlato oggi mi dà la possibilità di anticipare qualcosa che, con Centralia è in qualche modo collegato. Un altro luogo fantasma, che gli abitanti dei dintorni chiamano

la porta dell’inferno.

 

FONTE: http://amazingnotes.com/2011/07/12/centralia-a-ghost-town-in-pennsylvania/

 

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3 pensiero su “Centralia, la città fantasma di Silent Hill”
  1. Complimenti per l’articolo davvero interessantissimo, non conoscevo la storia di questa città fantasma. Scusami se non mi sono fatta viva prima, ma sono stata molto male, sono ancora in convalescenza.
    Un abbraccio
    Angie

  2. Ecco, mi ero sempre ripromesso di fare una ricerca su quella città dopo aver visto Silent Hill… ma non l’ho mai fatta. 😀

    La cosa più inquietante è l’incendio nel sottosuolo che non riesce a estinguersi. Mi ricorda il Darvaza Gas Crater in Uzbekistan, detto anche The Door to Hell.

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