Come avevo promesso alla fine del post dedicato alla storia dell’isola di Campana e al suo misterioso tesoro protetto con tanta ferocia dal cane infernale, parliamo nuovamente di bambini e di una storia molto particolare che ho appreso qualche tempo fa, mentre mi trovavo in vacanza in val di Fassa, e che mi ha fatto rifletere, e molto, su una questione particolare e assai delicata.


In quel post parlavo di anime di bambini morti prematuramente, che sarebbero oggetto di grande interesse da parte del diavolo. Ma andiamo con ordine.
La storia che sto per raccontarvi è ambientata in Val di Fassa, ma dato che è una leggenda credo sia possibile associarla a uno qualsiasi dei piccoli paesi di montagna che vivono di superstizioni, paure ancestrali e riti scaramantici.
Come tutti sanno, le chiese anticamente avevano il cimitero posto all’interno della proprietà della chiesa, generalmente dietro l’abside, questo almeno fino all’entrata in vigore dell’editto napoleonico di Saint Cloud, per intendersi quello tanto criticato da Ugo Foscolo nel suo carme “Dei Sepolcri”, che prevedeva l’eliminazione dei cimiteri attorno alle chiese, e il loro trasferimento fuori dai centri abitati.

Ebbene, in uno di questi cimiteri di montagna iniziarono ad avvenire strani eventi: erano stati ritrovati segni di strani rituali avvenuti sopra alcune tombe del cimitero. Mozziconi di candela, strani simboli disegnati sulla terra con della polvere bianca, resti di animali carbonizzati, ossa… insomma, tutto quello che poteva far pensare al fenomeno delle Messe nere.
Si sarebbe però potuto pensare anche a scherzi di cattivo gusto, aggravati dal fatto che solo una tipologia di tomba era quella che veniva sistematicamente profanata: quella di bimbi morti poco dopo la nascita o nati morti.

Nottetempo alcuni valorosi uomini si misero in attesa, nascosti per osservare cosa accadeva nel cimitero: giusto il giono prima era stato sepolto infatti un piccolo nato prematuro e morto poche ore dopo il parto, senza aver potuto ricevere i Sacramenti.
A mezzanotte in punto, videro qualcosa, o qualcuno, che si avvicinava alla tomba del piccolo e armeggiava con alcuni oggetti. Videro questa persona accendere tre candele, posizionandole sulla terra della tomba, lo udirono pronunciare alcune parole in una strana lingua, videro la persona spargere sulla tomba qualcosa di simile a polvere biancastra.

Poco dopo, ecco un gatto nero uscire da dietro una tomba e avvicinarsi a quella nella quale era stato sepolto il bambino morto prematuramente, e sedersi proprio in corrispondenza della lapide. La storia prosegue affermando che gli uomini videre uscire dalla terra il fantasma del bambino morto, che avrebbe seguito il gatto attraverso le tombe, per poi sparire nel nulla.
Gli uomini, fino ad allora impietriti dalla paura e dal comprensibile sgomento, uscirono dal loro nascondiglio, e fermarono la persona che aveva officiato questo strano rituale.
Riconobbero in questa persona una donna, che tutti avevano additato come strega, e condottala in chiesa dal sacerdote, la obbligarono a confessare cosa stesse facendo in quel cimitero e perchè.

Lei rispose che stava compiendo il rituale per fornire al diavolo la sua personale armata.
In pratica, al maligno interessavano le anime dei bambini morti prematuramente, nati morti, o comunque morti prima di esser stati battezzati, perchè erano anime “in sospeso”, né dannate, quindi condannate al fuoco eterno, né beate, quindi salve perchè destinate al Paradiso.
Queste anime “in sospeso”, erano insomma le anime di tutti coloro che non avevano ricevuto il Battesimo, erano anime alle quali non era stato ancora perdonato il peccato originale (che è quello che viene perdonato nel Battesimo), e che quindi non potevano esser collocate in Paradiso, ma erano comunque “salve”, perchè non avendo mai peccato in vita non potevano essere condannati all’Inferno.

