Riprendiamo la nostra narrazione sui Tarocchi. Oggi voglio presentarvi più da vicino il mazzo di carte che ci accompagnerà nel corso del nostro viaggio alla scoperta di questo antichissimo “passatempo”.

Prima però voglio segnalarvi quest’articolo che ha scritto Jasper su un altro mazzo di Tarocchi davvero importanti, i Tarocchi di Crowley, ai quali avevo fatto un breve accenno nel post di introduzione. Jasper è un vero esperto di questo tipo di tarocchi, per cui lascio a lui e al suo blog il compito di illustrarvi questo mazzo di carte così particolare.

Io mi limito a parlare dei mazzi che possiedo e che dunque conosco meglio.

Come già avevo accennato nel post introduttivo, le carte dei Tarocchi dei Visconti discendono da tre diversi ceppi:

  • il mazzo dei Visconti di Modrone (altrimenti noti come Cary-Yale o di Filippo Maria Visconti), composto da 67 carte, di cui 11 trionfi (Mago, Imperatore, Imperatrice, Matrimonio, Carro, Fede, Speranza, Carità, Fortezza, Ruota del Destino , Morte, Giudizio, Mondo), 17 carte di corte e 39 carte numerali.
  • Il mazzo Brambilla, datato dagli esperti attorno al 1447, e attribuito a Bonifacio Bembo, oggi alla Pinacoteca di Brera, a Milano, di cui restano solo 48 carte su 78, due Trionfi (Imperatore e Ruota), 7 carte di corte (Re, Regina, Cavaliere di Frecce, Cavaliere e Fante di Coppe, Cavaliere e Fante di Denari) e 39 carte numerali.
  • E il mazzo Visconti Sforza, o Tarocchi di Francesco Sforza, il mazzo più completo giunto fino a noi, composto di 74 carte su 78: mancano solo le figure del Diavolo, della Torre, il 3 di Spade e il cavallo di Denari. Tuttavia è stato possibile risalire a come dovevano essere le figure mancanti grazie ad alcuni elementi riscontrati solo in epoche tarde, di cui parleremo a tempo debito. Di questo mazzo, 14 Trionfi (dal Matto al Giudizio ) sono dell’epoca di Filippo Maria e dipinti attorno al 1450, opera del pittore e miniaturista Bonifacio Bembo; i restanti 6 sono stati aggiunti qualche decennio dopo (verso il 1480) dal miniaturista Antonio da Cicognara.
Tarocchi dei Visconti: Imperatrice e Imperatore

I riferimenti che si riscontrano nelle singole carte, e soprattutto nei 22 trionfi, fanno propendere per una chiara attribuzione delle carte alla corte viscontea. Tra gli elementi più importanti che sono stati portati alla luce, ricordiamo innanzitutto gli emblemi sforzeschi, quali la mela cotogna e la fontana, che sono stampate su varie carte, e il motto che si riferisce a varie imprese: A bon droyt, che si ritrova in più carte, specialmente tra gli Arcani Minori.

Oltre a questo, sottolineiamo la presenza di un simbolo, tre anelli incrociati, che si riscontra nel manto dell’Imperatore e dell’Imperatrice (Arcani Maggiori), e che lega il mazzo a Francesco Sforza e Bianca Maria Visconti, figlia naturale di Filippo Maria e unitisi in matrimonio nel 1441.

Trionfo degli Amanti

Alcune teorie poi sostengono che il Trionfo degli Amanti sia proprio la raffigurazione delle nozze tra i due, avvenute appunto nel 1441.

L’unione poi degli emblemi personali con i simboli del potere ducale, l’alloro e la palma, riscontrabile in altre carte, suggerisce che il mazzo possa essere stato realizzato in seguito all’ascesa di Francesco alla guida del Ducato di Milano, avvenuta nel 1450.

C’è una conferma ulteriore a questo dato, riscontrabile in alcuni documenti d’archivio conservati all’Archivio Ducale Sforzesco. Il primo documento è una lettera, datata 1450, in cui il neo duca Francesco Sforza scrive al suo tesoriere, Antonio Treco, chiedendogli di mandare a corte, quanto prima, “doe para de carte de triomphi, dette più belle pory trovare; et non trovando dicti triomphi, voglie mandare doe altre para de carte da giocare“. Pochi giorni dopo, un’altra missiva di Francesco Sforza ringraziava il tesoriere per avergli fatto recapitare così in fretta le carte da gioco. (FONTE: Giordano Berti, Tarocchi dei Visconti, Lo Scarabeo, Torino, 1998).

Ma cos’hanno dunque di così speciale queste carte, oltre a essere il mazzo più antico giunto fino a noi quasi completo?

Sicuramente, i Visconti-Sforza sono famosi perchè da essi hanno avuto origine tutti gli altri mazzi di Tarocchi che noi conosciamo, a partire dai Tarocchi di Marsiglia.

