Nell’ultimo post dedicato ai segnali della morte, abbiamo affrontato la tematica di straneapparizioni nel cielo: nuvole a forma di mani, croci infuocate…tutte manifestazioni di un certo rilievo, parlando di dimensioni, cose che tutti possono (o potrebbero) notare.

Ma ci sono anche manifestazioni molto più piccole, visibili con una certa difficoltà, ma che sono ugualmente note e classificate, dalla superstizione popolare, fra quei fenomeni paranormali che preannuncerebbero un prossimo lutto o comunque una disgrazia.
Si tratta di strane manifestazioni luminose, semplici globi luminosi o fiammelle, che apparirebbero in luoghi prossimi teatri di eventi luttuosi.

Un esempio di simili apparizioni l’avevamo già individuato quando parlai del Capitello dei fantasmi che si trova a Mazzin, in Val di Fassa.
Altri fenomeni simili potrebbero essere i cosiddetti “fuochi fatui“, cioè quelle fiammelle, solitamente di colore blu, che si manifestano a livello del terreno in particolari luoghi come i cimiteri, le paludi e gli stagni. Si tratta di fiammelle derivate dalla combustione del metano e del fosfano dovuta alla decomposizione di resti organici. Però questi eventi, così come la leggenda sul capitello dei fantasmi, si riferiscono a eventi già avvenuti, non a fenomeni che preannunciano qualcosa, come invece è per ciò che andiamo a raccontare.
Nelle credenze popolari, vedere queste fiammelle vaganti è associato alle anime del purgatorio: si dice infatti che ciascuna fiammella altro non sia che lo spirito di un morto “sospeso”, cioè in attesa di giudizio, che vaga ancora nel mondo dei vivi per espiare la propria colpa.

Però nelle varie testimonianze raccolte (se ne può avere una vasta casistica nel fondamentale e ormai noto libro di Vito Pallabazzer Paranormale e società dolomitica) tutti questi fenomeni si riferiscono a strani globi luminosi che appaiono di volta in volta in luoghi nei quali poi si sarebbe verificato un incidente.Leggendo le testimonianze, si vede subito come questi globi luminosi possano essere facilmente scambiati per orbs, addirittura fulmini globulari (come nel caso di una signora che vide questo globo insinuarsi nella sua casa, passando da una finestra chiusa, durante un temporale), o anche per UFO.

Questo è ad esempio il caso del giovane di Livinallongo che vide due sfere luminose transitare a gran velocità verso il Col di Lana, fermandosi sulla sommità stessa del colle, e compiendo strani movimenti ondulatori.
Guardando negli annali storici di apparizione di UFO non è stato però possibile scoprire se in quel periodo (gennaio 1916) si fossero o meno verificati avvistamenti di oggetti volanti non identificati. La cosa strana, però, è che solo pochi mesi più tardi, e più precisamente la notte fra il 16 ed il 17 aprile 1916,200 uomini vennero sepolti vivi dalla montagna dopo che una mina era stata fatta scoppiare proprio sulla cima del monte.

LA MINA SCALAMBRON A MONTE ZEBIO, ASIAGO

Non solo nel Trentino: anche in Veneto accadde qualcosa di simile, dalle parti di Asiago.
Sulla cima del monte Zebio l’8 giugno 1917, alle 17:30, la mina piazzata dagli italiani, più precisamente dalla Brigata Catania, scoppiò improvvisamente, due giorni prima dello scoppio previsto per il 10 giugno, causando anche la deflagrazione della contromina austriaca. In quello scoppio, 120 soldati italiani persero la vita, e assieme a essi, oltre quaranta ufficiali della brigata Catania che in quel momento stavano osservando dalla Lunetta le posizioni austriache in previsione della imminente Battaglia dell’Ortigara.

Le vere cause di questo terribile incidente non si sapranno però mai, perchè alcuni parlano di un gruppo di soldati austriaci che scoprì anzitempo la mina italiana, mentre altri parlano di un fulmine che entrò improvvisamente nella trincea scavata dagli italiani provocando lo scoppio.

Quel che è curioso, invece, è che una settimana prima, molta gente riferì di aver visto alcune “sfere danzanti di color blu acceso” che si rincorrevano esattamente sopra la montagna, nel punto in cui poi, effettivamente, avvenne lo scoppio che tante vittime causò.

Sempre parlando di “incidenti”, alcuni operai che costruivano il forte di Valparola, nel primo anteguerra, a ridosso della frontiera italiana, dissero di aver visto alcune luci vaganti che transitavano nei pressi del forte. Non passò molto tempo che un minatore saltò in aria per aver urtato una mina inesplosa.

Dalle parti del Ponte del Destino (di cui ho parlato nel blog qualche tempo fa), erano state viste delle fiammelle aggirarsi sulla sommità del ponte, avanti e indietro. Sappiamo che il ponte è stato teatro di vari eventi luttuosi.

Un giovane, passando di notte attraverso un bosco, vide una palla lucente di color rosso cupo che si muoveva fluttuando lungo il sentiero, e oltre alla sfera luminosa, il giovane udì pianti e lamenti, senza che nel bosco vi fosse nessuno a parte lui. Ebbe una grande paura, gli venne sangue dal naso e non stette più bene. Dopo un mese però, in quella stessa località, una frana si staccò dalla montagna e uccise un bambino che transitava per il sentiero.

