Ai tempi dell’Università ricordo che legai moltissimo con una ragazza che frequentava i miei stessi corsi di Lettere moderne. L’avevo vista altre volte durante le lezioni, ma non avevo mai avuto modo di parlar con lei. Ricordo che era una fredda mattina di novembre, c’era la nebbia ed era la prima ora. Letteratura Italiana, una lezione su Dante, se non ricordo male. Arrivai in classe che non c’era praticamente nessuno, a parte questa ragazza pallida e coi capelli lunghi e neri, che era tutta intenta a osservare alcune carte da gioco che aveva sparpagliato davanti a sè.

Ricordo che, incuriosita, mi avvicinai a lei e sbirciai le carte con cui stava giocando. Non erano certo carte normali: c’era una torre disegnata sopra, una luna e una specie di ruota. Quando lei mi vide, fece per riporre le carte in un cofanetto di legno che teneva sulle ginocchia…la fermai subito, dicendole di non preoccuparsi di me, di continuare a usare le sue carte. Mi sorrise e mi disse: non sono carte. Sono Tarocchi.
Fu in quel momento che decisi di sedermi vicino a lei e iniziammo così a parlare…restammo amiche per tre anni, il tempo di laurearci, poi purtroppo le nostre strade si divisero, complice anche il fidanzato di lei che mal sopportava la mia presenza (non capii mai il motivo), ma in questi tre lunghi anni Luella, così si chiamava la mia amica d’Università, mi insegnò tante cose.
Anche a leggere la mano. Ma a leggerla non nel modo che tutti conoscono, studiandone cioè il palmo e interpretando le linee che vi si vedono, ma osservando la pelle del dorso, e in particolare le vene.

Chiromanzia. La chiromanzia, secondo wikipedia, è l’arte di descrivere la personalità e prevedere il destino di un individuo attraverso lo studio del palmo della sua mano. La parola deriva dal greco “χειρομαντεία (cheiromantéia)“, composto da “χείρ (chéir)“, “mano” e “μαντεία (mantéia)” “divinazione”. La pratica, diffusa in tutto il mondo sebbene con numerose varianti culturali, è anche conosciuta come lettura della mano. Il praticante della chiromanzia è chiamato chiromante, chirologo o lettore della mano.
La chiromanzia, universalmente considerata una pseudoscienza, si divide in due discipline principali: la chirologia, che si occupa dello studio delle linee del palmo, e la chirognomia, che si occupa dello studio della forma della mano.
La lettura della mano era praticata fin dal III Millennio a.C., dalle antichissime civiltà della Cina e dell’India, allo scopo di conoscere il carattere dell’individuo e il suo probabile destino. Si presume che l’arte della chiromanzia fosse già nota al tempo di Assiri, Babilonesi, Caldei ed Egiziani. Se ne occuparono tra gli altri i filosofi Anassagora, Artemidoro, Democrito, Galeno, Paracelso e molti altri.

Aristotele dichiara nella sua opera Coeli et Mundi Causa, che le linee della mano dell’uomo non sono tracciate senza causa, esse vengono soprattutto dall’influenza del cielo e dall’individualità umana”.
Perfino nelle sacre scritture troviamo riferimenti alle linee della mano; nel Libro di Giobbe si può leggere: “Dio appose il suo suggello nella mano di ogni uomo, cosicché tutti possano riconoscere le Sue opere e i Suoi disegni”. E Mosè dice: “la Legge del Signore sarà scritta nella tua fronte e sulle tue mani“.
È comunque grazie al famoso chirosofo francese Desbarrolles e poi allo studioso D’Arpentigny, se, intorno al 1900, la chiromanzia fu riportata su un piano autorevole e fu studiata nel modo più scientifico possibile. I confini della nostra “scienza” si sono poi allargati, interessando altre discipline, soprattutto quelle mediche. La stessa scienza ufficiale ha dato il beneplacito alla chirologia e alle sue branche: la psicologia moderna, ad esempio, attribuisce una grande importanza alla forma e all’aspetto della mano, per poter analizzare la personalità del soggetto preso in esame. Generalmente, inoltre, si usa distinguere la chiromanzia vera e propria dalla chirologia: quest’ultima, infatti, mette in correlazione i segni della mano con le caratteristiche psicologiche della persona e le condizioni generali relative al suo stato di salute, mentre la chiromanzia trae da tali segni delle predizioni sul destino dell’individuo. Si può dunque affermare che il chirologo legge il carattere e che il chiromante prevede il futuro. 

