screenshot.708Chi possiede un blog l’ha fatto almeno una volta al giorno, se non di più. Scrivere un post? No, guardare le varie classifiche per vedere a che punto la propria creatura si è piazzata.

Visitatori unici, visite, pagine viste per visite, percentuale di bounce, tempo medio di permanenza sul sito, pxv (page per view), posizionamento nei motori di ricerca, alexa rank, google page rank. Insomma, tutti dovrete aver sentito parlare almeno una volta di queste cose.

Io sinceramente ci capivo poco prima, ci capisco ancora meno adesso. Non solo perchè, obiettivamente, stare dietro a queste classifiche è quasi impossibile, visto il loro numero, ma una domanda mi assilla da un po’: sono reali i dati che mostrano?

MOTORI DI RICERCA?
Faccio un semplice esempio: già a partire dal posizionamento nei motori di ricerca ho notato qualche problema: in google sono tremendamente bassa, mentre in yahoo svetto. Ok, quando avevo il blog ospitato su blogspot (prodotto Google) ero costantemente ai primi posti, e infatti se osservo la schermata di Google ottinuta cercando il nome del mio blog, noto che in prima posizione c’è ancora il vecchio blog hostato su blogspot (che però rimanda al nuovo, ospitato su WordPress), mentre il nuovo www.pensierospensierato.net sta al terzo posto…e meno male, visto che nei giorni scorsi compariva addirittura in seconda pagina nella serp.

screenshot.693Yahoo invece mi ha sempre messa in prima posizione con l’estensione .net, mentre adesso siamo in seconda posizione, ma almeno non abbiamo avuto grosse fluttuazioni.

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RANK E RANKING
Diverso discorso invece merita il discorso del ranking. Non sono classifiche, ma qualcosa si molto simile.

Google page rank in primo luogo. Quando ero partita con blogspot e avevo il blog con estensione .com, il mio PR era 3. Nel fare il passaggio a WordPress mi era stato garantito che avrei conservato il mio pagerank, mentre invece…è dato nemmeno 0, ma proprio N.A. not available.

screenshot.696Insomma un bel casotto! certo, le possibili cause sono ben descritte nel sito, e la sola cosa che devo fare, stando almeno agli insegnamenti degli esperti SEO, è aspettare.

Aspettare che Google si accorga del mio sito (cosa che ha già fatto stando all’indicizzazione dei contenuti che si vede sugli strumenti per i webmaster); aspettare che il dominio diventi un po’ più “vecchio” (ha solo un mese di vita); aspettare che inizi a ricevere più link dall’esterno (ne ho pochini, è vero); aspettare che aumenti la viralità e il blog inizi a girare come faceva.

Però la cosa strana è che i miei contenuti nel web sono presenti già da un bel po’, solo che….ehm…google mette in prima posizione non il mio blog, ma gli aggregatori che mi hanno pubblicata, e così pare che il mio blog contenga contenuti duplicati dagli aggregatori (quando invece è vero il contrario).

screenshot.697screenshot.698Però anche in questo caso sto notando che per fortuna il mio blog si sta facendo un po’ strada, riacciuffando gli aggregatori e portandosi, com’è giusto che sia, ai primi posti. C’è però un elemento che mi era sfuggito: gli aggregatori funzionano attraverso i feed…sta a noi indicare cosa e soprattutto quanto divulgare di quel post. Penso già abbiate capito a cosa voglio arrivare, ma non diciamo altro per timore di ricevere un ban 🙂

Curioso è invece il caso di Alexarank, un elemento che non comprendo ancora benissimo. Alexa è un’azienda negli USA sussidiaria di Amazon.com, che si occupa di statistiche sul traffico di Internet. Alexa è anche un motore di ricerca con un servizio di web directory, e classifica i siti basandosi sulle visite effettuate dagli utenti su un determinato sito. Per rendere effettive queste visite, e quindi inserire il sito nella classifica, bisogna però che chi visita il sito abbia installato sul suo browser la Alexa Toolbar. Insomma, un po’ strano come meccanismo, però io non mi fido affatto, nonostante per Alexa io abbia dei punteggi esagerati.

screenshot.699Ciò che non mi quadra, nella fattispecie, sono i parametri che vedete di seguito, e che si riferiscono alla giornata di ieri. Questi qui sotto sono i parametri secondo alexa che riguardano il mio sito

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mentre questi qui sotto sono gli stessi parametri per Google analytics

screenshot.706Beh c’è una bella differenza!