Dove sostano queste anime? Si è sempre parlato del Limbo, o meglio ancora del Limbo dei Bambini, dove secondo diversi teologi andavano anche i buoni non-cristiani (quindi, non-battezzati) morti in Grazia di Dio sufficiente da non meritare l’Inferno, ma senza la condizione necessaria per andare in Paradiso, cioè il Battesimo (in tal caso era detto, più genericamente, Limbo dei Giusti).

Ultimamente però la concezione è mutata, tanto che l’attuale Catechismo della Chiesa cattolica prevede che i bambini morti senza Battesimo siano affidati «alla misericordia di Dio che vuole salvi tutti gli uomini», eliminando quindi la presenza del Limbo e facendo salvi tutti i bambini morti in assenza di Battesimo. C’è di più. L’idea del Limbo è stata eliminata definitivamente dalla teologia cattolica nel 2007, direttamente dal Papa. Dunque, o Paradiso o Inferno. 
Questa è una complessa dottrina teologica sulla quale non ho le competenze necessarie per entrare, ma sarebbe davvero interessante poter fare delle ricerche e capire cosa succede davvero alle anime dei piccoli morti prematuramente… Io in cuor mio sono convinta che possano aspirare al Paradiso, ma la tematica è troppo vasta e troppo complessa per poterci entrare serenamente.

Comunque sia, il diavolo nutre un serio interesse per queste anime, le considera anime non purificate direttamente da Dio attraverso il Battesimo, e desidera appropriarsene per chissà quali scopi.

Se volete approfondire la questione, vi segnalo il libro di Attilio Carpin, Agostino e il problema dei bambini morti senza il battesimo, Edizioni Studio Domenicano, 2005.

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18 pensiero su “L’armata del diavolo”
  1. Bellissima storia…ma i bimbi sono puri….sempre e comunque e anche molto protetti…Anch’io come Nick non sono stata per nulla bene.
    Un abbraccio
    Angie

    1. Grazie Luigi, in effetti se avessi postato solo la storia sarebbe stato un po’ pochino, è una storia arcinota, mentre con le mie considerazioni ha assunto un altro sapore…ogni tanto piace anche a me fare la filosofa, anche se su queste tematiche la letteratura è talmente vasta che una vita intera non basterebbe a imparare!

  2. un pò macabra come storia, ma io sono originario di Torino, che come tu saprai bene è città magica….. per cui nulla mi spaventa!

    1. Anvedi! Sì in effetti Torino è una città che nasconde così tanti segreti, forse ancor più di Venezia che è la città magica per eccellenza…eh prima o poi verrò a fare una capatina dalle tue parti…nel senso blogghico, of course! 😉

  3. Eccola la storia che attendevo 😀
    Stavolta credo di non essermi confusa!
    Comunque…ammazza che storia! Da brividooo!!!
    Poi, quando ti leggo, cerco di immaginarmi la scena alla perfezione quindi…ancora più brrrrividi 😀

  4. Chissà poi cosa se ne fanno il divolo e Dio di tutte queste anime. Mi pare la stessa gara che facevamo da piccoli con le figurine:”tu quante ne hai?” “Io ne ho 128. E tu?” “Io 175. Me ne mancano solo 85 per finire l’album.”
    Purtroppo mio padre non mi portava mai in edicola a comprare le bustine, però loro lo potrebbero fare tranquillamente. 🙂 🙂 🙂

    Un abbraccio.

    1. eheheh sì, qualcosa tipo il Collezionista di Ossa…o di anime…belle le figurine, anche io le collezionavo…quelle di Beverly Hills ma soprattutto quele dei calciatori Panini…mi sa che ero l’unica femminuccia che andava dal giornalaio con le millelire a comprarle -_-“

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