Quindi, ricapitolando, dall’analisi della documentazione reperita su questo argomento (e tra le fonti più importanti sull’argomento indispensabili sono i libri di Ernesto Bozzano) questo tipo di fenomeno di morte prevede la presenza di oggetti di forma tondeggiante, molto luminosi, che si muovono lentamente ma anche velocemente, in senso circolare o a zigzag procedendo a scatti.

A volte, come detto, possono essere scambiate per fulmini globulari, e infatti le manifestazioni non sono dissimili.

Una testimonianza in particolare mi ha colpita, fra quelle raccontate nel libro di Bozzano: la storia di una ragazza che, nottetempo, mentre dormiva nel suo letto, si svegliò improvvisamente avendo udito qualcosa strisciare sul tetto, sopra di sè.
All’inizio sembrava fosse un gufo o comunque qualche animale notturno che si fosse posizionato sul tetto. Poi però le sembrò di sentire quella cosa strisciare sulle tegole, e fare un suono strano, come di “catene strascinate”…cosa che un volatile certo non avrebbe potuto fare.
Improvvisamente, la finestra si aprì, e una “sfera luminosa di color giallo lucente con striature rosso fuoco” entrò nella stanza. Era grande pressapoco come un’arancia, e spandeva attorno “un chiarore tremolante un puzzo molto forte di zolfo e un altro strano odore, che sembrava quello di “pesce cotto e lasciato al sole per troppo tempo fino a seccarsi”.
La sfera roteò a lungo nell’aria, sopra la testa della ragazza, e quando questa, comprensibilmente spaventata, cercava di sollevarsi per sfuggirle, il globo luminoso “si faceva più vicino, illuminandosi tutto e puzzando più fortemente”. Il globo, secondo la testimonianza, compì sette o otto giri concentrici, quindi impattò contro una vecchia fotografia appesa al muro, sbattè violentemente contro “l’anta dell’armadio, buttando fuori scintille e fuoco” e uscì dalla finestra, da dove era entrato.
La ragazza rimase immobile per divero tempo, spaventata da quella strana apparizione. Quando ritrovò il coraggio di alzarsi e vedere i danni provocati dalla sfera luminosa, si accorse che “la vecchia foto di mio zio appena al muro sembrava tutta bruciacchiata” e, cosa ben più inquientante, nel punto in cui la sfera aveva impattato contro l’anta dell’armadio “era impressa l’impronta di una mano, con le cinque polpastrelle (sic!) bruciate e carbonizzate”.
La cosa più curiosa è che di lì a 7 settimane (il globo aveva fatto 7 giri concentrici nella stanza, prima di impattare sulla fotografia), lo zio della ragazza morì.

C’è poi una seconda testimonianza, che mi ha profondamente colpita e che scelgo di riportare per intero.

Non ricordo il giorno preciso in cui avvenne il fatto che sto per raccontare,so solo che era verso il 20 di agosto del 1944. In quel periodo mi trovavo a Venezia alle dipendenze di una famiglia, e a cusa della guerra, avevo difficoltà a comunicare con i miei familiari. La sera in cui sperimentai lo straordinario avvenimento di cui parlerò, ero andata a letto alla solita ora, attorno alle otto e mezzo. Appena mi fui infilata sotto alle coperte, udii un frastuono come se dei tavoli venissero trascinati sul pavimento, e nello stesso tempo forti colpi venivano battuti dal di fuori contro la porta della mia stanza. Ebbi un sussulto istantaneo, e a poco a poco la mia stanza si andava illuminando di una luce che non proveniva dalla finestra nè tanto meno dalla lampada che avevo spento poco prima. Poi all’improvviso vidi due figure umane nereggianti, una più grande e una più piccola, che si avvicinavano al mio letto. I due mi strapparono le coperte e le buttarono sul pavimento, poi una da un lato e l’altra dall’altro lato iniziarono a comprimere con le mani il materasso sul quale mi trovavo. La faccenda durò in tutto una manciata di minuti, poi svanì tutto. 
Il giorno seguente mi giunse la notizia che i miei fratelli erano stati uccisi in un conflitto a fuoco con i reparti nazisti che in quei giorni stavano mettendo a ferro e fuoco interi villaggi.

Qui non abbiamo propriamente un singolo segnale luminoso, ma è un fenomeno composito che unisce i rumori, un fenomeno luminoso e l’apparizione di queste figure nere che scatenano un vero e proprio attacco rivolto verso il letto della giovane narratrice. L’azione però non era rivolta contro la persona, ma contro l’oggetto appartenente alla persona (il letto), e assumeva il carattere di un messaggio pressante, relativo a un evento oltremodo grave che stava per accadere.

Testimonianze davvero molto curiose!

 

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9 pensiero su “Strane luci e fiammelle: simboli di morte”
  1. solo uno sguardo particolarmente attento riuscirebbe ad osservare con tanta passione le pieghe ombrose del mistero.
    Grazie di esistere!

  2. molto interessante davvero.. sei davvero brava a trovare queste cose carissima LadyGhost!

    interessante la storia sulle sfere luminose..

    bravissima come sempre!

  3. Il rumore sulle tegole come di “catene strascinate” ricorda molto le biglie di ferro a cui facevi riferimento tanti post fa…. Post molto suggestivo. Complimenti.

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