Sappiamo bene che sesso e internet sono un binomio perfetto, perchè l’uno serve all’altro, e dove manca uno manca anche l’altro. O quasi.

Questa è la terza volta che Pensiero affronta temi, per così dire, pruriginosi.

La prima volta fu quando parlai di quel fantastico regalino di Natale che avevo visto nelle bancarelle di Padova, lo scaldapisello di lana che prometteva di fare scintille, nel senso che se prendeva fuoco avrebbe bruciato non solo lui ma anche il contenuto.

La seconda volta fu quando parlai della nuova app di Facebook per trovare “amicidiletto”.

Oggi però, stravolgendo la scaletta del blog che voleva presentare un post sui fantasmi, presento una novità inventata, pensate un po’, dal re del pc, Bill Gates.


A darne notizia è il quotidiano La Repubblica, che ci informa di come il genio fondatore della Microsoft abbia donato attraverso la sua fondazione, la Bill and Melinda Gates Foundation, 64 mila sterline alla Manchester University.

Sono bruscolini, se si pensa che finora la fondazione del papà della Microsoft ha già incamerato 28 miliardi di dollari…ma se si pensa che Gates è l’uomo più ricco al mondo, e che la B&MGF è la più grande del mondo in materia di beneficenza, beh i conti sono presto fatti. La Gates Foundation ha finanziato, tra le altre cose, il London Family Planning Summit, che ha avuto luogo l’11 luglio 2012 e si è concluso con un obiettivo ambizioso ma raggiungibile: garantire l’ accesso alla contraccezione a centoventi milioni di donne dei Paesi poveri entro il 2020.

E i soldi stanziati in questi giorni vanno in questa direzione. A cosa serviranno questi soldi? A creare… un nuovo tipo di profilattico.
Non pensate che sia un gingillo da connettere al pc via wireless per provare sensazioni 3.0. Non si potrà indossare il condom del futuro in Italia e amoreggiare con la propria fidanzata oltreoceano.

In questo caso, il condom che vorrebbe ideare Gates ha il nobilissimo scopo di combattere l’Aids.

Il materiale con cui il preservativo del futuro verrà realizzato è il grafene, il rivoluzionario materiale che fece vincere nel 2004 il premio Nobel ai suoi inventori, Andre Geim e Konstantin Novoselov.
Il grafene è un prodotto derivato dalla grafite, lo stesso materiale di cui sono composte le mine delle matite: altro non è che uno strato monoatomico di atomi di carbonio, e ha uno spessore ridotto al minimo, equivalente alle dimensioni di un singolo atomo, ma è anche duro quanto il diamante, tant’è vero che dalle lezioni di chimica ricordo bene che anche il diamante, in parole povere, altro non è che grafite…

Materiale semplicissimo, dunque, ma molto importante e su cui si conosce ancora poco. Quando il grafene fu scoperto, dieci anni fa, ci fu chi ironizzò e derise moltissimo l’invenzione, perchè tutti si chiedevano a cosa mai potesse servire quel tessuto ultra-leggero e ultra-resistente, usato solo, si pensava, per dare una bella spinta alla rivoluzione digitale.

E invece, proprio il suo essere estramamente sottile e molto resistente ne farebbero il candidato perfetto per creare il profilatico del futuro, lontano anni luce dagli antenati, ricavati da budella di animali.

L’intento di Gates è benefico: con poco materiale si possono creare molti più profilattici, che sarebbero più sottili rispetto ai tradizionali, e soprattutto molto più resistenti, riducendo in questo modo il rischio di rottura…Così si potrebbe riuscire a spingere più gente a usare il condom, specie nei Paesi in via di sviluppo, dove spesso rappresenta la prima e più importante barriera contro la trasmissione di malattie, a cominciare dall’Aids, e per la prevenzione delle nascite.

Un altro passo in avanti verso la scienza al servizio dell’umanità, perchè tutti, in fondo, dobbiamo essere più….smart!

 

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