Altro discorso vale per le visualizzazioni di pagina, quei numeri che ci fanno praticamente impazzire:

secondo g.analytics, nella giornata di ieri avrei totalizzato 1115 visite (parlo di pagine viste, non di visitatori unici). Secondo histats invece, lo strumento che uso per tener controllate le visite, ne ho avute tre volte tanto.

screenshot.705

 

Ma anche qui qualcosa non quadra:

screenshot.704Qui mi dice che, nella giornata di ieri, ho avuto 3765 visite, 168 visitatori totali (di cui 128 nuovi), e che ogni visitatore ha visto 22 pagine.

Mentre Analytics mi dice 1115 visualizzazioni di pagina, 85 visitatori totali, 13 pagine viste per ogni visita.

screenshot.706Insomma, secondo me qualcosa non quadra!

E ancor più Alexa che mi dice, come nella tabella seguente, che ho avuto 2 visitatori e 99 pagine viste!

screenshot.707Beh lo vedete anche voi che qualcosa non quadra!

VISITE ALLE STELLE, COMMENTI ALLE STALLE

Anche perchè c’è un elemento che obiettivamente qualcosa fa pensare: visite su, ma commenti praticamente azzerati. Una cosa che mi era stata notare nei commenti a questo post celebrativo per aver superato i 3000 contatti. Insomma com’è possibile che un blog che passa 3000 visite al giorno non abbia commenti? Beh perchè forse non tutti lasciano commenti, quando leggono qualcosa. nemmeno io lo faccio, in fondo, per mancanza di tempo…però è indubbio che il blog venga letto, altrimenti non si spiegano quelle cifre.

La parte del leone certo la fanno i social, su cui punto molto per aumentare la viralità, ma…davvero io non ci capisco nulla di queste classifiche…e voi?

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4 pensiero su “Blog e classifiche: chi ci capisce qualcosa?”
  1. buongiorno Ginger, io non ho alcun problema con i commenti, ne avevo con disqus ma per fortuna l’hai levato. Non commentano semplicemente perchè non sempre si commenta, magari leggono, l’articoilo piace ma non lo fanno sapere, però ti lasciano un bel + su Google o un like su Facebook, hai visto che quelli sono aumentati e parecchio? cioè i commenti non sempre sono necessari, quel che conta sono le visite che macini, non i commenti. Sulla discrepanza tra i vari sistemi di conteggio io non farei più di tanto caso, magari alcuni sistemi non contano i passaggi tra pagina e pagina, cioè magari io entro, vedo una pagina, poi una seconda, poi una terza, e una quarta…ma se per un sistema queste sono conteggiate come 4 pagine, per un altro, tipo analitycs, sono viste come una sola pagina vista. Ma secondo me quello che fa più fede è il dato di histats e quello di shinystat, e lì superi ogni girono le 3000 visite, di che ti stai a preoccupare?
    Vai avanti così che il tuo blog spacca!

  2. Una seconda ipotesi è che quando adesso si commenta da te (come ho fatto io pochi secondi fa) non si viene avvisati in nessun modo che il commento sarà visibile solo dopo approvazione. Si direbbe che il commento lasciato sia andato perduto per sempre, per cui può essere che uno ci prova una volta e poi non ci prova più.

  3. Ho rinunciato da molto tempo a capirci qualcosa. Anch’io avevo provato con Hitstats e Google Analytycs, ma alla fine per praticità. le uniche statistiche che guardo sono quelle di blogger (che non saranno un granché ma chissenefrega).
    Per quanto riguarda la vaporizzazione dei commenti temo che il tuo pubblico venga bloccato dal nuovo sistema. Se la maggior parte dei tuoi lettori provengono dalla piattaforma blogger. probabilmente si fermano quando viene loro richiesta una registrazione su WP o su Disqus. Per esempio io ho dei lettori che mi commentano su Google Plus perché hanno difficoltà a commentare su blogger (a chi non è già blogger credo venga richiesta anche lì una registrazione).

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