Per leggere la mano, normalmente si interpretano le linee che si vedono sul palmo.
Sappiamo ad esempio distinguere le varie linee del Cuore, della Testa, della Vita e del Destino. Possiamo aver conosciuto cosa siano i vari monti, le valli e le pianure della nostra mano…possiamo magari aver osservato nel palmo la presenza di croci, griglie, quadrati, stelle…ma già quando iniziamo a parlare di Linea Simiana, rascette, Linea di Salomone andiamo un po’ in confusione.
E non abbiamo ancora visto tutto, perchè chi legge seriamente la mano deve sapere, ad esempio, che andrebbero considerate anche la forma e la lunghezza delle dita, la forma delle unghie, addirittura il colore della mano e il modo in cui la si tiene.
C’è davvero molto materiale, abbastanza da perderci la testa.

Io non mi sofferemerò in questa sede a parlarvi di come leggere la mano, ci sono molti siti realizzati ad hoc che contengono un’infinità di materiale (uno dei migliori è sicuramente il Barbanera), per cui passo oltre.
Ma voglio ugualmente parlarvi di qualcosa che riguarda la mano, la sua lettura e in particolare l’interpretazione di un elemento in particolare…

Le vene del dorso della mano.

La mia amica Luella infatti diceva che nel dorso delle nostre mani c’è il nostro rapporto con noi stessi e con gli altri.

La mano DESTRA in particolare è riferita a se stessi, al nostro modo di comportarci. Osservando le vene della mano si può scorgere ad esempio l’iniziale del proprio nome. Più grande è l’iniziale, più grande e forte sarà il nostro carattere.

Sulla mia mano, ad esempio, è chiarissima, e decisamente grande, la lettera D, iniziale del mio nome.

Effettivamente posso dire che ho un carattere abbastanza forte (da brava Ariete non mi fermo davanti a nulla).

La mano SINISTRA invece contiene qualcosa di molto più interessante…l’iniziale, cioè, della persona che il Destino ha voluto affidarci, della persona che è lì da qualche parte per noi…della nostra “anima gemella” se vi piace quest’espressione…Io direi, più semplicemente, della persona con cui ci sono buone possibilità di costruire qualcosa.

Certo, gli scettici e i realisti a questo punto mi avranno già mandata a quel paese, mentre le fanciulle forse staranno osservando attentamente se sul dorso della loro mano compare l’inziale della persona con cui stanno…o magari se tra le loro conoscenze c’è qualcuno il cui nome inizia con la lettera che le vene della mano hanno disegnato.

Ricordo che Luella aveva un’infinità di vene, e ogni volta mi diceva: ah, qua si vede bene la S (quando magari era assieme a un ragazzo di nome Sandro). Poi quando si lasciava, diceva: vedi, c’è una A chiarissima, quando si accompagnava a un bel Andrea o Alessio…

Però nel mio caso le cose sono molto più semplici, perchè la lettera si vede benissimo…..

Quanto grande è la M che porto sul dorso della mia mano sinistra?

Indubbiamente è grande, chiarissima e molto ben delineata.

Segno che forse c’è un signor “M“eccetera da qualche parte…forse più vicino di quel che penso ^__^

La cosa che più mi suona strana è che, in tutta la mia vita, le persone più importanti che ho incontrato avevano come iniziale M.

