Qualche tempo fa avevo parlato del mistero della Torre di Malta, la famosa “torre insanguinata” di Cittadella.
Oggi, con grande piacere, sfogliando i giornali ho recuperato quest’articolo di Michelangelo Cecchetto dal Gazzettino di Padova, che getta nuova luce su questa terribile e sanguinosa storia del padovano, aggiungendo nuovi spunti di ricerca.

Ve la propongo, inserendovi l’articolo così com’è apparso sul giornale.

I prigionieri? Gettati nel “pozzo”
Secondo il Gruppo culturale, la storia della Torre di Malta potrebbe essere riscritta
I prigionieri e avversari di Ezzelino da Romano non venivano rinchiusi e fatti morire di stenti all’interno della Torre di Malta, ma gettati in una profonda buca a lato di questa, oggi coperta dopo il restauro
Ad affermarlo sono Fiorenzo Rizzetto e Oxana Caraiman del Gruppo culturale d’iniziativa e ricerca d’ambiente di Cittadella. «I prigionieri non venivano gettati dall’alto e lasciati morire nella Torre di Malta che era una prigione – spiegano – bensì in una buca ampia circa 20 metri per 10 e profonda almeno una decina di metri, ad est della Torre, vicino all’abitazione della famiglia Zurlo». 
Uno spazio dove fino al 1980 si trovava la casa della famiglia Gatto poi abbattuta con i lavori di restauro della Torre di Malta. 
La testimonianza è stata raccolta direttamente durante uno dei lavori di ricerca nel territorio. «Intervistando il signor Angelo Casonato, edile in pensione – spiega Rizzetto – ci ha spiegato che quando era dipendente della ditta Ferro, effettuando dei lavori nei pressi della Torre di Malta allora in abbandono, ha trovato una fossa profonda più di due metri sotto il livello stradale di via del Cristo – prosegue – con tante punte di lancia che affioravano dal terreno e collocate a 20 centimetri l’una dall’altra. Al tempo, anche per lo stato di abbandono dei luoghi, la cosa fu ignorata». In tempi successivi quando non c’era particolare sensibilità al restauro, la fossa è stata coperta con materiali di riporto. 
«Lo spazio dove ora potrebbero trovarsi le lance – continua lo studioso di arte e storia locale Rizzetto – può essere proprio quello dove ora si trova la centrale termica della Torre di Malta. Se si potessero fare dei lavori di sondaggio e di ricerca in questo luogo, forse le lance di Ezzelino potrebbero essere ritrovate anche intatte e anche questo punto del centro storico potrebbe diventare di interesse per i sempre più numerosi turisti che visitano la città murata, ma anche per noi cittadellesi per i quali è importante conoscere la storia della nostra città».

Che dire? ipotesi davvero suggetiva, e speriamo che gli studi che sicuramente verranno fatti possano dare qualche informazione in più!

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10 pensiero su “La torre di Malta: nuove scoperte”
  1. @Silvia: grazie infinite, anche a me piace molto il tuo blog!Ti piace l’astrologia vedo! ^__^ ottimo!!! a presto!

  2. Ciao, grazie di esserti aggiunta ai miei lettori, blog molto interessante, io sono un sagittario ma come te amo i misteri, percio’ spesso verro’ a farti visita!A presto.

  3. @Luigi: certo, siamo sempre al passo con i tempi!

    @Andrea: peggio di così non potrebbe andare cmq…mi sento uno straccetto,e non parlo di quelli da fare alla griglia. Mi sento proprio formato Mocio Vileda… da 2…a il nulla formato stabile…Sigh sob…che dici è ora della terapia intensiva formato Andrea? T_T

  4. @Angie: prego! 😉 baci baci

    @Melinda: XD mi metto anche io in ascolto, speriamo bene!

    @Mathias: vedi di sparire.

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