 

I TAROCCHI DI MARSIGLIA
Cos’hanno di così speciale i Tarocchi di Marsiglia? Si tratta del mazzo più conosciuto al mondo, che prende il nome dalla città di Marsiglia: rappresenta lo stile più popolare e antico tra le molte varietà di mazzi che si diffusero a partire dal XV secolo, tanto che spesso viene considerato la versione classica del mazzo dei Tarocchi. I Tarocchi di Marsiglia conobbero un’enorme diffusione nel XVII secolo grazie ai tipografi, ma si pensa che esitessero già  da molto prima, e che siano stati proprio i tarocchi di Marsiglia a dare origine agli altri mazzi di carte conosciute. Per altre informazioni, visitare  http://it.camoin.com/tarot/TarocchiMarsiglia-Origini-Storia-1.html

Tuttavia, il nome “Tarocco di Marsiglia” risale al XX secolo quando il produttore francese Grimaud chiamò così la riedizione di un mazzo di tarocchi tradizionali stampato dalla sua ditta, situata a Marsiglia. Questo spiega perché fu scelto il nome “Tarocco di Marsiglia”, mentre in precedenza ci si riferiva ad esso come “tarocco italiano”. Infatti, questo stile ebbe origine in Italia settentrionale verso il XVI secolo, quale risultato dell’opera di un ignoto artista lombardo. Ciò che resta della produzione quattrocentesca di Tarocchi popolari, soprattutto nelle corti milanesi che più di tutti ne facevano uso, sono poche carte conservate oggi alla Bibliothèque Nationale di Parigi e alla Civica Raccolta Bertarelli di Milano.

Ma a questi due elementi se ne aggiunge un terzo, un’antica stampa litografica, risalente ai primi del ‘500, che raffigura rappresentazioni degli Arcani con uno stile simile a quello dei Tarocchi di Marsiglia.

Foglio Cary

Si tratta del cosiddetto foglio Cary, oggi conservato all’Università di Yale, stampato in Lombardia all’epoca della conquista francese,che è considerato un collegamento tra i tarocchi dei Visconti e quelli di Marsiglia.

Come si vede, il foglio Cary contiene quattro file di cinque carte ciascuna, ma solo le sei figure centrali sono complete: Imperatrice, Imperatore, Papa, Bagatto, Stella e Luna. Delle immagini ai lati è comunque possibile intuirne il soggetto: Amanti, Carro, Ruota della fortuna, Papessa, Forza, Matto, Sole, Temperanza, Diavolo, Torre, e due carte del seme dei Bastoni, il 7 e l’8 (o forse il 9).

Ebbene, paragonando il Foglio Cary ai Tarocchi di Marsiglia e ai Visconti, saltano agli occhi numerose similitudini, come si vede dal confronto tra le carte che propongo con queste immagini.

Confronto tra tarocchi di Marsiglia e Visconti

Ma c’è un terzo mazzo che utilizzerò per la mia narrazione: un mazzo più recente, realizzato tra il 1908 e il 1909 dal mistico ed esoterista statunitense Arthur Edward Waite, e disegnati dalla sua discepola Pamela Colman Smith. Sono conosciuti da sempre come i Tarocchi Rider-Waite.

Ma dal momento che sono dei tarocchi un po’ speciali, nonostante non occuperanno il posto di rilievo nei miei post sui tarocchi, ho deciso ugualmente di parlarvene dedicando loro un articolo specifico, che ritroverete…nelle prossime puntate.

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13 pensiero su “I Tarocchi dei Visconti e i Tarocchi di Marsiglia”
  1. Molto interessante questa tesi che vedrebbe i “Tarocchi Marsigliesi” un prodotto tutto italiano. Le analogie con i Tarocchi dei Visconti – e non solo – sono davvero evidenti! Ottimo post. Donata, gentilmente, potresti dirmi il nome della casa editrice che ha prodotto i Tarocchi Marsigliesi (anche se dovrei dire italiani) e che hai postato nelle foto qui sopra? L’anno di quella edizione? Grazie…

  2. I tarocchi non sono proprio un passatempo…., sei molto preparata, occorre essere anche predisposti e intuitivi, conoscere il significato di ogni arcano non è sufficiente…tu possiedi il sesto senso? io Penso di sì Donata…
    Un caro saluto Angie

    1. mah, non saprei…jasper dice di sì, poi la verità non so dove stia di casa…ho detto “passatempo” ma in effetti non lo è, è che monlti vedono i tarocchi come un gioco, quando invece sono molto più intensi di quanto possa sembrare…spero che i seguenti post ti piacciano come questo 🙂 un abbraccio

    1. vero, i Traocchi nascondono un mondo che ai più sfugge…ogni mazzo è composto da 78 carte qst è certo…ma c’è gente furba che ti vende mazzi da 22 con i soli arcani maggiori e ti dice che è tutto qua. 😉

  3. bravissima tesoro mio…

    sei davvero brava e sai sempre tante cose..

    sto imparando tanto!

    spero che il mio post sui tarocchi di Crowley possa esser all’altezza dei tuoi..^^

  4. Sono curiosa di leggere qualcosa sui tarocchi di Waite, gli unici che ho sono quelli di Marsiglia ( e un mazzo strabiliante di tarocchi con i gatti), e non so molto degli altri…

    1. wow! belli i tarocchi dei gatti, credo siano quelli dell’editrice Scarabeo in effetti osno strabilianti! Beh i tarocchi RoderWaite sono davvero splendidi, vedrai che ti piaceranno 🙂

    1. Ti ringrazio zio Nick, io e Jasper stiamo studiandoli approfonditamente, e ne vedrete presto delle belle 🙂 un abbraccio forte

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