Mirko: a tre anni gli diedi il mio primo bacio. Sì ok, lo feci perchè mi aiutò ad allacciare la scarpina e il bacio (sulla guancia) fu una sorta di premio, ma intanto…
Mauro: il mio primo grande amore, al tempo delle elementari. Solo che non mi voleva perchè ero molto più alta di lui.
Matteo: il mio primo ragazzo…
Anche un’altra persona si chiamava M…una persona che ha avuto un peso non indifferente nella mia vita, nonostante per qualche strana ragione non si faccia più sentire sebbene siamo parenti, ma non fa nulla…

Ma le cose strane non finiscono qui, perchè c’è una M anche al femminile, anzi due M, il nome della mia migliore amica è infatti Marta, e la mia gemellina si chiama Melinda…dunque i conti tornano…

E se poi consideriamo che

dove l’equazione è proprio D+M e dove D+M=M+D

beh direi che la regola delle vene del dorso…funziona!

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24 pensiero su “Il destino del dorso della mano”
  1. Mi piacerebbe sapere se questa “pratica” ha un nome in particolare? Vorrei saperne di piu’ e cercando su internet non trovo niente riguardo le vene sul dorso..

  2. Ho trovato questo sito girando a caso per il web… mi sono lasciato trasportare dal racconto è guardando il dorso delle mani posso che ci sono coso tante vene che formano lettere diverse… Quale porrebbe esser quella giusta? Mi puoi aiutare?

  3. Ciao Donata, mi sai dare qualche aiuto? Da qualche settimana ho notato una bella F sul palmo della mia mano sinistra….non sul dorso…..

  4. ciao Donata, senti nel mio dorso non si vede completamente niente, come faccio a vedere la lettera della persona con cui starò ?? 🙂
    ci sono altri metodi che posso utilizzare per leggerla? 🙂
    ciao spero di sentirti presto !! <3

    1. mandami una foto del dorso della mano alla mia mail, vediamo se riesco a vederci qualcosa, questo è il solo metodo che conosco a parte la lettura delle carte, ma su qst soprassediamo 😉

      1. non ci riesco, senti ma mi potresti spiegare come funziona questa lettura della mano con le carte, e quali carte utilizzare? 🙂

  5. Bellissimo davvero il tuo post.. è sempre un piacere leggerti.. è davvero impressionante il tuo dorso.. cavoli, si vede pure da lontano quella M (chissà chi sarà sto signor M).

    Nel mio dorso sinistro si vede una D, pensa te. ghghghghg

    Mi raccomando continua sempre a scrivere cose interessanti come ora.. lo sai che sono un tuo fanS accanito ghghg.

    Buona serata cara LadyGhosth (l’unica e inconfondibile)

    Jasper o M.

    1. Mah, chissà chi saraà mai sto signor M…non conosco nessun M in effetti 😀 io conosco solo un Jasper Hale 😀 😀 😀 un abbraccio ;))

  6. Sei un pozzo di san Patrizio, con te è impossibile arrivare al fondo. Mi ha lasciato un po’ perplesso l’interpretazione cangiante della tua amica sulla lettura delle lettere sul suo dorso; ha insinuato il dubbio che, in realtà, sia possibile leggerci quello che si vuole leggere, adattandolo al momento.
    Ma questo nulla toglie alla profondità e all’interesse del post.
    Ciao, buona settimana.

    1. Grazie Gattonero! Diciamo che l’interpretazione cangiante si spiega se consideriamo che molte persone hanno dicverse vene sul dorso della mano, e quindi è facile distinguere lettere diverse, a seconda di quale si veda di più o meno…nel mio caso invece, la M è talmente grande, e soprattutto è l’unica lettera visibile, che è impossibile sbagliarsi 😉

    1. Beh son contenta ti sia piaciuto questo post, ne ho motle altre cose interessanti da raccontare, spero mi seguirai 🙂

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